Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un passo più vicini al farmaco per il Parkinson

Il Van Andel Institute annuncia che i ricercatori dell'Università di Lund in Svezia hanno pubblicato uno studio dettagliato del modo in cui la malattia di Parkinson si diffonde nel cervello.

Esperimenti in modelli di ratto hanno scoperto un processo utilizzato in precedenza per spiegare la malattia della mucca pazza, in cui le proteine misfolded [mal ripiegate] viaggiano dalle cellule malate a quelle sane.


patrik bpatrik bQuesto modello non è mai stato identificato così chiaramente in un organismo vivente, e la svolta porta i ricercatori un passo più vicino ad un farmaco che modifica la malattia di Parkinson. "Il Parkinson è la seconda malattia neurodegenerativa più diffusa dopo l'Alzheimer", ha detto Patrik Brundin (foto) MD, Ph.D., docente Jay Van Andel in ricerca sul Parkinson al Van Andel Research Institute (VARI), Capo dell'Unità di sopravvivenza neuronale dell'Università di Lund e autore senior dello studio. "Un grande esigenza medica insoddisfatta è una terapia che rallenta la progressione della malattia. Ci prefiggiamo di capire meglio come progredisce la patologia del Parkinson e, quindi, scoprire nuovi bersagli molecolari per trattamenti modificanti la malattia".


Una precedente ricerca dimostra che una proteina misfolded, nota come proteina alfa-sinucleina, appare gradualmente nei neuroni sani giovani trapiantati nel cervello di pazienti con Parkinson. Questa scoperta ha dato luogo alla ipotesi del gruppo sul trasferimento della proteina da cellula a cellula, che è stata dimostrata negli esperimenti di laboratorio. In questo studio, pubblicato questa settimana in Public Library of Science (PLoS One), i ricercatori sono stati in grado di seguire per la prima volta quanto succedeva nella cellula ricevente quando accetta la proteina malata, consentendo di passare la membrana esterna delle cellule.


elodieelodieGli esperimenti mostrano anche come le proteine trasferite attirano proteine della cellula ospite provocando la piegatura anormale, o il "raggrupamento", all'interno delle cellule. "Questo è un processo cellulare che potrebbe condurre al processo della malattia con il progredire del Parkinson, e si diffonde ad un numero crescente di regioni cerebrali quando il paziente diventa più malato", ha detto Elodie Angot (foto a sinistra), Ph.D., dell'Unità di Sopravvivenza Neuronale della Lund University, e co-autore principale dello studio.

"Nei nostri esperimenti, mostriamo un nucleo di proteine umano alfa-sinucleina malsane circondato da alfa-sinucleina prodotta dallo stesso topo. Questo indica che le proteine misfolded non solo si muovono tra le cellule, ma che agiscono anche come "seme" che attira le proteine prodotte da cellule del cervello del ratto", ha detto Jennifer Steiner, Ph.D., dell'Università di Lund e del Center for Neurodegenerative Science del Van Andel Institute, l'altra autrice principale dello studio.


Questi risultati sono coerenti con i risultati di precedenti modelli cellulari di laboratorio e per la prima volta si estende questa osservazione in un organismo vivente. Tuttavia, non è chiaro esattamente come l'alfasinucleina dallo spazio extracellulare possa accedere nel citoplasma di cellule, per agire come campione della alfasinucleina naturale, provocando a sua volta il misfolding della proteina presente in natura. Sono necessari ulteriori studi per chiarire questo importante passo nel processo.


La scoperta non rivela la radice del morbo di Parkinson, ma in combinazione con modelli di malattia sviluppati da ricercatori della Lund University e da altri, potrebbe consentire agli scienziati di sviluppare nuovi bersagli farmacologici volti a mitigare o rallentare gli effetti della malattia, che colpisce oggi più dell'1 % delle persone di età superiore ai 65 anni.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale del Van Andel Research Institute.

Riferimento:
Elodie Angot, Jennifer A. Steiner, Carla M. Lema Tomé, Peter Ekström, Bengt Mattsson, Anders Björklund, Patrik Brundin. Alpha-Synuclein Cell-to-Cell Transfer and Seeding in Grafted Dopaminergic Neurons In Vivo. PLoS ONE, 2012; 7 (6): e39465 DOI: 10.1371/journal.pone.0039465.

Pubblicato in ScienceDaily il 27 Giugno 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.