Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'effetto Still Alice: non tutto l'Alzheimer è questione di genetica

Se hai visto Still Alice (film del 2014), ti sei probabilmente commosso fino alle lacrime per l'interpretazione da Oscar fatta da Julianne Moore di Alice Howland, 50 anni, professoressa di lingue che scopre di avere una forma rara del morbo di Alzheimer (MA).


Il film descrive Alice di fronte ad alcune delle difficoltà all'indomani della diagnosi: deve pensare come sarà il suo futuro con capacità cognitive ridotte, e deve affrontare conversazioni difficili con i suoi figli, che potrebbero aver ereditato la malattia.


Il tipo di MA ritratto nel film è l'«Alzheimer familiare», una forma estremamente rara causata da mutazioni in uno di tre geni. Diversamente dalla maggior parte del MA, quello di Alice provoca sintomi intorno alla quinta decade di vita ed è ereditato, e quindi ‘familiare’.


Nonostante la stragrande maggioranza del MA non sia ereditato, il tipo raro di Alice ha catalizzato una grande attenzione scientifica, mediatica e del pubblico. Una opinione diffusa nell'essenzialismo genetico continua a influenzare le opinioni pubbliche sui determinanti di salute e malattia. Di conseguenza il MA, spesso, è visto come entità genetica.


Secondo il paradigma essenzialista genetico, i geni umani possono spiegare quasi tutto di noi. Il paradigma «un gene, una malattia» si può trovare spesso nei media popolari. Secondo questo concetto, gli scienziati sono in grado di scoprire le cause genetiche dell'obesità, delle malattie mentali e del cancro. Questo non è del tutto errato: un piccolo insieme di malattie, tra cui quella di Alice, è causato da una singola mutazione genetica. I test genetici diagnostici per tali malattie valutano molto accuratamente se un individuo è portatore di mutazioni associate.


Tuttavia, molte più malattie, come la schizofrenia, i disturbi cardiaci e la maggior parte dei tipi di MA, hanno solo un collegamento genetico parziale e sono il risultato di complesse interazioni tra i geni e l'ambiente. I test genetici per queste malattie al massimo possono rivelare una stima del rischio di sviluppare la malattia. Il gene APOE è attualmente il più associato con il MA; tuttavia il gene è tutt'altro che causale, e l'elenco delle ulteriori influenze continua a crescere.


Nonostante questo, le persone con parenti affetti da MA spesso si chiedono se saranno i prossimi ad ammalarsi. Nel frattempo, la comunità scientifica persegue ancora la genetica come una possibile soluzione al crescente numero di persone con MA. Il successo di Still Alice sia basa su, e alimenta, tali credenze. Chiamiamo gli effetti cumulativi di questo processo «Effetto Still Alice», alimentando il fraintendimento che il MA è una malattia genetica.


La presentazione popolare della malattia ha aumentato la consapevolezza della popolazione, ma dare maggior peso a Hollywood che alla scienza medica può portare a una profonda incomprensione. La comunità scientifica può finire per amplificare tutto questo.


I ricercatori hanno bisogno di finanziamenti, e le rappresentazioni emozionali della malattia pubblicizzano la necessità di sconfiggere una particolare malattia. Questo dà ai governi un incentivo a finanziare la ricerca che punta tale malattia. Così gli stessi ricercatori che dovrebbero disingannare il pubblico dalle idee sbagliate promosse da Hollywood, hanno un incentivo a cavalcare quelle idee sbagliate.


L'Effetto Still Alice può anche allontanare le risorse da dove sono più necessarie, sia a livello sociale che nell'ambito della ricerca medica. Miliardi di dollari sono investiti nel tentativo di trovare le cause genetiche del MA, mentre il salario medio di un lavoratore che assiste la demenza è sostanzialmente inferiore al salario di sussistenza. All'interno della ricerca medica, grandi finanziamenti supportano progetti genetici, mentre quelli per la ricerca di altri predittori e cause del MA sono sotto-finanziati.


Anche se la ricerca genetica ha avuto un certo successo, identificare chi ha un rischio ereditato più alto di sviluppare il MA, quando non esistono opzioni di trattamento, potrebbe essere comunque un obiettivo discutibile. Si potrebbero causare traumi psicologici, assicurazione medica esorbitante, e occupabilità ridotta per chi è identificato come ad alto rischio. Medicalizzare le popolazioni asintomatiche rischia di alimentare la stigmatizzazione e, in sé stesso, esacerbare il declino cognitivo.


L'Effetto Still Alice ha il potere di far avanzare la lotta contro il MA, ma questo deve andare di pari passo con la comprensione consapevole delle cause e della prognosi della malattia nelle sue forme più comuni, piuttosto che affidare la lotta alle capacità degli sceneggiatori di suscitare risposte emotive attraverso una rappresentazione selettiva.


Anche se la discussione sulle statistiche di prevalenza e sui sottotipi della malattia potrebbe essere artisticamente dannosa, l'Effetto Still Alice evidenzia la necessità di rappresentazioni responsabili della malattia nei media popolari.

 

 

 


Fonte: Giulia Cavaliere e James Rupert Fletcher in AEON (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.