Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


*** Siamo in settembre, uno dei 12 mesi dell'anno del tutto uguali per i malati di Alzheimer, i familiari e i caregiver.

Scoperto il circuito cerebrale che controlla la capacità di richiamare informazioni e ricordi

Ricercatori dell'Università di Aarhus sono i primi a identificare il gruppo specifico di cellule nel cervello con un ruolo centrale nella nostra capacità di discriminare cose familiari e nuove, la memoria di riconoscimento. Questa scoperta è significativa in quanto può influire sulla nostra comprensione e sul trattamento di diversi disturbi cognitivi.

Abstract Yamavaki et al(A) Riepilogo dei risultati degli esperimenti in vivo. (B) Il modello di funzione del circuito ENvCA1-proj nel riconoscere la memoria. Durante l'esplorazione guidata dalla memoria, circuiti ricorrenti nei neuroni ENvCA1-proj mantengono la risposta attenzionale a nuovi stimoli, mentre regolano il grado di risposta a stimoli familiari in vCA1 attraverso l'inibizione del flusso.

Ogni giorno incontriamo persone, situazioni e cose nuove che richiedono la nostra attenzione. Fortunatamente, c'è un'area nel cervello che contribuisce alla coscienza e alla consapevolezza. Quest'area è chiamata 'complesso claustro' e si trova in profondità all'interno di ogni emisfero del cervello.


Oggi sappiamo che molte malattie relative alla funzione cognitiva più elevata, come Alzheimer, schizofrenia e ADD/ADHD, sono strettamente legate alla funzione anormale di questa particolare parte del cervello. Tuttavia, non comprendiamo ancora appieno come sono organizzate le diverse parti del complesso claustro o come sono organizzati i suoi circuiti e il sistema di comunicazione.


Ricercatori dell'Università di Aarhus (Danimarca) hanno ora scoperto questo e i loro risultati identificano, fino a livello cellulare, quale parte del complesso claustro controlla la nostra capacità di discriminare cose familiari e nuove. Asami Tanimura, professore associato e autore senior dello studio, spiega:

"Il nostro studio si concentra su un'area del claustro chiamata 'endopiriforme', che è una struttura cerebrale relativamente sconosciuta nonostante la sua rete cerebrale e le proprietà cellulari uniche. Abbiamo analizzato per la prima volta il circuito dall'endopiriforme all'ippocampo e abbiamo dimostrato come questo percorso sia cruciale per la memoria di riconoscimento".


Usando esperimenti sui topi, i ricercatori sono riusciti a osservare come cambiava il comportamento dei topi quando hanno 'acceso' e 'spento' l'attività in questo specifico gruppo di cellule. Asami spiega:

"Abbiamo osservato che le cellule nell'endopiriforme erano attive quando i topi interagivano con conspecifici (altri topi) o oggetti nuovi e quando abbiamo inibito questo gruppo cellulare, si è ridotta la capacità dei topi di distinguere topi o oggetti nuovi da quelli familiari".


Sulla base di questo, i ricercatori hanno concluso che questo gruppo cellulare specifico nel claustro sembra avere un ruolo chiave nell'invio all'ippocampo del segnale di attenzione guidato dalla memoria.


"Questa è una conoscenza completamente nuova di questa piccola ma importante parte del cervello e ci dà una comprensione unica del circuito speciale coinvolto nella memoria di riconoscimento", spiega Asami.


Rimane da vedere cosa potrebbe significare questa conoscenza e se potrà portare allo sviluppo di nuovi metodi di trattamento per i disturbi in questa parte del cervello. Tuttavia, Asami e i suoi colleghi sono ottimisti:

"Per sviluppare metodi di trattamento efficaci, è richiesta una comprensione molto dettagliata dei circuiti delle cellule. Con il nostro studio, abbiamo almeno aperto una porta che era finora chiusa in termini di ruolo specifico del circuito endopiriforme-ippocampo sulle funzioni cognitive più elevate".

 

 

 


Fonte: Rikke Skovgaard Lindhard in Aarhus University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: N Yamawaki, [+7], A Tanimura. Endopiriform neurons projecting to ventral CA1 are a critical node for recognition memory. eLife, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)