Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La sanità è preparata a una futura terapia per l'Alzheimer? In Australia no, e da noi?

Come in altri paesi, il sistema sanitario australiano ha una capacità limitata di portare rapidamente un futuro trattamento per il morbo di Alzheimer (MA) dall'approvazione ad un largo uso clinico, fatto che potrebbe lasciare migliaia di anziani senza accesso alle cure trasformative in caso di tale svolta, secondo un nuovo studio di RAND Australia.


Il problema più urgente sarebbe la disponibilità di medici specialisti per valutare e diagnosticare i pazienti che possono avere i primi segni del MA. Altre insufficienze della capacità possono includere la disponibilità di scanner diagnostici specializzati e di centri di infusione per fornire trattamenti per le persone in uno stadio precoce della malattia.


I ricercatori stimano che a causa dei vincoli di capacità, fino a 54.000 australiani con lieve decadimento cognitivo potrebbero sviluppare inutilmente la demenza del MA per circa un decennio in attesa della diagnosi e del trattamento dopo l'approvazione di una terapia ipotetica modificante il MA.


Sangita M. Baxi, prima autrice dello studio e assistente ricercatrice di politica sanitaria della RAND, un'organizzazione di ricerca senza scopo di lucro, ha detto:

“La nostra analisi non fornisce previsioni precise, ma ha lo scopo di agevolare la discussione sulle sfide che il sistema sanitario australiano può avere di fronte se arriva una terapia per il MA nei prossimi anni.

“Anche se non c'è alcuna certezza che una terapia del MA sarà disponibile a breve, il nostro lavoro suggerisce che i politici dovrebbero prendere in considerazione delle strategie per ridurre i tempi di attesa, in vista del momento in cui arriverà una terapia modificante la malattia”.


Si stima che circa 376.000 australiani avevano la demenza nel 2018, e il MA è la forma più comune della malattia. La demenza è la seconda causa di morte globale nella nazione, rappresentando oltre 13.000 morti nel 2017.


Sono in corso sperimentazioni cliniche avanzate per diverse terapie sperimentali che mirano a ritardare o prevenire la progressione dalle fasi iniziali del MA alla demenza. Anche se alcuni studi di fase 3 sono stati sospesi di recente, per assicurare che ci sia un'adeguata capacità di fornire una terapia per le persone con MA di stadio precoce sono necessari investimenti avanzati per espandere il pool di medici specialisti, gli strumenti diagnostici e i centri di infusione.


La Baxi e i suoi colleghi hanno modellato un percorso clinico semplificato che i pazienti dovrebbero percorrere per ricevere una terapia di MA, e hanno simulato la mancata corrispondenza tra domanda e offerta derivante da una tale terapia, data la capacità del sistema sanitario australiano.


Il gruppo di ricerca aveva condotto in precedenza studi simili sui sistemi di assistenza sanitaria negli Stati Uniti, in Canada e in 6 paesi europei.


L'analisi della RAND presuppone che la terapia di Alzheimer potrebbe essere disponibile in Australia nel 2023 con la selezione e la diagnosi a partire dal 2022, anche se i ricercatori sottolineano che le date sono state scelte solo come scenario per il modello, non come previsione di quando una terapia può essere approvata.


In un simile scenario, 8,9 milioni di australiani over-50 potrebbero inizialmente richiedere una valutazione per rilevare i segni del lieve deterioramento cognitivo. Coloro che mostrano alcuni segni di deterioramento avrebbero bisogno di esami ulteriori e di una scansione cerebrale PET o di un test del liquido spinale per cercare i biomarcatori che confermano una diagnosi di MA. L'analisi stima che, in ultima analisi, circa 150.000 australiani potrebbero essere idonei per il trattamento.


Senza una capacità adeguata per la diagnosi e il trattamento di questa popolazione di grandi dimensioni, le persone con MA in stadio precoce progredirebbero alla demenza di Alzheimer durante l'attesa della diagnosi o del trattamento, secondo il rapporto.


I tempi medi di attesa per completare le fasi di diagnosi e trattamento sarebbero di circa 10 mesi nel 2022, e le liste di attesa per il trattamento persisterebbero fino al 2033.


Il collo di bottiglia iniziale sarebbe nell'accesso ai medici specialisti. Il problema è probabilmente più grave nelle zone rurali e remote che hanno un minor numero di specialisti. Inoltre, una grande percentuale della popolazione australiana over-50 vive fuori dalle grandi città.


I ricercatori dicono che una possibilità per aumentare l'accesso ai servizi di screening cognitivo potrebbe essere quella di espandere la cura erogata dai servizi come Royal Flying Doctor Service e Heart of Australia.


Anche se ci sono potenziali colli di bottiglia anche nei test di biomarcatori, è un vincolo minore di alcune altre nazioni studiate in precedenza dai ricercatori della RAND. Inoltre, i ricercatori australiani stanno lavorando con altre nazioni per sviluppare metodi di screening alternativi come biomarcatori del sangue per MA, che potrebbero accelerare la diagnosi in futuro.


Inizialmente, dopo che una terapia sarà disponibile, ci potrebbe anche essere qualche congestione presso i centri di infusione dove saranno attuati i trattamenti; tuttavia, la capacità di infusione è stata allargata rapidamente in passato, quando la domanda è aumentata, come ad esempio dopo l'approvazione di nuovi trattamenti per il cancro e la sclerosi multipla.


“L'Australia deve affrontare la sfida di vaste aree geografiche in cui le popolazioni sono scarse ed è limitato l'accesso a medici specialisti e scanner”, ha detto Federico Girosi, coautore dello studio e ricercatore senior di politica sanitaria della RAND. “Questo lavoro ha lo scopo di favorire l'avvio di un dibattito sulle sfide potenziali per implementare una terapia per il MA".


La ricerca è stata sponsorizzata da Biogen, una società di biotecnologie che sta lavorando per sviluppare un trattamento per il MA.

 

 

 


Fonte: Rand Corporation (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Sangita M. Baxi, Federico Girosi, Jodi L. Liu. Assessing the Preparedness of the Australian Health Care System Infrastructure for an Alzheimer's Disease-Modifying Therapy. Rand Corporation, 2019, DOI

Copyright:
Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.