Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il peso della demenza potrebbe diventare minore di quanto previsto



E' un dato di fatto che l'invecchiamento della popolazione si tradurrà in aumenti grandi e potenzialmente ingestibili del ​​numero di anziani con una demenza.


Michael D. Hurd, ricercatore senior della RAND e i colleghi, hanno stimato che l'attuale onere finanziario annuale della cura della demenza negli Stati Uniti è di circa 200 miliardi di dollari. L'estrapolazione dei tassi storici di demenza degli anziani fa prevedere una crescita intimidatoria dei casi e dei costi della demenza.


Dei dati epidemiologici recenti, tuttavia, indicano un quadro più incoraggiante.


I risultati degli United Kingdom Cognitive Function and Aging Studies (CFAS) indicano un calo all'incirca del 20-25 per cento nella prevalenza per età e dell'incidenza della demenza avvenuto nella scorsa generazione. I dati provenienti dall'US Framingham Heart Study indicano uno straordinario 40 per cento di diminuzione dell'incidenza età-specifica della demenza nel corso degli ultimi decenni.


Questi risultati sono coerenti con i dati provenienti da altri studi basati sulla popolazione. Gli investigatori CFAS stimano che l'incidenza declinante della demenza può portare alla stabilizzazione del numero annuo di nuovi casi di persone affette da demenza.


Perché i miglioramenti? Uno come neurologo, e l'altro come esperto di politica sanitaria, abbiamo studiato la malattia e le implicazioni sul nostro sistema sanitario, trovando due fattori principali dei tassi calanti di demenza. Se questi fattori continuano, l'onere della demenza in futuro potrebbe essere minore del previsto.

 

Migliore trattamento e prevenzione delle malattie che portano alla demenza

Una distinzione medica convenzionale è tra le demenze neurodegenerative e le demenze vascolari. La demenza neurodegenerativa, come l'Alzheimer, è il risultato di una degenerazione cerebrale primaria. Le demenze vascolari, invece, derivano da una malattia nel sistema vascolare.

  1. Uno dei due motivi per cui le demenze in futuro possono diventare meno prevalenti è un controllo migliore dei fattori di rischio per le malattie vascolari. Il termine 'malattia vascolare' si riferisce al funzionamento anomalo dei sistemi di vene e arterie del corpo, come l'indurimento o il restringimento delle arterie. Il fumo, il colesterolo alto e la cattiva alimentazione contribuiscono a queste condizioni.
    Il cervello dei pazienti più dementi presenta combinazioni di patologie neurodegenerative e lesioni vascolari. È probabile che vi sia un effetto cumulativo e interagente di queste diverse patologie. Un migliore controllo dei fattori di rischio per le malattie vascolari, come l'abuso di tabacco, l'ipertensione e il colesterolo alto, ha portato a tassi decrescenti di malattie cardiache e ictus. Il calo dell'incidenza di demenza è una ulteriore probabile conseguenza benefica.

  2. Un secondo fattore causale plausibile è il crescente livello di istruzione, sia nelle nazioni a basso, che in quelle ad alto reddito, nel corso del 20° secolo. I livelli di istruzione superiore sono associati a un rischio di demenza più basso. Nella coorte del Framingham, il declino dell'incidenza della demenza è stato osservato solo negli individui con una formazione almeno di scuola superiore. L'effetto della formazione può avere più mediatori.

 

Anche l'istruzione fa la differenza

I livelli di istruzione superiore sono associati a redditi più elevati, una migliore salute generale, e comportamenti più sani, ivi compreso un miglior controllo dei fattori di rischio di malattia vascolare.


Di più, un altro fattore importante potrebbe essere il ruolo dell'istruzione nella capacità del cervello di compensare i danni. Si è suggerito che l'istruzione può migliorare la cosiddetta "riserva cognitiva", la capacità del cervello di compensare le lesioni. Anche se la validità del concetto di riserva cognitiva è difficile da dimostrare direttamente, delle evidenze indirette supportano questa idea attraente.


Però non sappiamo quanta istruzione è necessaria e quando è più efficace. James Heckman, premio Nobel per l'economia, sostiene in modo convincente che l'istruzione di alta qualità nella prima infanzia ha molteplici vantaggi, compreso il miglioramento della salute in mezza età e dei comportamenti sanitari.


Il concetto di riserva cognitiva suggerisce che i benefici dell'istruzione dovrebbero essere maggiori quando il cervello è più plastico, il che suggerisce un beneficio duraturo dell'istruzione nella prima infanzia.

 

Obesità e diabete potrebbero minacciare i benefici

In contrasto a queste tendenze incoraggianti c'è la crescente ondata di obesità e diabete. Entrambi questi disturbi sono fattori di rischio significativi della demenza.


Gli interventi medici per ridurre le complicanze del diabete riducono significativamente le maggiori complicanze della malattia vascolare nel diabete, compreso l'ictus. Ciò suggerisce che adeguati trattamenti per il diabete possono mitigare gli effetti dell'aumento della prevalenza del diabete sul rischio di demenza.


Nei dati dell'Health & Retirement Study, un ampio studio rappresentativo basato sulla popolazione di anziani americani, uno di noi (Kenneth Langa) ha trovato un calo dei tassi di demenza specifici per età, nonostante l'aumento dei tassi di diabete e obesità.


Gran parte dell'attuale enfasi nella ricerca sulla demenza è nello sviluppo di terapie volte a ridurre l'impatto delle patologie neurodegenerative. L'evidenza epidemiologica che indica il calo dell'incidenza della demenza e dei tassi di prevalenza ci conferma che abbiamo alcuni approcci di prevenzione efficaci.


Questi risultati possono essere particolarmente importanti per i paesi in via di sviluppo. Mentre la demenza di solito è ritenuta un importante problema di salute pubblica nei paesi ad alto reddito, recenti proiezioni indicano che il maggiore impatto della crescente prevalenza della demenza è nei paesi a reddito basso e medio. Questi paesi vedono un aumento della speranza di vita, stili di vita sempre più occidentalizzati e sistemi di assistenza sanitaria impreparati a gestire il carico di malattie croniche.


Si prevede anche che sperimenteranno i maggiori incrementi delle demenze. Queste nazioni possono trarre i maggiori benefici dalle strategie di prevenzione basate sul miglioramento dell'istruzione e di riduzione dei fattori di rischio vascolare.


Anche negli Stati Uniti è improbabile che abbiamo massimizzato i benefici del controllo dei fattori di rischio della malattia vascolare e che abbiamo portato a tutti l'istruzione di alta qualità. Frazioni sostanziali di americani non hanno accesso a una buona assistenza primaria, e le prestazioni di molti sistemi scolastici americani sono scadenti. Degli investimenti relativamente modesti in questi settori possono produrre notevoli benefici più avanti nella vita.

 

 

 


Fonte: Roger L. Albin (Professore di Neurologia alla University of Michigan) e Kenneth Langa (Professore di Medicina e Politica Sanitaria della University of Michigan). Kenneth Langa riceve finanziamenti dal National Institute on Aging ed è membro del gruppo no-profit Researchers Against Alzheimer's. Roger L. Albin non segnala conflitti di interesse.

Pubblicato su The Conversation (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.