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Scoperta sulle cellule cerebrali può aiutare contro l'Alzheimer

Una ricerca scozzese suggerisce che la scoperta che le cellule cerebrali possono cambiare il loro patrimonio genetico durante la vita di una persona potrebbe far luce su gravi malattie come l'Alzheimer.

Un team dell'Università di Edimburgo ha scoperto che i geni conosciuti come retrotrasposoni sono responsabili di migliaia di piccoli cambiamenti nel DNA del tessuto cerebrale.

I risultati potrebbero aiutare gli scienziati a cercare le cause di malattie cerebrali come demenza e tumori al cervello, o essere utilizzati nei test per aiutare a identificare i soggetti a rischio di subire problemi in futuro. I ricercatori del Roslin Institute dell'Università di Edimburgo, hanno scoperto che i geni retrotrasposoni sono particolarmente attivi nelle aree del cervello legate al rinnovamento delle cellule.

Trovando la posizione di questi geni nel genoma umano - una mappa completa della nostra costruzione genetica - gli scienziati potrebbero identificare le mutazioni che hanno un impatto sulle funzioni cerebrali e che possono causare lo sviluppo di malattie. Per la prima volta lo studio, pubblicato sulla rivista Nature, ha anche mostrato che le cellule cerebrali sono geneticamente differenti dalle altre cellule del corpo e sono geneticamente distinte le une dalle altre.

Gli scienziati sono ora alla ricerca se tumori cerebrali e malattie come l'Alzheimer sono collegati a un cambiamento nell'attività dei retrotrasposoni. Il ricercatore Dr Geoff Faulkner ha detto: "Questa ricerca capovolge completamente la convinzione che il patrimonio genetico delle cellule cerebrali rimane statico per tutta la vita e ci fornisce nuove informazioni su come funziona il cervello. Se riusciamo a capire meglio come questi cambiamenti genetici sottili si verificano, si potrebbe far luce sul modo di rigenerare le cellule cerebrali, se i processi come la formazione della memoria possono avere una base genetica e forse collegare l'attività di questi geni a malattie del cervello".

Il dottor Faulkner ha detto che precedentemente gli scienziati credevano che ogni cellula del corpo fosse la stessa nella sua genetica, mentre i loro risultati hanno mostrato che le cellule cerebrali potrebbero variare geneticamente durante la vita. Ha detto che in futuro potrebbe essere possibile utilizzare i risultati per aiutare a prevedere se alcune persone possono essere più inclini ad alcune malattie di altre, ma è necessario ulteriore ricerca. "La questione al momento è che non sappiamo se queste condizioni sono necessarie per un cervello sano, quindi potrebbe essere che questo livello di variazione è necessario per il funzionamento", ha detto. "Ma si potrebbe immaginare che un eccesso di mutazioni in un cervello possano portare al cancro e, forse, alla neurodegenerazione come l'Alzheimer. Il nostro studio ha lavorato sul cervello sano in modo da poter fare ipotesi sulla malattia e penso che ci sia un coinvolgimento, ma non abbiamo prove dirette di questo al momento".

Il dottor Faulkner ha detto oggi di aver scoperto che le cellule cerebrali stavano realmente cambiando, la domanda successiva è stata di capire quello che stavano facendo nel processo di cambiamento. "Siamo davvero interessati a guardare i diversi tipi di malattia e abbiamo in programma di guardare i tumori cerebrali ed alcuni casi di Alzheimer", ha detto.

Una portavoce di Alzheimer Scotland ha dichiarato: "Alzheimer Scozia accoglie qualsiasi ricerca che ci aiuti a capire meglio ciò che provoca la demenza. Con il tempo, questo potrebbe permetterci di prevenire o addirittura curare la malattia".

 

 


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Scritto da Lyndsay Buckland, pubblicato in Scotsman.com - Traduzione di Franco Pellizzari.

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Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

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