Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Tele assistenza migliora la qualità di vita dei pazienti con demenza

Un programma di tele assistenza, che migliora gli esiti per i pazienti con demenza e alleggerisce il carico per i caregiver non retribuiti, ha anche l'effetto aggiunto sorprendente di ridurre i costi di Medicare (assistenza sanitaria pubblica in USA), secondo una ricerca della Università della California di San Francisco.


Nello studio, pubblicato su JAMA Internal Medicine il 18 settembre 2023, i ricercatori, guidati dalla UCSF, hanno confrontato i costi Medicare di 780 pazienti con demenza. I pazienti sono stati randomizzati (assegnati in modo casuale) 2:1 a ricevere il supporto di Care Ecosystem (che includeva assistenza medica e pratica) o le solite cure, per un periodo di 12 mesi.


Entrambi i gruppi erano simili in età, gravità della demenza e altre malattie, nonché età del caregiver, che in genere era un coniuge o un figlio adulto. I ricercatori hanno scoperto che il costo medio mensile di Medicare, per paziente, per quelli nel Care Ecosystem era inferiore di $ 526 rispetto a quelli che ricevevano cure abituali.


A partire da luglio 2024, il programma di tele assistenza dell'UCSF, insieme a iniziative simili, sarà disponibile per i pazienti con demenza che vivono in casa propria o in una struttura di vita assistita, che sono coperti da Medicare fee-for-service (canone per servizio) o sono idonei sia per Medicare che per Medicaid.

 

I navigatori aiutano con medicine, trasporti, assistenza diurna e di sollievo

Il programma Care Ecosystem è stato implementato dalla UCSF nel 2014 e da allora è stato replicato da oltre 25 organizzazioni, come sistemi sanitari, studi medici specialistici e gruppi di comunità. Il programma collega pazienti e caregiver con un navigatore, che funge da snodo centrale e aiuta a risolvere i problemi mentre si presentano, trasmettendo istruzioni dei medici e di altri esperti.


I navigatori affrontano questioni diverse, dalla gestione dei farmaci e dei sintomi, al collocamento in un centro diurno, alle cure di tregua/sollievo, ai trasporti, alle modifiche di sicurezza domestica.


Lo studio segue l'annuncio del 31 luglio 2023 dei Centers for Medicare e Medicaid Services del GUIDE, un modello di pagamento che fornirà finanziamenti alla UCSF e ad altre istituzioni che offrono servizi di tele assistenza simili. Si prevede che, nel momento in cui il GUIDE sarà operativo, più di 100 organizzazioni sanitarie forniranno questi servizi.


L'autrice senior Katherine Possin PhD, del Dipartimento di Neurologia della UCSF, cofondatrice del Care Ecosystem e affiliata al Weill Institute for Neurosciences e al Global Brain Health Institute dell'UCSF, ha affermato:

"GUIDE ha il potenziale di trasformare la vita di una percentuale significativa dei 6 milioni di americani che vivono con demenza, nonché degli 11 milioni di familiari e amici che forniscono cure non pagate. Le sfide del supporto costante ai pazienti con demenza possono avere un forte impatto emotivo, fisico e finanziario sui caregiver non retribuiti. Questo programma consentirà al sistema di caregiver di passare da orientato-alla-crisi a proattivo".

 

Tassi di depressione del caregiver crollati drasticamente

La prima autrice Elan Guterman MD, del Dipartimento di Neurologia dell'UCSF e del Philip R.Lee Institute for Health Policy Studies, ha affermato:

"I pazienti che hanno maggiori probabilità di trarre benefici dal Care Ecosystem sono quelli con demenza da moderata a grave e quelli che hanno caregiver con depressione. La nostra ricerca ha dimostrato che l'incontro con un navigatore e il suo team clinico associato ha portato a notevoli risparmi, probabilmente evitando visite inutili al pronto soccorso. Anche i pazienti che hanno visitato il pronto soccorso avevano maggiori probabilità di beneficiare del lavoro con un navigatore".


Per i pazienti senza caregiver, il navigatore aiuterà a identificare un familiare o un amico disposto a partecipare al programma e può aiutare a creare una curatela o assistere nel trasferimento a una struttura a lungo termine, se necessario.


Lo studio segue le ricerche precedenti dell'UCSF che hanno scoperto che la percentuale di caregiver nel programma Care Ecosystem con depressione da moderata a grave è scesa dal 13,4% al 7,9% in un anno, rispetto a una ripresa della depressione tra i caregiver della coorte della cura solita. Inoltre, la qualità di vita dei pazienti nel Care Ecosystem è stata classificata più alta, secondo questa ricerca.


La Possin ha detto che spera che Care Ecosystem e gli altri programmi coperti da GUIDE sprigionino speranze per i pazienti con demenza e le loro famiglie. Anche se i nuovi farmaci per l'Alzheimer rappresentano un progresso promettente per i pazienti nelle prime fasi, "la navigazione nell'assistenza migliorerà la qualità di vita delle persone con demenza e dei loro caregiver in tutte le fasi della malattia", ha affermato. "E questi benefici arrivano senza effetti collaterali o altri fardelli".

 

 

 


Fonte: Suzanne Leigh in University of California - San Francisco (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: EL Guterman, [+13], KL Possin. Care Ecosystem Collaborative Model and Health Care Costs in Medicare Beneficiaries With Dementia. JAMA Internal Medicine, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.