Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Gli integratori di calcio aumentano il rischio di demenza delle donne con malattie cerebrovascolari



Gli integratori di calcio aumentano il rischio di demenza delle donne con malattie cerebrovascolariSecondo un nuovo studio, gli integratori di calcio possono essere associati ad un aumento del rischio di demenza nelle donne anziane che hanno avuto un ictus o altri segni di malattie cerebrovascolari.


La ricerca è pubblicata dal 17 agosto 2016 on line su Neurology®, la rivista medica dell'American Academy of Neurology.


Le malattie cerebrovascolari formano un gruppo di disturbi che colpiscono il flusso di sangue nel cervello. Queste malattie, tra cui l'ictus, sono la quinta causa di morte negli Stati Uniti e aumentano il rischio di sviluppare una demenza.


"Poiché la carenza di calcio contribuisce all'osteoporosi, un problema comune degli anziani, viene consigliata l'assunzione giornaliera di 1000-1200 mg di calcio. Può essere difficile ricevere questa quantità solo dalla dieta, per cui sono ampiamente usati gli integratori di calcio", ha detto l'autrice dello studio Silke Kern MD/PhD dell'Università di Gothenburg in Svezia. "Recentemente, tuttavia, è stato messo in discussione l'uso di integratori e il loro effetto sulla salute".


Lo studio si è svolto su 700 donne senza demenza, da 70 a 92 anni di età, seguite per cinque anni. Le partecipanti si sono sottoposte a una serie di test all'inizio e alla fine dello studio, compresi test sulla capacità di memoria e di pensiero. E' stata eseguita una scansione TC cerebrale a 447 partecipanti all'inizio dello studio.


Gli scienziati hanno anche registrato l'uso di integratori di calcio delle partecipanti e se ricevevano una diagnosi di demenza nel corso dello studio. Un totale di 98 donne prendevano integratori di calcio all'inizio dello studio e 54 donne avevano già sperimentato un ictus.


Durante lo studio, ulteriori 54 donne hanno avuto un ictus, e 59 donne hanno sviluppato una demenza. Tra quelle che avevano avuto la TC, il 71 per cento aveva lesioni della sostanza bianca del cervello, che è un marcatore delle malattie cerebrovascolari. Lo studio ha scoperto che le donne che sono state trattate con integratori di calcio hanno avuto il ​​doppio delle probabilità di sviluppare una demenza rispetto a quelle che non assumevano integratori.


Ma quando i ricercatori hanno analizzato ulteriormente i dati, hanno scoperto che l'aumento del rischio era concentrato solo nei soggetti con malattie cerebrovascolari. Le donne con una storia di ictus, che avevano preso integratori, avevano un rischio quasi sette volte maggiore di sviluppare demenza rispetto alle donne con una storia di ictus, ma che non avevano preso integratori di calcio.


Le donne con lesioni della sostanza bianca che assumevano integratori avevano una probabilità tre volte superiore di sviluppare demenza rispetto a quelle che avevano lesioni della sostanza bianca ma non assumevano integratori. Le donne senza una storia di ictus o quelle senza lesioni della sostanza bianca non avevano un aumento del rischio durante l'assunzione di integratori di calcio.


Nel complesso, 14 donne, delle 98 che avevano assunto integratori, hanno sviluppato la demenza (14 per cento), rispetto alle 45 su 602 che non assumevano integratori (8 per cento). Un totale di sei donne su 15 con una storia di ictus, che hanno preso integratori hanno sviluppato la demenza, rispetto alle 12 su 93 con una storia di ictus che però non avevano preso integratori.


Tra le donne senza storia di ictus, 18 delle 83 che hanno assunto integratori hanno sviluppato una demenza, rispetto alle 33 su 509 che non avevano preso integratori. "E' importante notare che il nostro studio è osservazionale, quindi non possiamo concludere che gli integratori di calcio causino la demenza", ha detto la Kern.


L'autrice ha anche osservato che lo studio è piccolo e i risultati non possono essere generalizzati a tutta la popolazione, e sono necessari ulteriori studi per confermare i risultati. La Kern ha osservato che il calcio che proviene dal cibo influenza il corpo in modo diverso rispetto a quello derivante dagli integratori, e sembra essere sicuro o addirittura protettivo contro i problemi vascolari.

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Jürgen Kern, Silke Kern, Kaj Blennow, Henrik Zetterberg, Margda Waern, Xinxin Guo, Anne Börjesson-Hanson, Ingmar Skoog, Svante Östling. Calcium supplementation and risk of dementia in women with cerebrovascular disease. Neurology, August 2016 DOI: 10.1212/WNL.0000000000003111

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)