Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dispositivo di monitoraggio da polso può dare avviso precoce dell'Alzheimer

Un piccolo studio ha trovato differenze nei modelli di attività tra gli anziani con accumulo di amiloide cerebrale e quelli senza.

Monitorare i modelli di attività quotidiana con un dispositivo da polso può rilevare segnali di avvertimento precoce del morbo di Alzheimer (MA), secondo un nuovo studio condotto da ricercatori della Johns Hopkins University di Baltimora/Maryland, pubblicato su Sleep.


I ricercatori hanno analizzato i dati di movimento con un dispositivo simile a un orologio da polso chiamato actigrafo, portato da 82 anziani cognitivamente sani che partecipavano a uno studio di lungo termine sull'invecchiamento. Alcuni partecipanti avevano un accumulo di amiloide cerebrale rilevato da una scansione PET. L'accumulo della proteina amiloide-beta (Aβ) nel cervello è una caratteristica cruciale del MA.


Usando una tecnica statistica sensibile, i ricercatori hanno trovato differenze significative tra questo gruppo di 'amiloide-positivi' e i partecipanti 'amiloide-negativi' nelle attività di determinati periodi pomeridiani e differenze nella variabilità dell'attività tra i vari giorni in una vasta gamma di finestre temporali.


"Dobbiamo replicare questi risultati in studi più ampi, ma è interessante che ora abbiamo visto una differenza simile tra anziani amiloide-positivi e amiloide-negativi in due studi indipendenti", afferma Adam Spira PhD, professore nel dipartimento di salute mentale della Johns Hopkins.


I risultati del nuovo studio confermano in parte i risultati di uno precedente in un campione più piccolo, anch'esso guidato da Spira, e suggeriscono che un giorno gli actigrafi potrebbero essere uno strumento per aiutare a rilevare il MA incipiente prima che avvenga un deterioramento cognitivo significativo.


Per il nuovo studio, Spira e colleghi hanno studiato il potenziale del monitoraggio via actigrafo in 82 individui residenti in comunità la cui età media era di circa 76 anni. Ogni partecipante ha avuto una scansione PET per misurare l'amiloide cerebrale e ha indossato un actigrafo per 24 ore al giorno per una settimana.


Attraverso la tecnica statistica FOSR (function-on-scalar regression), i ricercatori hanno scoperto che, rispetto ai 57 partecipanti amiloide-negativi, i 25 amiloide-positivi avevano un'attività media più elevata durante il primo pomeriggio (dalle 13 alle 15:30) e meno variabilità quotidiana nelle attività dalle 13:30 alle 16 e dalle 19:30 alle 22:30. Con analisi più conservative, alcune di queste finestre temporali con differenze non erano statisticamente significative. Tuttavia, l'attività pomeridiana più elevata e la variabilità pomeridiana inferiore hanno fatto eco ai risultati precedenti.


Il MA, la principale causa di demenza che riguarda oltre 6 milioni di anziani negli Stati Uniti, non è ancora compreso totalmente, ma è caratterizzato da placche di amiloide e grovigli nel cervello, che di solito iniziano a formarsi da 10 a 20 anni prima che la malattia sia diagnosticata. Gli unici trattamenti approvati che possono rallentare il decorso della malattia sono quelli che colpiscono l'Aβ e riducono le placche. Molti ricercatori ritengono che tali trattamenti possano essere molto più efficaci se somministrati presto nel corso della malattia, molto prima che la demenza diventi evidente.


I modelli anormali di sonno e le attività di veglia sono stati studiati come primi indicatori potenziali di MA. I pazienti di MA in genere hanno ritmi anormali sonno-veglia e studi precedenti hanno trovato prove che l'accumulo di Aβ può interrompere i ritmi sonno-veglia relativamente presto nel processo della malattia. Vi sono anche prove che la perdita del sonno promuove l'accumulo di Aβ, suggerendo un 'circolo vizioso'.


Tali scoperte suggeriscono la possibilità che un giorno gli anziani possano, tra le altre misure, portare dispositivi simili a orologi da polso che possono tracciare e analizzare automaticamente il sonno e l'attività di veglia. Gli individui con modelli di attività anomali potrebbero quindi consultare il loro medico per una valutazione più approfondita del MA.


Gli individui di questa ricerca erano iscritti a uno studio di lunga data (Baltimore Longitudinal Study of Aging) che è diretto dal programma di ricerca intramurale del National Institute on Aging (NIA). Diversi membri del team NIA sono coautori dello studio. I metodi statistici standard, non-FOSR, non hanno rilevato differenze significative nell'attività o nei modelli di sonno, suggerendo che quei metodi possono essere meno sensibili alla deposizione di amiloide.


Nello studio precedente con actigrafia con analisi basate su FOSR in un campione diverso di 59 individui, i ricercatori hanno riscontrato nei partecipanti amiloide-positivi aumenti dell'attività media nelle ore pomeridiane e differenze nella variabilità, inclusa una minore variabilità nel pomeriggio.


Gli scienziati non sanno perché l'accumulo di amiloide innesca differenze nei modelli di attività durante questi particolari periodi del giorno. Notano che tra gli individui con MA esiste un fenomeno chiamato 'sundowning' (sindrome del tramonto), per cui l'agitazione aumenta nel pomeriggio e nella prima serata.


"È ipotizzabile che l'attività pomeridiana più elevata che abbiamo osservato sia un segnale di «sundowning preclinico»", afferma Spira. "Allo stesso tempo, è importante notare che questi risultati rappresentano le medie tra un piccolo campione di anziani per un breve periodo di tempo. Non possiamo prevedere se un individuo svilupperà placche amiloidi in base ai tempi della sua attività. Quindi, sarebbe prematuro per gli anziani preoccuparsi perché i loro tracciatori di fitness dicono che sono particolarmente attivi nel pomeriggio, per esempio".


Lui e i suoi colleghi hanno in programma di realizzare studi più grandi di questo tipo. Sperano anche di fare studi più a lungo termine per vedere se i cambiamenti quotidiani di attività sono associati non solo all'amiloide cerebrale ma anche a un declino cognitivo effettivo.

 

 

 


Fonte: Johns Hopkins University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: AP Spira, [+16], SM Resnick. Evaluating a novel 24-hour rest/activity rhythm marker of preclinical β-amyloid deposition. Sleep, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.