Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'esercizio fisico può contrastare il rischio genetico di una malattia?

Rimanere attivi potrebbe aiutare a tenere a bada l'insorgenza del diabete di tipo 2, anche con il rischio genetico di sviluppare la malattia. I ricercatori affermano che ciò evidenzia l'importanza dell'esercizio nella prevenzione delle malattie croniche.

Una nuova ricerca ha rivelato che essere attivi potrebbe ridurre il rischio di diabete di tipo 2, anche nelle persone con un alto rischio genetico di sviluppare la condizione.


Lo studio, guidato dall'Università di Sydney e pubblicato sul British Journal of Sports Medicine, ha scoperto che livelli più elevati di attività fisica totale, in particolare quella da moderata a vigorosa, erano fortemente associati con un rischio inferiore di sviluppo del diabete di tipo 2.


I ricercatori affermano che lo studio dimostra che si dovrebbero promuovere livelli più elevati di attività fisica come strategia importante per la prevenzione del diabete di tipo 2, che riguarda circa 537 milioni di persone nel mondo. Lo studio ha coinvolto 59.325 adulti della UK Biobank, che indossavano accelerometri (tracciatori di attività portati al polso) all'inizio dello studio e che sono stati seguiti fino a 7 anni per rilevare gli esiti sanitari.


La UK Biobank è un database biomedico di larga scala e con risorse di ricerca che contengono informazioni anonime genetiche, di vita e sanitarie di mezzo milione di persone del Regno Unito, inclusi i marcatori genetici associati a un rischio maggiore di sviluppare il diabete di tipo 2. Le persone con un punteggio di rischio genetico elevato avevano un rischio 2,4 volte maggiore di sviluppare diabete di tipo 2 rispetto a quelle con un punteggio di rischio genetico basso.


Lo studio ha dimostrato che più di un'ora di attività fisica di intensità da moderata a vigorosa si associava a un rischio inferiore del 74% di sviluppare il diabete di tipo 2 rispetto ai partecipanti che facevano meno di 5 minuti di attività fisica. Questo è rimasto valido anche quando sono stati considerati altri fattori, incluso il rischio genetico.


Un altro risultato convincente è stato che i partecipanti con un alto rischio genetico, ma che erano nella categoria più attiva fisicamente, avevano in realtà un rischio inferiore di sviluppare il diabete di tipo 2 rispetto a quelli con un basso rischio genetico ma nella categoria meno attiva.


La prof.ssa associata Melody Ding del Charles Perkins Center e della Facoltà di Medicina, autrice senior, afferma che sebbene il ruolo della genetica e dell'attività fisica sia ben consolidato nell'insorgenza del diabete di tipo 2, fino ad ora la maggior parte dei dati era auto-riferito e c'erano poche prove che il rischio genetico possa essere contrastato dall'attività fisica:

"Non siamo in grado di controllare il nostro rischio genetico e la storia familiare, ma questa scoperta fornisce notizie promettenti e positive che attraverso uno stile di vita attivo, si può 'contrastare' gran parte del rischio eccessivo di diabete di tipo 2".


La prof.ssa Ding afferma che 'attività fisica a intensità moderata' si riferisce ai movimenti che ti fanno sudare e ti provocano un leggero fiatone, come il cammino vivace e il giardinaggio generico. Esempi di attività fisica di intensità vigorosa includono corsa, danza aerobica, ciclismo in salita o veloce e giardinaggio pesante (come scavare), tutte attività che ti fanno avere il fiatone o ti fanno respirare pesantemente.

 

 

 


Fonte: University of Sydney (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: M Luo, [+3], M Ding. Accelerometer-measured intensity-specific physical activity, genetic risk and incident type 2 diabetes: a prospective cohort study. British Journal of Sports Medicine, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.