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Declino cognitivo è comune dopo una malattia, ma meglio controllare i farmaci

Cara Carol: Fino a circa sei mesi fa, mia madre di 93 anni era cognitivamente acuta come non mai. Sfortunatamente, è stata ricoverata in ospedale per diversi giorni con l'influenza. Anche se si è ripresa fisicamente, mentalmente è nebbiosa, il che ci frustra entrambe. Ha nuove prescrizioni, di cui ci stupiamo. Una è per un problema al seno, un'altra è per dormire. Abbiamo programmato un controllo con il suo nuovo medico su questo, ma hai suggerimenti su come possiamo prepararci per l'appuntamento? Grazie dell'aiuto.- LW

 

Cara LW: mi dispiace per la malattia e il ricovero in ospedale di tua madre. La parte buona è che ce l'ha fatta e si è ripresa fisicamente. La parte preoccupante è, ovviamente, che la sua cognizione ha sofferto.

Qualsiasi malattia è molto più gravosa per gli organi degli anziani, poiché la maggior parte ha meno riserve e sistemi immunitari meno robusti rispetto ai giovani. Anche il cervello può passarsela male nel sopportare l'assalto della malattia, quindi anche un anziano sano può diventare mentalmente nebbioso e/o confuso durante una malattia.

Il ricovero stesso ha un impatto significativo sugli anziani: i livelli di rumore, i farmaci, la mancanza di sonno profondo e persino l'assenza di routine possono contribuire. In effetti, non è raro che gli anziani sperimentino quello che si chiama delirium ospedaliero. Per la maggior parte, questo si manifesta come confusione, sebbene altri possano sperimentare anche allucinazioni.

In generale, questa è un'esperienza breve ma sconvolgente, e alcuni possono impiegare più tempo di altri per riprendersi completamente. Purtroppo, qualcuno subisce un colpo cognitivo significativo che segnala una recessione cognitiva permanente.

Per la maggior parte, il tempo è amico di queste battute d'arresto, tuttavia hai ragione che tua madre dovrebbe vedere presto il suo medico. Come prepararla? Inizia a tenere un registro e documenta come sta andando cognitivamente ogni giorno, o addirittura in momenti diversi della giornata, in modo da poterlo discutere all'appuntamento.

Poi chiedi al medico di valutare i suoi farmaci, in particolare gli anticolinergici, che possono contribuire ai cambiamenti nella cognizione. È del tutto possibile che se tua madre potrà smettere di prendere farmaci anticolinergici, o almeno ricevere un dosaggio più basso, la sua funzione cerebrale possa migliorare. Non fa mai male controllare questo elenco anche con il farmacista, perché è esperto di farmaci e interazioni.

Spesso cito alle persone il lavoro della dott.ssa Leslie Kernisan di Better Health While Aging (salute migliore mentre invecchi) perché è una geriatra che rispetto. Sì, ho moderato un gruppo di supporto per lei, ma a parte questo, ci sono pochi geriatri che si sono dedicati a dare informazioni così accessibili agli adulti che invecchiano. Oltre al sito web gratuito ha un canale YouTube con lo stesso nome.

Sul sito, la dott.ssa Kernisan ha un eccellente articolo sui farmaci anticolinergici e sulla salute del cervello. Questo elenco di farmaci include un numero sorprendente di prodotti da prescrizione e da banco.

Stai facendo tutte le cose giuste per supportare tua madre, LW. Spero che ti sentirai più preparata per il suo appuntamento dopo aver letto questo.

 

 

 


Fonte: Carol Bradley Bursack in InForum (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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