Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come ricablare il cervello che invecchia

Come ricablare il cervello che invecchiaL'autrice dell'articolo Sian Williams, ex presentatrice BBC News, che ha completato un Master in psicologia lo scorso anno. (Foto: Martin Pope)

Sono all'Università di Cambridge, nel pieno di un attacco di panico. Non riesco a respirare, mi gira la testa, il mio cuore sta correndo a più non posso e accanto a me, in piedi, c'è la psichiatra che l'ha provocato. Deliberatamente.


La Dott.ssa Annette Bruhl lavora al Behavioural and Clinical Neuroscience Institute e sta esaminando ciò che accade al nostro cervello quando siamo sotto pressione, per cercare di aiutare le persone con ansia.


Un pò di stress è vitale - ne abbiamo bisogno per reagire alle minacce - ma livelli prolungati possono influenzare i nostri processi di pensiero, di memoria e la capacità di prendere decisioni. Così la dott.ssa Bruhl sta eseguendo test cognitivi per monitorare i cambiamenti nel modo in cui funziona il mio cervello quando è testato ai limiti.


Sto inspirando una miscela di ossigeno e anidride carbonica: il gas non è pericoloso, ma è progettato per indurre panico. Quindici minuti più tardi, i risultati mostrano quanto il mio cervello funzioni in modo diverso da quando è rilassato. Senza il gas, un compito con i numeri era semplice, ma con la maschera faccio molti errori.


Ho completato un Master in Psicologia all'Università di Westminster lo scorso anno e sto ancora studiando, cercando di capire come fornisce coscienza il cervello e cosa lo influenza. Come giornalista, vorrei sapere se il declino mentale è inevitabile o se siamo in grado di ricablare il nostro cervello per fermarlo, e anche per stimolare la crescita.


Durante il mio lavoro accademico ho incontrato la Dott.ssa Catherine Loveday, neuropsicologa ed esperta di invecchiamento cerebrale. Lei mi ha presentato sua madre Scilla, ex consulente psichiatrica, per la mia nuova serie su Radio 4 della BBC: «Come avere un cervello migliore». Scilla mi racconta quanto sia frustrante la sua perdita di memoria. Lei trova che le cose più semplici richiedono il doppio del tempo. Quando cucina, si dimentica quali ingredienti ha usato. Un Natale il tacchino è uscito crudo.


Scilla è brillante e tenace e mi mostra il suo computer, dove sta conducendo contemporaneamente 4 partite di Scarabeo online, contro le sue tre figlie e un amico del villaggio. Sta vincendo contro ognuno di loro. A volte le parole vengono facilmente; negli altri giorni il suo cervello la lascia a terra e non riesce a ricordare quello che ha fatto.


Catherine ha individuato il deterioramento della madre alcuni anni fa e le ha eseguito una serie di test. Questi hanno mostrato che Scilla era superiore fino al 95 per cento alle coetanee in compiti come pianificazione, ragionamento e attenzione. Sulla memoria era peggiore del 99 per cento.


Le due donne insieme stanno usando la loro conoscenza della psichiatria e della psicologia per cercare di arrestare il declino. "La memoria è così importante per il nostro senso di sé", dice Catherine, "quindi stiamo facendo ogni cosa basata sulle prove che possiamo per mantenerla". Ciò include l'esercizio fisico e, quando portiamo il cane Mimi per una passeggiata, Scilla dice che uscire all'aria fresca la fa sentire più felice e pensa in modo più chiaro. La scienza dimostra che l'attività fisica non solo ci fa sentire meglio, ma aiuta anche a proteggere il cervello.


Il Dr. Alan Gow, professore associato alla Heriot-Watt University di Edimburgo, che fa parte di un gruppo di sperimentazione sulla perdita di memoria, mi dice che anche il semplice atto di camminare può migliorare le funzioni cerebrali. Test su persone tra 70 e 80 anni suggeriscono che coloro che hanno fatto esercizio avevano meno restringimento del cervello: "Coloro che hanno fatto un po' più di esercizio erano migliori in termini di velocità di pensiero e di ragionamento in generale".


Il team di Edimburgo ha eseguito scansioni cerebrali dopo i risultati ed ha trovato che coloro che erano fisicamente più attivi avevano un volume maggiore di materia grigia e meno danni alla materia bianca, il tessuto connettivo che cabla il cervello. Il Dr Gow è cauto quando chiedo se l'attività fisica può arrestare il declino mentale, ma i risultati ottenuti finora, dice, sono "allettanti".


