Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Reti cerebrali che codificano la memoria si uniscono tramite campi elettrici

Nuove ricerche forniscono le prove del fatto che i campi elettrici condivisi tra i neuroni tramite 'accoppiamento efaptico' forniscono il coordinamento necessario per assemblare gli insiemi neurali multi-regioni ('engrammi') che rappresentano informazioni ricordate.

Equations with a realistic cartoon of neuronsFonte: Picower Institute / MIT

La metafora 'circuito' del cervello è tanto indiscutibile quanto familiare: i neuroni forgiano connessioni fisiche dirette per creare reti funzionali, ad esempio per archiviare ricordi o produrre pensieri. Ma la metafora è anche incompleta. Cosa spinge questi circuiti e reti a riunirsi? Nuove prove suggeriscono che almeno parte di questo coordinamento proviene da campi elettrici.


Il nuovo studio sulla corteccia cerebrale mostra che, mentre gli animali testati facevano giochi per la memoria di lavoro, le informazioni su ciò che stavano ricordando erano coordinate in due regioni cerebrali cruciali dal campo elettrico emerso dall'attività elettrica sottostante di tutti i neuroni partecipanti. Il campo, a sua volta, sembrava guidare l'attività neurale o le fluttuazioni apparenti della tensione nelle membrane cellulari.


Se i neuroni fossero musicisti in un'orchestra, le regioni del cervello sarebbero le loro sezioni e la memoria sarebbe la musica che producono, hanno detto gli autori dello studio, quindi il campo elettrico è il direttore dell'orchestra. Il meccanismo fisico con cui questo campo elettrico prevalente influenza la tensione di membrana dei neuroni costituenti è chiamato 'accoppiamento efaptico'.


Quelle tensioni di membrana sono fondamentali per l'attività cerebrale. Quando passano una soglia, i neuroni 'sparano', inviando una trasmissione elettrica che segnala ad altri neuroni attraverso connessioni chiamate sinapsi. Ma qualsiasi entità di attività elettrica potrebbe contribuire a un campo elettrico prevalente che influenza anche lo sparo, ha affermato l'autore senior dello studio Earl K. Miller, professore nel Dipartimento di Scienze Cerebrali e Cognitive del MIT.


"Molti neuroni corticali trascorrono tanto tempo vacillando sul punto di sparare"
, ha detto Miller. “I cambiamenti nel campo elettrico circostante possono spingerli verso un senso o nell'altro. È difficile immaginare che l'evoluzione non sfruttasse ciò".


In particolare, il nuovo studio ha dimostrato che i campi elettrici guidavano l'attività elettrica delle reti di neuroni per produrre una rappresentazione condivisa delle informazioni memorizzate nella memoria di lavoro, ha affermato l'autore principale Dimitris Pinotsis, professore associato della City-University of London e ricercatore del Picower Institute. Egli ha osservato che i risultati potrebbero migliorare la capacità di scienziati e ingegneri di leggere informazioni dal cervello, e magari aiutare a progettare protesi controllate dal cervello per le persone con paralisi.


"Con la teoria dei sistemi complessi e calcoli matematici manuali, abbiamo previsto che i campi elettrici del cervello guidano i neuroni per produrre ricordi", ha affermato Pinotsis. “I nostri dati sperimentali e le analisi statistiche supportano questa previsione. Questo è un esempio di come la matematica e la fisica fanno luce sui campi del cervello e su come possano produrre approfondimenti per la costruzione di dispositivi BCI (Brain Computer Interface)".

 

I campi prevalgono

In uno studio del 2022, Miller e Pinotsis avevano sviluppato un modello biofisico dei campi elettrici prodotti dall'attività elettrica neurale. Hanno dimostrato che i campi complessivi emersi da gruppi di neuroni in una regione del cervello erano rappresentazioni più affidabili e stabili delle informazioni usate dagli animali testati su giochi della memoria di lavoro, rispetto all'attività elettrica dei singoli neuroni.


I neuroni sono dispositivi in qualche modo volubili i cui capricci producono un'incoerenza delle informazioni chiamata 'deriva rappresentativa'. In un articolo di opinione dell'inizio di quest'anno, gli scienziati hanno ipotizzato che, oltre ai neuroni, i campi elettrici influenzano anche l'infrastruttura molecolare del cervello e la sua messa a punto, in modo che il cervello elabori in modo efficiente le informazioni.


