Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il 'punto di svolta' verso l'Alzheimer

Un nuovo metodo elettrico innesca e analizza la dinamica della proteina del cervello alla base di molte malattie neurodegenerative: la tau.

tipping pointTipping point, punto di svolta.

Gli scienziati non hanno ancora chiaro come la proteina tau cambia da una proteina benigna essenziale per la normale funzione nel nostro cervello, ai grovigli neurofibrillari tossici che sono una firma del morbo di Alzheimer (MA) e di altre malattie neurodegenerative.


Ma un nuovo metodo sviluppato da ricercatori della University of California di Santa Barbara (California) permette di controllare e seguire in tempo reale il meccanismo attraverso il quale accade quel cambiamento. La tecnica usa in modo nuovo l'elettricità a bassa tensione come surrogato dei segnali naturali che innescano il ripiegamento e l'assemblaggio della proteina, sia nella sua funzione normale nel cervello che nel processo di instabilità che porta a malattie spesso fatali.


"Questo metodo fornisce agli scienziati un nuovo mezzo per innescare e simultaneamente osservare i cambiamenti dinamici nella proteina mentre passa da buona a cattiva"
, ha affermato Daniel E. Morse, professore emerito di biochimica e genetica molecolare, autore senior dello studio apparso nel Journal of Biological Chemistry.


"Il metodo dovrebbe essere molto utile per identificare molecole e condizioni che dirigono traiettorie diverse di assemblaggio in una serie di malattie amiloidi diverse, ma correlate"
, ha dichiarato Eloise Masqulier, prima autrice del team interdisciplinare di studenti, ricercatori e docenti di biologia molecolare, chimica molecolare e ingegneria, che includono Esther Taxon, Sheng-Ping Liang, Yahya Al Sabeh, Lior Sepunaru e Michael J. Gordon.


In circostanze normali, la tau è una proteina solubile che inizia in una configurazione aperta e libera, come un pezzo di corda. In risposta a un segnale, le proteine tau si piegano e si assemblano progressivamente una con l'altra, legandosi a piccole strutture cilindriche (microtubuli) che supportano la forma dei neuroni e trasportano nutrienti e molecole all'interno delle cellule.


Tuttavia, nei casi patologici, il segnale esagera, facendo sì che la proteina si riunisca in modo incontrollabile, formando i filamenti amiloidi insolubili che diventano grovigli neurofibrillari all'interno dei neuroni, interrompendo la loro funzione e infine uccidendoli.


Usando il loro nuovo metodo con la porzione di base (peptide) di tau, gli investigatori sono stati in grado di osservare e analizzare un 'punto di non ritorno' cruciale tra il ripiegamento e l'assemblaggio normali/reversibili, e l'assemblaggio irreversibile/patologico che sottende le tauopatie e le neurodegenerazioni.


Impiegando meno di un volt di potenziale elettrico per imitare l'iperfosforilazione (il segnale che promuove la malattia), gli scienziati hanno innescato e sintonizzato finemente la piegatura del peptide tau nei loro esperimenti di laboratorio, usando metodi spettroscopici rivelatori dei dettagli della piegatura e dell'assemblaggio progressivo che formano filamenti di tipo amiloide.


A differenza di altre modalità di esame del ripiegamento e dell'assemblaggio delle proteine (come la diffrazione a raggi X o la microscopia crioelettronica, che forniscono istantanee statiche dei processi mentre si verificano in tempo), il nuovo metodo elettrochimico consente ai ricercatori di assistere e analizzare continuamente i dettagli di piegatura e assemblaggio progressivi e dinamici mentre avvengono in tempo reale, permettendo per la prima volta di osservare direttamente le prime fasi cruciali di questi processi.


Inoltre, a differenza della maggior parte delle tecniche usate in precedenza dagli studi sulla tau e sul suo peptide centrale, poiché l'innesco elettrico imita da vicino il segnale di innesco naturale, il metodo consente l'osservazione diretta di questi processi senza la necessità di ulteriori molecole 'aiutanti'.


Gli autori riferiscono che la tecnologia può essere usata anche come strumento per testare e identificare più rapidamente farmaci e anticorpi potenzialmente utili per la prevenzione o il trattamento del MA e di altre malattie amiloidi.


"Poiché possiamo far partire e seguire a piacimento i dettagli del processo", ha spiegato Morse, "possiamo usare questo sistema per vedere quali molecole potrebbero ostacolare o bloccare gli stadi specifici di piegatura e assemblaggio".

 

 

 


Fonte: Sonia Fernandez in University of California - Santa Barbara (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: E Masquelier, ...[+5], DE Morse. A new electrochemical method that mimics phosphorylation of the core tau peptide K18 enables kinetic and structural analysis of intermediates and assembly. Journal of Biological Chemistry, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)