Catherine è d'accordo e dice che quando siamo all'aperto otteniamo molti benefici. E' meglio per la nostra salute cardiovascolare e non solo trasportiamo ossigeno e glucosio al cervello, ma si creano anche nuove connessioni e probabilmente crescono nuove cellule cerebrali. È per questo che l'attività fisica è una delle tante strategie per cercare di potenziare il cervello di Scilla e le tattiche sono quelle che tutti noi possiamo usare, per aiutarci a funzionare al meglio.


Anche quei giochi di parole online che sta facendo aiutano, pur se la ricerca dietro il "brain training" [allenamento mentale] è controversa. I giochi sono divertenti e più si praticano, più si migliora, ma che si migliori anche in altri compiti è discutibile. Molti scienziati dicono che è meglio imparare una nuova abilità o socializzare.


Un'altra chiave per le funzioni del cervello di Scilla è la musica. Lei gestisce un coro dal quale deriva una grande gioia. "Amo la musica e il canto", mi dice. "E' dare voce a qualcosa, sto esprimendo parte della mia anima".
Sta anche aiutando con le sue capacità organizzative. Recenti ricerche suggeriscono che apprendere la musica può migliorare la conoscenza generale. La memoria musicale è spesso l'ultima a svanire in condizioni come la demenza.


Una delle scoperte più affascinanti che ho fatto durante questa serie su Radio 4 ha a che fare con il sonno. Ho passato 11 anni alzandomi alle 4 del mattino per presentare BBC Breakfast, quindi so come una brutta notte può influenzare la nostra funzione mentale per il resto della giornata. Andare a letto sempre alla stessa ora ed evitare di poltrire al risveglio implica una migliore qualità del sonno. La quantità giusta? Beh, gli adolescenti hanno bisogno di 8/10 ore, ma il resto di noi non ha bisogno di altrettanto. Con meno di 5 potremmo non essere così vigili, con più di 10 potremmo sentirci intontiti.


Quasi altrettanto importante, però, è come ci svegliamo. Ho fatto un esperimento nell'ambito di uno studio sul cortisolo, l'ormone dello stress, che influenza ogni cellula del nostro corpo. Quando siamo addormentati, i livelli di cortisolo devono essere bassi, ma quando ci svegliamo un aumento forte e costante di esso sembra impostare il nostro cervello per il giorno e farci pensare in modo più chiaro.


Il professor Angela Clow, dell'Università di Westminster, da 20 anni sta facendo ricerca su questo ormone dello stress. Quando mi somministra una batteria di test decisionali, sul ragionamento e sull'elaborazione, dopo una notte in cui mi sono svegliata nell'aumento graduale della luce del mattino (che prepara meglio il cervello per questa ondata di cortisolo) posso andare molto meglio di quando mi sveglio nel buio sotto un maschera per gli occhi.


Questo spiega anche perché è meglio spegnere i computer durante la notte. La luce del mattino è blu; la luce della sera ricade nello spettro rosso. I dispositivi elettronici emettono naturalmente la luce blu, dando al cervello tutti i segnali sbagliati e preparandoci a rimanere svegli.


Anche il sonno di routine di Scilla si basa sulla ricerca. Ogni notte, dal giorno in cui Catherine ha inizialmente notato la perdita di memoria accelerata, sua madre ha tenuto un diario, poichè il sonno aiuta a cementare i nostri ricordi. "Possono scivolare via così facilmente", spiega Catherine, "per cui scrivere questo diario in modo regolare vuol dire che appena prima di dormire la mamma rivive la sua giornata. Non c'è qualcuno che le consegna quei ricordi e dice 'Questo è quello che è successo", queste sono le sue parole, e se la memoria della mamma peggiora molto, lei ha la propria storia da rivedere".


Ho imparato molto stando con Scilla e incontrando tutte le altre menti brillanti che stanno trovando i modi per proteggere la nostra. La demenza interesserà uno di noi ogni tre dopo i 65 anni. Fa paura, ma essere molto stressati per questo non farà che peggiorare la nostra funzione cognitiva.


Scilla si prende il tempo per rilassarsi, dormire bene, camminare e vedere gli amici; un buon modo non solo per proteggere il cervello, ma anche per essere in sintonia con la vita.

 

 

 


Fonte: Sian Williams in The Telegraph (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.