Nel nuovo studio, Pinotsis e Miller hanno esteso la loro indagine chiedendosi se l'accoppiamento efaptico diffonda il campo elettrico di governo su più regioni cerebrali per formare una rete di memoria o 'engramma'. Hanno quindi ampliato le loro analisi per esaminare due regioni nel cervello: i campi oculari frontali (FEF, frontal eye fields) e i campi oculari supplementari (SEF, supplementary eye fields).


Queste due regioni, che governano il movimento volontario degli occhi, erano rilevanti per il gioco sulla memoria di lavoro che gli animali stavano facendo, perché a ogni giro gli animali vedevano un'immagine su uno schermo posizionato ad un certo punto intorno al centro (come i numeri su un orologio). Dopo un breve ritardo, dovevano dare un'occhiata nella stessa direzione in cui era appena stato l'oggetto.


Mentre gli animali giocavano, gli scienziati registravano i potenziali del campo locale (LFP, una misura dell'attività elettrica locale) prodotti dai risultati dei neuroni in ciascuna regione. Gli scienziati hanno alimentato questi dati LFP registrati su modelli matematici che prevedevano l'attività neurale individuale e i campi elettrici complessivi.


I modelli hanno permesso quindi a Pinotsis e Miller di calcolare se le modifiche nei campi potevano prevedere le variazioni nelle tensioni della membrana o se le variazioni di tale attività  prevedevano le variazioni nei campi. Per fare questa analisi, hanno usato un metodo matematico chiamato Granger Causality. Questa analisi ha mostrato in modo inequivocabile che in ciascuna regione i campi avevano una forte influenza causale sull'attività neurale e non viceversa. Coerentemente con lo studio dell'anno scorso, l'analisi ha anche mostrato che le misure della forza di influenza sono rimaste molto più stabili per i campi che per l'attività neurale, indicando che i campi erano più affidabili.


I ricercatori hanno quindi controllato la causalità tra le due regioni cerebrali e hanno scoperto che i campi elettrici, ma non l'attività neurale, rappresentavano in modo affidabile il trasferimento di informazioni tra FEF e SEF. Più specificamente, hanno scoperto che il trasferimento in genere scorreva da FEF a SEF, che concorda con studi precedenti su come interagiscono le due regioni. I FEF tendono ad aprire la strada all'inizio di un movimento degli occhi.


Infine, Pinotsis e Miller hanno usato un'altra tecnica matematica chiamata 'analisi di somiglianza di rappresentazione' per determinare se le due regioni stavano, in effetti, elaborando la stessa memoria. Hanno scoperto che i campi elettrici, ma non gli LFP o l'attività neurale, rappresentavano le stesse informazioni in entrambe le regioni, unificandole in una rete di memoria engramma.

 

Ulteriori implicazioni cliniche

Considerando le prove che i campi elettrici emergono dall'attività elettrica neurale, ma poi arrivano a guidare l'attività neurale per rappresentare le informazioni, Miller ha ipotizzato che forse una funzione dell'attività elettrica dei singoli neuroni è produrre i campi che li governano.


"È una strada a due vie", ha detto Miller. “Lo sparo e le sinapsi sono molto importanti. Questa è la base. Ma poi i campi reagiscono e influenzano lo sparo".


Ciò potrebbe avere importanti implicazioni per i trattamenti per la salute mentale, ha detto, perché il se e il quando i neuroni sparano, influenza la forza delle loro connessioni e quindi la funzione dei circuiti che formano, un fenomeno chiamato plasticità sinaptica.


Le tecnologie cliniche come la stimolazione elettrica transcranica (TES) alterano i campi elettrici cerebrali, ha osservato Miller. Se i campi elettrici non riflettono solo l'attività neurale ma la modellano attivamente, allora potremmo usare le tecnologie TES per alterare i circuiti. Le manipolazioni del campo elettrico adeguatamente delineato, ha detto, potrebbero un giorno aiutare i pazienti a ri-cablare i circuiti difettosi.

 

 

 


Fonte: Picower Institute at MIT (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: DA Pinotsis, EK Miller. In vivo ephaptic coupling allows memory network formation. Cerebral Cortex, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.