Gli scienziati della Babraham hanno fatto un passo avanti nella ricerca di Alzheimer.
Lavorando con i colleghi negli Stati Uniti, hanno scoperto come gli assoni si autodistruggono nelle lesioni, nell'invecchiamento e nelle malattie.
Gli assoni sono i lunghi "fili" sottili che si proiettano dalle cellule nervose per inviare messaggi in tutto il corpo. Svelando i fattori che determinano la longevità dell'assone, gli scienziati hanno aumentato la comprensione sia del normale processo di invecchiamento nei nervi, che dei meccanismi degenerativi diffusi nella malattia.
"Questa scoperta apre la strada alla ricerca di nuove terapie per combattere la perdita di assoni in condizioni come l'Alzheimer", dicono alla Babraham. Perdiamo assoni nel normale invecchiamento e come risultato di malattia, ma finora erano rimasti sconosciuti i fattori coinvolti e come sono collegati i meccanismi. Questo ultima scoperta individua il ruolo fondamentale della proteina chiamata Sarm1 nella degenerazione degli assoni.
Una svolta inaspettata
Originariamente si pensava che la Sarm1 svolgesse un ruolo nella difesa delle cellule contro i virus, ma in una svolta inaspettata, i ricercatori negli Stati Uniti hanno trovato una proteina simile nei moscerini della frutta, necessaria perchè morissero gli assoni. Il lavoro congiunto con il gruppo della Babraham ha confermato lo stesso ruolo nei mammiferi. Gli assoni nei topi con livelli normali di Sarm1 degenerano entro poche ore dal trauma, mentre quelli con Sarm1 normale sopravvivono per oltre due settimane.
Il Dr Michael Coleman della Babraham ha dichiarato: "Abbiamo già imparato molto sulla degenerazione dell'assone studiando una proteina che preserva gli assoni. Il problema è come applicare questo negli esseri umani - portare una nuova proteina in un complesso sistema nervoso sarebbe estremamente impegnativo. Quello che è così eccitante in questo sviluppo è che la nuova proteina deve essere bloccata per proteggere gli assoni. L'inibizione delle proteine è il genere di lavoro in cui l'industria farmaceutica è particolarmente brava".
Nell'Alzheimer, gli assoni cominciano a degenerare in una fase iniziale, e l'obiettivo chiave per i ricercatori è trovare il modo di mantenerli intatti per consentire alle cellule cerebrali di comunicare. L'Alzheimer è la causa più comune di demenza e colpisce 820.000 persone nel Regno Unito.
La fase successiva di questa ricerca è scoprire se la Sarm1 ha un ruolo nella malattia e se i farmaci potrebbero consentire agli assoni di funzionare più a lungo.
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Pubblicato in Cambridge-news.co.uk il 11 Giugno 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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