Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cronici, Alzheimer e demenza senile: è esigibile il diritto alle cure

In attesa che le Regioni approvino le norme attuative dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), che dovranno garantire i sostegni necessari alle cure domiciliari, già adesso le disposizioni vigenti consentono alle persone colpite da patologie invalidanti croniche, da Alzheimer o da altre forme di demenza senile - circa un milione di Cittadini italiani - di opporsi alle dimissioni nella struttura in cui sono ricoverate e di far valere il proprio diritto alla prosecuzione delle cure.

In base al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 29 novembre 2001 (Definizione dei livelli essenziali di assistenza) - le cui norme sono cogenti ai sensi dell'articolo 54 della Legge 289/02 - il Servizio Sanitario Nazionale è obbligato a garantire le occorrenti prestazioni domiciliari, semiresidenziali e residenziali agli anziani cronici non autosufficienti, ai malati di Alzheimer e ai pazienti colpiti da altre forme di demenza senile, circa un milione di persone nel nostro Paese che, in conseguenza di tali problemi, sono anche colpiti da disabilità grave o gravissima.

A loro volta gli Enti gestori delle attività socio-assistenziali sonotenuti a fornire gli interventi di loro competenza a tutti i Cittadini sopra indicati.

Ricordiamo che l’obbligo dell’attuazione dei LEA [Livelli Essenziali di Assistenza, N.d.R.] da parte del Servizio Sanitario e dei Comuni è sancito dall'articolo 117 dellaCostituzione e rientra fra i «diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale» (punto m dell'articolo citato).

Ne consegue che le ASL e i Comuni singoli e associati non possono negare o ritardare le prestazioni con il pretesto della mancanza di sufficienti risorse economiche, né pretendere alcun contributo economico da parte dei congiunti dei succitati soggetti, com'è stato recentemente precisato anche dalla Sentenza 1607/11 del Consiglio di Stato.

Dunque le ASL e i Comuni sono obbligati a provvedere alle cure socio-sanitarie, assicurando senza alcuna interruzione la continuità terapeutica delle prestazioni gratuite fornite durante la fase acuta da ospedali e da case di cura private convenzionate.

Mentre quindi per ottenere i sostegni necessari per le cure domiciliari - come vedremo in conclusione - occorre che le Regioni approvino norme attuative dei LEA, le disposizioni vigenti per la sistemazione in una RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale) consentono alle persone colpite da patologie invalidanti e da non autosufficienza, ricoverate presso ospedali o case di cura private convenzionate, la prosecuzione delle cure con estrema facilità. L'esito positivo è sicuro e la spesa non supera quasi mai i 20 euro. Infatti, è sufficiente opporsi alle dimissioni utilizzando il facsimile disponibile cliccando qui.

Per ottenere il diritto alla prosecuzione delle cure occorre in particolare che:

  • si occupi dell'opposizione alle dimissioni una sola persona: l'interessato, se è pienamente in grado di autotutelarsi, o un congiunto o una terza persona, nei casi in cui il ricoverato non sia in grado di programmare il proprio futuro;
  • chi firma le lettere di opposizione alle dimissioni deve pretendere una risposta scritta, tenendo conto che: a) il direttore generale dell'ASL di residenza del paziente ha per legge il compito di garantire le cure socio-sanitarie; b) non vi sono leggi che obblighino i congiunti a fornire ai malati, compresi quelli conviventi, prestazioni attribuite al Servizio Sanitario Nazionale;
  • nei casi in cui la persona che si occupa delle dimissioni abbia colloqui verbali o telefonici con il personale sanitario o amministrativo in merito alle dimissioni, deve - terminato il colloquio stesso - inviare il seguente telegramma al responsabile dell'ente di appartenenza della persona di cui sopra (ASL, Ospedale, Casa di Cura, Comune ecc.): «A seguito dell'incontro odierno con... confermo mia assoluta impossibilità accettare le dimissioni di (cognome e nome) come da mia raccomandata A/R del... di cui attendo risposta scritta».

Ovviamente tutte le persone che desiderano visitare il malato continueranno a farlo, segnalando - se interpellati - che l'unica persona che si occupa dell'opposizione alle dimissioni è il Signor o la Signora...

Cure domiciliari
Se le Regioni vogliono veramente riconoscere la priorità delle cure domiciliari (i malati cronici non autosufficienti stanno meglio e gli Enti Pubblici spendono molto meno), occorre che i Consigli Regionali approvino provvedimenti per definire i criteri di accesso al servizio e i contenuti delle prestazioni fornite, compresi gli interventi da assicurare da parte delle ASL nei casi di emergenza.
È altresì necessario che le prestazioni domiciliari fornite dai congiunti o da terze persone vengano riconosciute comeattività di volontariato intrafamiliare, il che comporta anche l'erogazione (forfettaria) di sostegni economici per il rimborso delle spese vive sostenute, compresi gli oneri relativi alle sostituzioni per acquisti e le altre incombenze extradomestiche.

Ricordiamo ancora che il facsimile della lettera di opposizione alle dimissioni, di cui si parla nel presente testo, è disponibile cliccando qui.

 


Scritto da Francesco Santanera della Fondazione Promozione Sociale di Torino.

Pubblicato su Superando.it il 19 maggio 2011

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)