Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scienziato sviluppa un promettente farmaco per l'Alzheimer

Dr. Donald MossPiù di trent'anni fa uno scienziato del cervello di El Paso ha scoperto, quasi per caso, un farmaco che fa ritirare i sintomi dell'Alzheimer, ma il farmaco non ha mai raggiunto gli scaffali delle farmacie.

E' "un figlio illegittimo", una invenzione non pianificata di Donald Moss, che sta facendo un ultimo tentativo di far giungere il suo farmaco ai malati di Alzheimer.

Senza l'appoggio di un prestigioso laboratorio di ricerca finanziato dal governo o di una grande azienda farmaceutica, Moss, ex professore dell'Università del Texas di El Paso, non è riuscito a portare la medicina sul mercato.


E' stato ostacolato dall'incompetenza di consulenti in brevetti, da passi falsi nella gestione e dalle battute d'arresto che si è auto-inflitto. Ma se Moss ce la facesse, il fluoruro metansolfonile potrebbe essere il più potente farmaco di Alzheimer introdotto sul mercato da quando il disturbo è stato descritto dallo scienziato tedesco Alois Alzheimer più di un secolo fa. Il farmaco non è una cura; non arresta il danno dell'Alzheimer sulle cellule cerebrali, provocato da una malattia che priva a poco a poco i pazienti dei loro ricordi e personalità. Ma gli studi clinici hanno dimostrato che il fluoruro metansolfonile (MSF) riduce e ritarda i sintomi nei malati di Alzheimer.


"Il farmaco permette di funzionare bene, ma nel frattempo il cervello continua a deteriorarsi", Moss dice. Ancora più importante, il MSF punta in modo specifico il cervello, rendendolo da tre a cinque volte più efficace dei farmaci attualmente sul mercato ora, dice Moss, che è dottore in psicologia fisiologica alla Colorado State University, e che ha trascorso più di 30 anni per testare e perfezionare il farmaco e combattere per farlo arrivare al mercato.


Tutto è iniziato nel 1982 quando Moss ha letto un articolo sull'Alzheimer. L'articolo descriveva la necessità di un farmaco anti-Alzheimer e le caratteristiche uniche che avrebbe dovuto avere, scatenando la fantasia di Moss. Un decennio prima Moss e suo fratello, studente laureato in quel momento, avevano armeggiato con alcune "sostanze chimiche bizzarre" chiamate fluoruri di solfonile, che avevano le qualità uniche descritte in questo articolo. Moss ha sviluppato il farmaco da quel lampo di intuizione.


Sfortunatamente la presentazione della sua scoperta a una riunione di farmacologia a Louisville nel Kentucky, dove ha rivelato pubblicamente l'idea, e i successivi errori commessi da un avvocato specializzato in brevetti, hanno portato alla perdita dei suoi diritti di brevetto. "La mia ingenuità ha rovinato tutto", dice Moss. Di solito le aziende farmaceutiche non sono disposte a sviluppare un farmaco senza un brevetto, perché non riescono a recuperare il costo elevato per portarlo al mercato. Quindi per 20 anni, dice Moss, non ho avuto i soldi necessari per portare il farmaco sul mercato.


Il finanziamento è arrivato a piccole riprese da una fondazione con sede ad El Paso e dall'Alzheimer's Association locale. Moss ha testato il farmaco su topi, scimmie e, più tardi, sugli esseri umani. Nel 1995, ha diretto due studi clinici in Messico che hanno indicato che il farmaco era efficace. Moss, una sorta di allegro scienziato pazzo, ha sperimentato il farmaco su se stesso per cominciare, ad una dose superiore a quella utilizzata negli studi clinici. "Sono andato a casa e ho detto a mia moglie (una donna molto paziente): 'devo fare questo esperimento su me stesso; ti dispiace?' ".


Il farmaco agisce rallentando l'esaurimento dell'acetilcolina, che è essenziale per la memoria, ma è persa nei pazienti di Alzheimer. Quello che rende unico il farmaco, dice Moss, è che è selettivo per il cervello, così da essere più potente, senza gli effetti collaterali sgradevoli come nausea, vomito e diarrea. "Questi non sono semi di albicocca - questo non è un clistere di tè verde - questa è scienza assolutamente reale", dice.


Una partnership con una piccola azienda biotech svizzera, alcuni anni fa, ha portato sia l'approvazione della FDA a testare il farmaco negli Stati Uniti, che un altro studio umano riuscito in Europa. Nel 2011, dopo tre anni di recessione economica, il tentativo alla fine è fallito e Moss ha rinunciato ufficialmente. Ha rivolto la sua attenzione alla scrittura di un libro che descrive i suoi 30 anni di lotta. Ma un anno dopo, un incontro casuale con James Summerton ad una riunione di ex compagni di classi delle superiori, nel 2012, ha portato Moss a riprendere il progetto.


Summerton possiede una compagnia farmaceutica e ha le capacità di fare business e marketing che mancano a Moss. Hanno fondato insieme la Brain-Tools LLC., che punta ad introdurre il farmaco nelle farmacie entro tre anni, disponibile ai pazienti al costo di 10-15 dollari alla settimana, secondo Moss. Per fare ciò, Moss dice che lui e il suo socio hanno bisogno di raccogliere 30 milioni di dollari - e almeno 20 milioni di questi entro la fine dell'anno. Hanno in programma di farlo sollecitando donazioni, facendo domande per borse di studio e attraverso il crowdfunding, un metodo sempre più popolare di finanziare nuove idee, che utilizza piccole quantità di capitali da un gran numero di individui per finanziare una attività di nuova creazione.


Un po' ribelle, Moss spera di cambiare il modo in cui sono stati sviluppati finora i farmaci, portando il MSF al mercato, economicamente, nell'ambito dell'Orphan Drug Act, utilizzando un nuovo modello di business. L'Orphan Drug Act è stato approvato dal Congresso nel 1983 per promuovere lo sviluppo di trattamenti, spesso per patologie rare, che non possono arrivare sul mercato perché non vengono considerate remunerative. La Brain-Tools produrrà il farmaco e lo commercializzerà. "Sarà ecnomico e ridurrà i costi dell'assicurazione sanitaria per la cura, ma ridurrà anche i costi delle case di riposo", dice Moss. "Stiamo facendo qualcosa che non è mai stato fatto prima".


Moss ha recentemente pubblicato il suo libro che descrive in dettaglio la sua lotta lunga più di 30 anni. Intitolato “Alzheimer's: My Journey to a Next Generation Treatment” ("Alzheimer: Il mio viaggio verso un trattamento di nuova generazione", è disponibile online.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Pubblicato da Robert Gray in El Paso Inc il 27 Gennaio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari - Foto di Melody Parra

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)