Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il metabolismo è legato alla salute del cervello

Ogni tre secondi nel mondo, a qualcuno viene diagnosticata la demenza. E oltre a non esistere una cura nota, i cambiamenti nel cervello possono verificarsi anni prima di una diagnosi di demenza.

Metabolism

Ora, uno studio eseguito all'Università del Sud Australia ha trovato un legame tra metabolismo e misure cerebrali legate alla demenza, fornendo preziose informazioni sulla malattia.


Analizzando i dati di 26.239 persone della UK Biobank, i ricercatori hanno scoperto che quelli con obesità legata allo stress epatico o all'infiammazione e allo stress renale, avevano i risultati cerebrali più negativi.


Lo studio ha misurato le associazioni di 6 diversi profili metabolici e 39 marcatori cardiometabolici con le misure di scansione cerebrale da risonanza magnetica del volume del cervello, lesioni cerebrali e accumulo di ferro, per identificare i primi fattori di rischio della demenza.


Le persone con profili metabolici legati all'obesità avevano maggiori probabilità di avere profili di risonanza magnetica avversi che mostrano volumi più bassi dell'ippocampo e della materia grigia, più lesioni cerebrali e più ferro. La dott.ssa Amanda Lumsden, ricercatrice dell'UniSA, afferma che la ricerca aggiunge un nuovo livello di comprensione alla salute del cervello:

"La demenza è una malattia debilitante che colpisce oltre 55 milioni di persone in tutto il mondo. La comprensione dei fattori metabolici e dei profili associati ai cambiamenti cerebrali correlati alla demenza può aiutare a identificare i primi fattori di rischio della demenza.

“In questa ricerca, abbiamo scoperto che i modelli di neuroscansione avversi erano più diffusi tra le persone che avevano tipi metabolici legati all'obesità. Queste persone avevano anche il tasso metabolico più alto al basale (BMR), che indica quanta energia richiede il tuo corpo quando si riposa, per sostenere le funzioni di base. Ma curiosamente, il BMR sembrava contribuire a marcatori cerebrali avversi oltre agli effetti dell'obesità".


L'autrice senior, la prof.ssa Elina Hyppönen dell'UniSA, afferma che la scoperta indica una nuova strada per comprendere la salute del cervello:

“Questo studio indica che i profili metabolici sono associati ad aspetti della salute del cervello. Abbiamo anche trovato associazioni con molti biomarcatori singoli che possono fornire indizi sui processi che portano alla demenza. Il corpo umano è complesso e ora è necessario più lavoro per scoprire esattamente perché e come sorgono queste associazioni".

 

 

 


Fonte: University of South Australia (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: AL Lumsden, [+2], E Hyppönen. Metabolic profile‐based subgroups can identify differences in brain volumes and brain iron deposition. Diabetes, Obesity and Metabolism, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)