Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La chiamata al risveglio dell'Alzheimer

Una buona notte di sonno fa più che ringiovanirti per il giorno successivo. Può aiutare a proteggerti dall'Alzheimer. La ricerca ha iniziato a dimostrare un'associazione tra il sonno scadente e un rischio più alto di accumulo di placca di proteina amiloide-beta nel cervello, uno dei segni distintivi della malattia.


"Gli studi osservazionali hanno scoperto che gli over 65 con placche amiloidi nel cervello hanno meno sonno ad onde lente, che sembra avere un ruolo importante nel funzionamento della memoria, anche se queste persone non mostrano ancora segni di Alzheimer come la perdita di memoria e il declino cognitivo", afferma il dottor Brad Dickerson, professore associato di neurologia alla Harvard Medical School. "Può essere che il sonno di qualità possa avere un ruolo in chi può contrarre l'Alzheimer".

 

Spazzare via l'amiloide

Qualsiasi discorso sull'Alzheimer spesso inizia con le proteine ​​amiloidi. Si accumulano nel cervello giorno dopo giorno e sono considerate un prodotto di scarto dell'energia usata quando le cellule cerebrali comunicano.


Il tuo cervello elimina le proteine ​​amiloidi in eccesso durante il sonno ad onde lente, che è la fase di sonno profondo durante il quale si consolidano i ricordi. In una notte tipica di otto ore, potresti entrare nella fase a onda lenta alla seconda, quarta, sesta e settima ora.


Alcuni studi suggeriscono che, quando il sonno viene interrotto durante la fase a onde lente, le proteine ​​amiloidi si accumulano e formano placca nel tessuto cerebrale. Gli scienziati ritengono che questa sia la prima fase dello sviluppo dell'Alzheimer, e può verificarsi anni prima che appaiano i sintomi.


Infatti, uno studio pubblicato il 30 maggio 2017 su JAMA Neurology ha scoperto che la quantità di placca amiloide nel cervello di una persona può prevedere il tasso di declino cognitivo dei successivi quattro anni.

 

Un ciclo infinito

Il rapporto tra sonno scadente e placca amiloide può essere un circolo vizioso. Più amiloide si accumula, meno sonno profondo si ha. E meno sonno profondo si ha, meno tempo ha il tuo cervello per eliminare l'eccesso di amiloide. È anche lo scenario classico uovo-gallina: il sonno scadente provoca la placca amiloide, o è l'accumulo di placca a causare un sonno scadente? O entrambi?


Uno studio del 2015 su Nature Neuroscience ha usato immagini cerebrali di 26 anziani da 65 a 81 anni, che non avevano diagnosi di demenza e non avevano segnalato problemi di sonno. All'inizio i partecipanti hanno ricevuto scansioni PET per misurare i livelli di amiloide nel cervello. Poi è stato loro chiesto di memorizzare 120 coppie di parole, e un test successivo ha verificato quante ne ricordavano.


Queste persone hanno quindi dormito per otto ore, durante le quali una macchina ha misurato le onde cerebrali per trovare disfunzioni del sonno, in particolare per scoprire se si svegliavano durante la fase a onde lente. La mattina seguente, il loro cervello è stato scansionato mentre cercavano di ricordare le parole memorizzate. Nel complesso i risultati hanno mostrato che le persone con più amiloide nel cervello avevano avuto la qualità più bassa di sonno e sono anche andati peggio sul test della memoria; alcuni hanno dimenticato più della metà delle informazioni.


Sul lato opposto, uno studio del 2014 in Alzheimer's & Dementia ha esaminato se il sonno scadente può prevedere l'Alzheimer. I ricercatori hanno chiesto a più di 1.000 uomini di riferire le loro esperienze di sonno nel corso di 40 anni. Hanno scoperto che coloro che avevano citato disturbi del sonno regolari hanno avuto una volta e mezza la probabilità di sviluppare l'Alzheimer più tardi nella vita, rispetto a coloro che non hanno segnalato problemi di sonno. Inoltre, più avanti nella vita si sono verificati i problemi del sonno, maggiore era il rischio.

 

Non fare troppo affidamento sulle pillole del sonno, perché:

Le pillole prescritte per il sonno o i sussidi al sonno da banco possono aiutarti a addormentarti durante quelle notti inquiete occasionali, ma consulta il medico se dipendi troppo da loro. "Molti di questi farmaci sono sedativi e non promuovono il sonno naturale", afferma il dottor Dickerson. "Essi aiutano a dormire di più, ma non con un sonno di qualità, quindi se ti basi su di loro per il tuo sonno usuale, non lasci che il tuo cervello faccia il suo lavoro notturno per recuperare dalle attività del giorno e per consolidare i ricordi".

Dormici su

Tutto ciò significa che migliorare il sonno scadente o praticare buone abitudini di sonno può aiutarti a evitare l'Alzheimer? Può essere. Ma può anche significare che il sonno di qualità dovrebbe essere parte di uno sforzo multi-fronte per evitare l'Alzheimer.


"Altre ricerche hanno dimostrato che anche l'esercizio aerobico può aiutare a ridurre il rischio di una persona", afferma il dottor Dickerson. "L'esercizio aiuta anche a ottenere una qualità migliore del sonno, e quindi lavorano insieme". Anche perdere peso può avere un ruolo nella riduzione del rischio, poiché le persone che sono in sovrappeso tendono ad avere più problemi di sonno, aggiunge.


Fino a che non ne sapremo di più, il dottor Dickerson suggerisce che l'approccio migliore è adottare abitudini migliori di sonno e non ignorare i suoi problemi, come l'insonnia, l'apnea del sonno o la nocturia (che ti sveglia per usare il bagno). "Vedi il tuo medico per avere una valutazione", dice. "Il buon sonno di qualità è importante per tutti gli aspetti della tua salute: mentale e fisica".

 

Consigli per un sonno migliore

Controlla il rumore. Una camera da letto tranquilla è particolarmente importante per gli anziani, che trascorrono meno tempo nel sonno profondo e sono svegliati più facilmente dai rumori. Ecco alcuni modi per ridurre o nascondere rumori fastidiosi:

  • Decora con tende e tappeti pesanti, che assorbono i suoni
  • Installa finestre a doppio vetro
  • Usa i tappi per le orecchie
  • Usa un ventilatore o una macchina per il sonno che forniscono un "rumore bianco", o la registrazione di suoni rilassanti, come la pioggia, le onde dell'oceano o il frinire dei grilli.

Riduci l'eccesso di luminosità. La luce brillante di notte può sopprimere la produzione di melatonina del tuo corpo e rendere più difficile il sonno. Tieni bassa la luce prima di dormire con questi passaggi:

  • Evita di guardare la televisione o di usare un computer dopo le 9.00.
  • Non leggere di notte da un dispositivo elettronico retroilluminato come un Kindle o iPad.
  • Sostituisci le luci con lampadine a bassa potenza o installa interruttori con dimmer (regolatori) che consentono di mantenere basse le luci durante la notte. (Usa le luci di notte per aiutarti ad arrivare al bagno, se necessario.)

Abbraccia la comodità. Una camera troppo calda o troppo fredda può interferire con il sonno. La maggior parte delle persone dorme meglio in una stanza leggermente fresca (circa 18°C). Inoltre, sostituisci materasso e cuscini, se usurati.

 

 

 


Fonte: Harvard Medical School (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.