Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Una piccola molecola può individuare l'Alzheimer nelle fasi iniziali

Una piccola molecola può individuare l'Alzheimer nelle fasi inizialiI ricercatori dell'Università Federale di Rio de Janeiro in Brasile, hanno stabilito che alti livelli di una piccola molecola chiamata D-serina sono collegati al declino cognitivo dell'Alzheimer (AD).


La scoperta potrebbe introdurre un nuovo e efficace biomarcatore per l'AD.


La D-serina è un amminoacido, una classe di molecole che possono comporre le proteine o agire indipendentemente per trasmettere segnali fisiologici nel corpo.


La D-serina appartiene alla sottoclasse di D-aminoacidi, che di solito non si assemblano in proteine, ma hanno piuttosto funzioni di segnalazione importanti. In effetti l'autore senior Rogerio Panizzutti e i colleghi hanno segnalato che la D-serina è presente nel cervello e agisce come molecola di segnalazione essenziale a livello delle sinapsi, i punti di contatto tra i neuroni in cui sono propagati i segnali neuronali.


Esaminando i tessuti postmortem di pazienti di AD e di controlli appaiati, il team guidato dal Dr. Panizzutti segnala che la D-serina è anormalmente alta nell'ippocampo e nella corteccia, le aree del cervello gravemente colpite nell'AD. Hanno inoltre scoperto che l'aumento della D-serina potrebbe essere causato da un accumulo di oligomeri di amiloide-beta, tossine con un ruolo centrale nell'AD.


La loro scoperta principale, tuttavia, è che i livelli di D-serina sono elevati nel liquido cerebrospinale (CSF) di pazienti con probabile AD che mostrano già i primi sintomi clinici. Attualmente, la diagnosi definitiva di AD è possibile solo dopo l'esame patologico del cervello post mortem, e la mancanza di un biomarcatore precoce efficace di AD preclude gli sforzi per arrestare o invertire la progressione della malattia.


Tuttavia, combinando i dati di valutazione cognitiva e i livelli nel CSF di amiloide-beta e tau legati all'AD, gli autori hanno identificato un gruppo di pazienti probabilmente affetti da AD. In questi pazienti, i livelli di D-serina nel CSF erano chiaramente superiori rispetto ai coetanei o ai pazienti affetti da una malattia non collegata. Inoltre, i livelli di D-serina nel CSF si correlano bene con il declino cognitivo dei pazienti con probabile AD, suggerendo che potrebbe migliorare la predizione clinica dell'AD.


Per verificare questa possibilità, gli autori Caroline Madeira e Rogerio Panizzutti hanno incluso misurazioni di D-serina in un sistema di punteggio amiloide-tau (IATI) che è stato proposto per aiutare nella diagnosi di AD. L'incorporazione delle misure di D-serina nello IATI migliora notevolmente la sensibilità e la specificità diagnostica, indicando che la D-serina potrebbe essere aggiunta a un gruppo di biomarcatori volti alla diagnosi precoce dell'AD.


Sono necessari ulteriori studi con coorti più ampie per replicare i risultati e confermare questo potenziale. Questo lavoro è stato condotto dai Dott. Rogerio Panizzutti e Sergio T. Ferreira, e i risultati appaiono online sulla rivista Translational Psychiatry.

 

 

 

 

 


Fonte: Federal University of Rio de Janeiro via MedicaXpress (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: C Madeira, M V Lourenco, C Vargas-Lopes, C K Suemoto, C O Brandão, T Reis, R E P Leite, J Laks, W Jacob-Filho, C A Pasqualucci, L T Grinberg, S T Ferreira and R Panizzutti. d-serine levels in Alzheimer’s disease: implications for novel biomarker development. Translational Psychiatry (2015) 5, e561; doi:10.1038/tp.2015.52

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.