Un nuovo studio di ricercaatori del Virginia Tech mostra che il cervello con Alzheimer ha livelli meno che normali di importanti antiossidanti dietetici.
Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa progressiva che si stima interessi 6 milioni di americani e 33 milioni di persone in tutto il mondo. E un gran numero di persone colpite non ha ancora una diagnosi.
Un nuovo studio pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease mostra che i livelli cerebrali di luteina, zeaxantina, licopene dietetiche e vitamina E in chi ha il MA sono metà di quelli nel cervello normale. Livelli dietetici più elevati di luteina e zeaxantina sono stati fortemente legati a funzioni cognitive migliori e a un rischio basso di demenza o MA.
"Questo studio dimostra per la prima volta dei deficit di antiossidanti dietetici importanti nel cervello di MA. Questi risultati sono coerenti con grandi studi sulla popolazione che hanno riscontrato che il rischio di MA era significativamente più basso in coloro che seguivano diete ricche di carotenoidi o avevano alti livelli di luteina e zeaxantina nel sangue o accumulati nella retina come pigmento maculare", ha affermato C. Kathleen Dorey, prof.ssa della Facoltà di Medicina. "Non solo, ma crediamo che le diete ricche di carotenoidi possano aiutare a mantenere il cervello in ottime condizioni a tutte le età".
Carotenoidi e cervello sano
Poiché le funzioni cerebrali normali e la risposta alle proteine mal ripiegate generano costantemente molecole ossidanti reattive, il cervello è vulnerabile al danno ossidativo cumulato, che può essere prevenuto dagli antiossidanti forniti da una dieta sana.
I carotenoidi sono potenti antiossidanti che si trovano comunemente nelle piante colorate. La luteina è particolarmente abbondante nel cavolo e negli spinaci e la zeaxantina è più alta nel mais e nei peperoni arancio.
Dorey e Neal E. Craft, della Craft Technologies di Wilson, nella Carolina del Nord, hanno riferito per la prima volta nel 2004 che il cervello accumula selettivamente carotenoidi come luteina, zeaxantina e beta-criptoxantina. Da allora, i ricercatori di tutto il mondo hanno dimostrato una migliore cognizione in chi aveva livelli più elevati di luteina e zeaxantina nel pigmento maculare e un basso rischio di demenza in quelli con i più alti livelli di luteina e zeaxantina nella dieta o accumulate nel pigmento maculare.
Il Memory and Aging Project della Rush University segue da più di un decennio la dieta e le prestazioni cognitive di oltre 1.000 partecipanti dell'area di Chicago, valutando la loro assunzione di carotenoidi, e ha scoperto che coloro che seguono la dieta MIND (più frutta ricca di antiossidanti, noci, verdure e pesci e meno carne e dolci) hanno un rischio ridotto di diagnosi di MA, migliori prestazioni cognitive prima della morte e meno patologia cerebrale legata al MA. Inoltre, quelli con la massima assunzione di carotenoidi totali o luteina/zeaxantina su un decennio avevano un rischio di MA inferiore del 50%.
Correlazione tra carotenoidi e protezione del cervello
Sebbene gli studi avessero implicato con forza la possibilità che i carotenoidi potessero proteggere il cervello dai danni che contribuiscono al MA, non c'erano ancora prove che i carotenoidi nel cervello siano correlati alla malattia. Il lavoro Dorey-Craft appena pubblicato ha colmato questo divario.
In uno studio sui carotenoidi nel cervello, con e senza la patologia cerebrale del MA, il team Dorey-Craft ha dimostrato che i cervelli con la neuropatologia di MA hanno livelli significativamente più bassi di luteina, zeaxantina, licopene e tocoferoli. Le concentrazioni di licopene, zeaxantina e retinolo erano metà di quelle presenti nel cervello dei coetanei senza patologia MA.
Diagnosticare e limitare il MA futuro
Questa nuova evidenza di carenze selettive di carotenoidi e tocoferolo nel cervello dei soggetti con MA aggiunge ulteriore supporto alle prove crescenti che una maggiore assunzione dietetica di carotenoidi può rallentare il declino cognitivo prima di - e anche seguire - una diagnosi di MA.
La ricerca ha anche dimostrato che la retina accumula selettivamente luteina e zeaxantina dalla dieta, formando un pigmento maculare giallo visibile che migliora la visione e protegge i fotorecettori. Misurando non invasivamente la densità ottica del pigmento maculare dei pazienti, i ricercatori possono stimare la concentrazione di luteina e zeaxantina nel cervello.
"I recenti progressi nelle nuove terapie per il MA si mostrano molto promettenti come modo efficace per rallentare la progressione della malattia", ha affermato Dorey. "Sarei entusiasta se i nostri dati motivassero le persone a mantenere il cervello in condizioni ottimali con una dieta colorata ricca di carotenoidi ed esercizio fisico regolare. Gli studi disponibili suggeriscono che ciò può anche ridurre il rischio di demenza".
Fonte: Josh Meyer in Virginia Tech (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: CK Dorey, [+3], NE Craft. Low Xanthophylls, Retinol, Lycopene, and Tocopherols in Grey and White Matter of Brains with Alzheimer’s Disease. J Alzh Dis, 27 Jun 2023, DOI
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