Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'amiloide riduce il flusso sanguigno al cervello e quindi l'apporto di ossigeno

Sappiamo da tempo che la disfunzione dei vasi capillari cerebrali, indotta da un peptide chiamato amiloide-beta (Aβ), potrebbe portare al morbo di Alzheimer (MA). Ciò che non è chiaro è se l'accumulo di Aβ è una causa o il risultato del MA.


Un nuovo studio svolto all'Università del Mississippi di Jackson ha scoperto che l'accumulo di Aβ nel MA è associato a un flusso sanguigno ridotto al cervello, chiamato ipoperfusione cerebrale. Lo fa influenzando la funzione vascolare cerebrale attraverso percorsi sia anterogradi (dalle-arteriole-ai-capillari) che retrogradi (dai-capillari-alle-arteriole).


Queste scoperte offrono nuove informazioni sul contributo vascolare al MA e pongono le basi per lo sviluppo di nuovi trattamenti per il MA. Gli autori presenteranno il lavoro all'incontro annuale dell'American Physiological Society all'Experimental Biology 2022 di Filadelfia.


Il MA, di cui l'Aβ è un precursore caratteristico, è la forma più comune di demenza, e colpisce principalmente gli over-65. Questo studio ha verificato se l'accumulo di Aβ induce l'ipoperfusione cerebrale nel MA, influenzando la funzione vascolare cerebrale attraverso percorsi sia anterogradi che retrogradi. Gli effetti negativi dell'Aβ includono il restringimento e la dilatazione dei vasi capillari, portando alla ipoperfusione.


Questo studio è stato condotto su topi modello di MA. Oltre ai risultati sopra riportati, i ricercatori hanno confermato che, a sei mesi, i ratti con MA mostrano la disfunzione cognitiva nell'area del cervello responsabile in gran parte della memoria, nota come regione dell'ippocampo.


Inoltre hanno trovato che i ratti di MA mostrano una risposta compromessa ai cambiamenti nella pressione sanguigna due mesi prima dell'inizio dei deficit cognitivi. Xing Fang MD, dottoranda alla University of Mississippi, coautrice dello studio, ha detto:

"I nostri studi ci permettono di capire come la disfunzione dei vasi capillari potrebbe portare al MA e fornire conoscenze critiche per la scoperta di nuove strategie terapeutiche per prevenire o invertire queste malattie devastanti".

 

 

 


Fonte: American Physiological Society (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Xing Fang et al. Contribution of beta-amyloid accumulation to cerebral hypoperfusion in Alzheimer’s disease. APS annual meeting at Experimental Biology 2022, Philadelphia, abstract R2710

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.