Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Usare gli strumenti fisici che aumentano la memoria

In un post precedente, ho esaminato una serie di strategie di memoria di base. Ora passeremo agli aiuti alla memoria: strumenti fisici che puoi usare per aumentarla. Chiunque abbia lievi problemi di memoria può trarre benefici dagli aiuti alla memoria.


Che i problemi siano dovuti alla nebbia cerebrale post-Covid-19, a lesioni cerebrali traumatiche, al lieve deterioramento cognitivo, alla demenza lieve o all'invecchiamento normale, gli aiuti alla memoria possono essere utili. Di seguito sono riportati alcuni di questi aiuti e una breve descrizione di ciascuno; ma prima, le 'tre regole d'oro'.

 

Tre regole d'oro

Queste regole ti aiuteranno ad avere successo quando usi gli aiuti alla memoria.

  • Regola 1: non rimandare; per tenere traccia delle cose con gli aiuti alla memoria, usali subito (es.: annota immediatamente gli appuntamenti, prendi i farmaci quando l'allarme del promemoria si spegne).
  • Regola 2: semplice è meglio; evita le ridondanze (ripetizioni), la semplicità riduce la confusione (es.: usa un solo calendario, non quattro).
  • Regola 3: rendilo una routine; usa gli aiuti alla memoria sempre, ogni volta; prendi l'abitudine di usarli e diventeranno una parte automatica della tua vita quotidiana.

 

Aiuti alla memoria

  • Usa un'agenda: l'organizzazione può aiutarti a compensare i problemi di memoria quando svolgi molte attività, come pagare le bollette, far quadrare il libretto degli assegni e fare acquisti.

  • Scrivi le istruzioni: molte attività sono abbastanza facili da fare se riesci a ricordare tutti i passaggi: il problema è averli presente tutti. Scrivere istruzioni passo-passo costituisce una soluzione semplice.

  • Fissa un tavolo di memoria: se metti sempre le chiavi, gli occhiali, il telefono e il portafoglio nello stesso posto, non svaniranno mai. Ad esempio: usa il tavolo della sala di entrata o un cestino vicino alla porta sul retro per questo scopo. Come piaceva dire a Benjamin Franklin "un posto per tutto e tutto al suo posto".

  • Usa un porta-pillole: le scatole per le pillole e le confezioni di farmaci possono aiutare ad assumere correttamente le medicine (questo argomento sarà approfondito in un prossimo articolo).

  • Affidati a calendari o pianificatori quotidiani: posiziona il calendario o il pianificatore dove lo vedi almeno una volta al giorno. Includi le 5 informazioni importanti di ogni appuntamento: data/ora, con chi, dove/numero di telefono, a cosa serve, cosa portare.

  • Approfitta della tecnologia: sfrutta tutta la tecnologia che sei in grado di usare, come smartphone con elenchi elettronici di cose da fare, calendari, promemoria e allarmi.

  • Tieni un taccuino: un piccolo taccuino in tasca o in borsa può essere utile per scrivere e recuperare qualsiasi informazione.

  • Crea elenchi: che si tratti di generi alimentari, acquisti o 'da fare', gli elenchi possono aiutarti a ricordare cosa deve essere fatto.

  • Usa i promemoria: puoi mettere note adesive sulla porta, sul frigorifero, sullo specchio del bagno e in qualsiasi altro posto a cui puoi pensare per ricordarti di fare qualcosa. Ricorda solo di rimuovere la nota appena terminata l'attività.

  • Usa le immagini: le immagini sono più facili da ricordare delle parole. Puoi trarre vantaggio da questo semplice fatto usando le immagini ogni volta che vuoi ricordare qualcosa, che si tratti di eventi nel calendario, di una lista della spesa o di un programma di chi vuoi vedere e cosa farai questa settimana.

 

 

 


Fonte: Andrew Budson MD, professore di neurologia alla Boston University e alla Harvard Medical School

Pubblicato su Psychology Today (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)