Una dieta povera di acidi grassi omega-3 (sostanze nutritive che si trovano comunemente nel pesce), può causare un invecchiamento più veloce del cervello e la perdita di parte della memoria e dell'abilità di pensiero, secondo uno studio pubblicato nell'edizone di stampa del 28 febbraio 2012 di Neurology®, la rivista medica dell'American Academy of Neurology.
Gli acidi grassi Omega-3 sono le sostanze nutrienti chiamate acido docosaesaenoico (DHA) e acido eicosapentaenoico (EPA).
"Le persone con livelli ematici più bassi di acidi grassi omega-3 hanno volume cerebrale inferiore pari a circa due anni di invecchiamento cerebrale strutturale", ha detto l'autore dello studio Zaldy S. Tan, MD, MPH, del Centro Easton di Ricerca sull'Alzheimer e della Divisione di Geriatria dell'Università di California a Los Angeles.
Per lo studio sono state sottoposte a scansioni MRI del cervello 1.575 persone con un'età media di 67 anni, libere da demenza. Hanno anche eseguito test che misuravano la funzione mentale, la massa corporea ed i livelli di acidi grassi omega-3 nei globuli rossi.
I ricercatori hanno scoperto che le persone i cui livelli di DHA erano nella fascia del 25 per cento inferiore dei partecipanti, hanno un volume del cervello inferiore rispetto alle persone che avevano maggiori livelli di DHA. Allo stesso modo, i partecipanti con livelli di tutti gli acidi grassi omega-3 nel 25 per cento inferiori hanno conseguito anche punteggi più bassi nei test di memoria visiva e di funzione esecutiva, come la capacità di risolvere problemi e nel pensiero multi-tasking e astratto.
Lo studio è stato finanziato dal National Heart, Lung, and Blood Institute del Framingham Heart Study, e dal National Institute on Aging.
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Fonte: Materiale della American Academy of Neurology (AAN), via Newswise.
Riferimento: ZS Tan, WS Harris, AS Beiser, R. Au, JJ Himali, S. Debette, A. Pikula, C. DeCarli, PA Wolf, RS Vasan, SJ Robins, S. Seshadri. Red blood cell omega-3 fatty acid levels and markers of accelerated brain aging. Neurology, 2012; 78 (9): 658 DOI: 10.1212/WNL.0b013e318249f6a9.
Pubblicato in ScienceDaily il 27 Febbraio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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