Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


App sviluppata da studenti aiuta i pazienti con demenza a ritrovare i ricordi



App sviluppata da studenti aiuta i pazienti con demenza a ritrovare i ricordiA volte le persone con Alzheimer e altre forme di demenza legate all'età hanno difficoltà a riconoscere gli amici e la famiglia o a sapere di cosa parlare durante una visita.


Una nuova app (applicazione, programma) creata da un gruppo di studenti della Cornell University può aiutare i pazienti a rimanere in contatto con i loro ricordi e, quindi, ad amici e familiari, e forse potrà anche aiutarli a tenere una conversazione.


«Remember Me!» (Ricordati di me!) è un'applicazione per smartphone sviluppata dai laureati in Ingegneria Karthik Venkataramaiah, Vishal Kumkar, Shivananda Pujeri e Mihir Shah che hanno dato una dimostrazione del loro lavoro alla 123a Conferenza annuale della American Society for Engineering Education tenuta alla Cornell l'8 e il 9 Aprile scorsi.


"Abbiamo scoperto che ognuno di noi ad un certo punto della vita aveva interagito con persone che soffrivano di perdita di memoria", ha detto Venkataramaiah. "Abbiamo pensato che dovevamo costruire qualcosa per aiutare a riportare in vita i ricordi".


L'app è installata sui telefoni del paziente e degli amici, dei familiari e dei caregiver. Attraverso il tracciamento GPS e una connessione al cloud, l'applicazione può mostrare un avviso al paziente quando uno dei membri del gruppo si trova nelle vicinanze.


Il telefono dice al paziente chi si sta avvicinando e il suo rapporto con quella persona, e mostra una presentazione di immagini precedentemente caricate. Se il paziente riceve un sms o una telefonata da qualcuno che è registrato nell'app, sullo schermo appaiono informazioni simili. "A chiunque abbia una perdita di memoria la prima cosa da fare è mostrare delle foto per vedere se è in grado di recuperare i ricordi", ha spiegato Venkataramaiah.


Una volta che inizia una conversazione, l'app può assistere con i ricordi basati su fatti memorizzati e su conversazioni precedenti, suggerendo magari le domande da porre sulla base di informazione degli eventi della vita.


L'app è stata sviluppata, secondo Venkataramaiah, dopo circa un mese di consultazione con persone che hanno amici o parenti con demenza. Alcune di queste persone hanno testato le prime versioni e hanno dato suggerimenti su funzionalità aggiuntive.


Gli sviluppatori prevedono di applicare tecniche di elaborazione del linguaggio naturale sul modo di parlare del paziente, per prevedere ciò che il paziente potrebbe dire. Inoltre è in programma una caratteristica che potrebbe ricordare al paziente importanti eventi della vita con suggerimenti tipo "Chiama questa persona".


I caregiver possono inviare promemoria per le medicine, effettuare telefonate o completare compiti particolari, e possono usare la funzione GPS per individuare il paziente.


Remember Me! è attualmente una app per Android, la versione per iOS è in fase di sviluppo. Il team ha in programma di evolvere il lavoro in una azienda commerciale e quindi sta esplorando le opzioni di finanziamento. Sta considerando il lancio commerciale per questo mese di agosto.

 

 

 


Fonte: Bill Steele in Cornell University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)