Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Featured

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che convenienti

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per dimostrare che, rispetto alle cure abituali, 4 interventi per la cura della demenza possono risparmiare fino a $ 13.000, ridurre le ammissioni in casa di cura e migliorare la qualità di vita.

Mentre nuovi farmaci per il trattamento del morbo di Alzheimer (MA) tendono a ricevere la maggior attenzione pubblica, molti modi ben studiati per prendersi cura delle persone con demenza non coinvolgono medicinali. Una nuova valutazione ha confrontato le consuete cure ricevute dalle persone con demenza con l'efficacia in termini di costi di 4 interventi non farmacologici e ha scoperto che gli interventi non solo hanno portato a una migliore qualità della vita, ma hanno anche risparmiato denaro.


Nello studio pubblicato il 6 aprile su Alzheimer's & Dementia, i ricercatori hanno usato un modello di simulazione al computer per dimostrare che i 4 interventi di cura della demenza possono risparmiare da $ 2.800 a $ 13.000 di costi sociali, a seconda del tipo di intervento, tutti hanno ridotto le ammissioni in casa di cura e migliorato la qualità di vita rispetto alle cure abituali.


I farmaci di MA sono molto promettenti, ma hanno ancora bisogno di ulteriori ricerche e miglioramenti, ha affermato il primo autore dello studio Eric Jutkowitz, professore associato della Brown University. Nel frattempo, ha affermato, una serie di interventi non farmacologici ha dimostrato di essere efficace negli studi clinici per migliorare la qualità di vita delle persone con demenza e aiutarle a rimanere a casa propria in sicurezza.


"Ora che possiamo dimostrare che questi interventi efficaci consentono anche dei risparmi, ha senso trovare modi per renderli disponibili a più famiglie", ha detto Jutkowitz. "Questi interventi possono essere usati per aiutare le persone con demenza già a partire da oggi".


I 4 interventi studiati erano:

  1. Maximizing Independence at Home (massimizzare l'indipendenza a casa), un intervento di coordinamento delle cure a domicilio che consiste nella pianificazione delle cure, nella costruzione di competenze, nel riferire ai servizi e monitorare le cure;
  2. New York University Caregiver, che è implementato in una clinica ambulatoriale e fornisce ai caregiver 6 sessioni di consulenza per 4 mesi più supporto ad hoc a vita e accesso a gruppi di supporto settimanale;
  3. Alzheimer’s and Dementia Care, in cui un sistema sanitario fornisce alle persone con demenza e ai loro caregiver una valutazione dei bisogni, piani di assistenza individuale e accesso 24 ore su 24 a un responsabile dell'assistenza;
  4. Adult Day Service Plus, che aumenta i servizi diurni per adulti con personale che fornisce supporto al caregiver faccia a faccia, istruzioni sulla malattia, gestione delle cure, costruzione di competenze e riferimenti alle risorse.


Gli interventi non farmacologici come questi forniscono ai caregiver familiari conoscenze, abilità e supporto su misura per le loro sfide di cura. Hanno dimostrato di migliorare la qualità della vita per il caregiver e per la persona con demenza, nonché di ridurre le ammissioni in casa di cura e non sono associati a eventi avversi come ricoveri e mortalità. Per questi motivi, gli interventi non farmacologici sono raccomandati come terapie di prima linea per la gestione di MA e demenza.


Anche se gli interventi non farmacologici sono ben studiati, Jutkowitz ha affermato che non sono stati implementati ampiamente nei centri di assistenza clinica. Egli ha aggiunto che attualmente non esiste un'infrastruttura per supportare questi metodi di cura; ad esempio, sono limitati i meccanismi  disponibili ai fornitori per ricevere il rimborso di questi tipi di intervento.


Per condurre lo studio, i ricercatori hanno usato una simulazione al computer per modellare la probabilità di ammissione in casa di cura per 4 interventi non farmacologici di MA e demenza basati sull'evidenza rispetto alle cure abituali. Per ciascuno, lo studio ha valutato i costi sociali, gli anni di vita aggiustati sulla qualità e l'efficacia in termini di costi. I dati inseriti nella simulazione erano basati su dati di Medicare, su studi clinici e sondaggi nazionali con famiglie di persone con demenza.


Jutkowitz ha osservato che i ricercatori hanno usato non solo le risorse di informatica della Brown University che possono gestire compiti analitici intensivi, ma anche i dati dei centri del governo per i servizi Medicare e Medicaid, cruciali per l'analisi.


Oltre a verificare che gli interventi erano convenienti in termini sociali, i ricercatori hanno scoperto che anche dal punto di vista del pagatore dell'assistenza sanitaria gli interventi hanno comportato costi minimi o non aggiuntivi, rispetto alle cure abituali, aumentando la qualità di vita del paziente. Sulla base dei risultati dello studio, gli autori hanno concluso che le polizze di assicurazione sanitaria dovrebbero trovare il modo di incentivare i fornitori e i sistemi sanitari a implementare interventi non farmacologici.


L'importanza di comprendere l'efficacia in termini di costi degli interventi non farmacologici per MA e demenza è ulteriormente evidenziata dai cambiamenti nei modelli di pagamento Medicare e dalle terapie emergenti di MA, hanno osservato i ricercatori. I Centri Servizi Medicare e Medicaid sono in procinto di determinare la copertura per nuovi farmaci per la demenza.


"Mentre i Centri Servizi Medicare e Medicaid determinano la copertura per i nuovi farmaci per MA e demenze correlate, crediamo fermamente che dovrebbero anche considerare i benefici degli interventi non farmacologici", ha affermato Jutkowitz.


Questo studio si è concentrato su interventi non farmacologici che riducono le ammissioni di casa di cura, ma un'analisi futura esaminerà interventi simili che riducono o mantengono il declino funzionale e i comportamenti difficili. I ricercatori stanno anche progettando uno studio che testerebbe gli interventi con i pazienti in un ambiente sanitario.

 

 

 


Fonte: Brown University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: E Jutkowitz, ...[+6], LN Gitlin. Cost effectiveness of non‐drug interventions that reduce nursing home admissions for people living with dementia. Alzheimer's & Dementia, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)