Pazienti anziani con demenza in strutture di assistenza a lungo termine nello stato di Alberta (Canada) sono regolarmente trattati con i cosiddetti "farmaci chimici di ritenzione", nonostante le linee guida del governo dicano che devono essere utilizzati solo come ultima risorsa.
"Sono utilizzati abbastanza comunemente per trattare disturbi comportamentali correlati alla demenza" ha detto il Dott. John McDermott in una testimonianza Martedì nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Carol Pifko.
L'anziana di 61 anni è deceduta a Edmonton il 1 maggio 2009 dopo che aver ricevuto il doppio della dose di Olanzapina prescritta rispetto alla settimana precedente; l'Olanzapina è un farmaco anti-psicotico. La Pifko ha continuato ad essere trattata con Olanzapina, anche dopo essere stata ricoverata, e dopo che sua figlia Jodi ha detto al personale ospedaliero di interrompere la somministrazione del farmaco alla madre.
Chi indaga aveva già sentito la testimonianza che l'Olanzapina aumenta del 60 per cento il rischio di morte nei pazienti anziani affetti da demenza. Il rapporto d'autopsia, ottenuto da CBC News, dice che la morte della Pifko è stata una "reazione avversa all'Olanzapina", che è conosciuta comunemente con il nome commerciale di Zyprexa. "Nessuno merita di essere costretto ad assumere un farmaco che lo mette fuori gioco e che potrebbe causare la morte", ha detto Jodi Pifko ( in divisa nella foto di famiglia non datata, con la madre Carol a sinistra).
Nel giugno 2005, Health Canada ha emesso una raccomandazione affermando che l'Olanzapina e altri farmaci simili, "non sono approvati nel trattamento dei disturbi comportamentali nei pazienti anziani affetti da demenza".
Rapporti governativi hanno trovato ospiti con eccesso di medicinali
Nel novembre 2005, una rapporto (Raggiungere l'eccellenza nell'assistenza continua) redatto da una task force del governo dell'Alberta, co-presieduto dai parlamentari Ray Prins e Len Webber, ha concluso che gli ospiti delle strutture di lungo termine, sono trattati con "eccessivi medicinali o sedati in modo inappropriato". Ha inoltre rilevato che gli ospiti e le loro famiglie vogliono essere consultati "prima che siano somministrati nuovi farmaci". Le conclusioni di tale relazione sono state codificate dal Ministero della Sanità dell'Alberta negli standard di cura continua, emessi nel maggio 2006. Le norme hanno reso obbligatorio di fornire ai pazienti "informazioni semplici e di facile comprensione sui loro farmaci" compresi "i potenziali effetti negativi".
CBC News ha ottenuto un documento interno dell'aprile 2009 dei Servizi Sanitari dell'Alberta dal titolo "Linee guida per la gestione dei farmaci antipsicotici in cura continuativa", in cui si afferma che gli anti-psicotici, olanzapina inclusa, sono da utilizzare solo come ultima risorsa. Inoltre non devono essere mai prescritti senza previa notifica al paziente e alla famiglia dei benefici attesi e i rischi potenziali.
Alla famiglia non è mai stato detto che il farmaco era stato prescritto
Jodi Pifko ha detto che non le è mai stato detto dal personale del Norwood Continuing Care Centre di Edmonton che sua madre aveva avuto una prescrizione di Olanzapina a partire dal 24 aprile 2009. Le condizioni di sua madre sono peggiorate rapidamente ed è morta in ospedale alle 12:12 del 1 ° maggio 2009, meno di 18 ore dopo che le è stata data l'ultima dose. "Se ci fosse stato detto qualsiasi cosa di quel farmaco, mia madre non l'avrebbe mai preso, perché non l'avrei mai permesso", ha detto Jodi Pifko al di fuori dell'indagine. Penny Reynolds, amministratrice della Norwood, ha testimoniato che non sapeva se a Carol o a Jodi Pifko era stato detto che Carol Pifko aveva ricevuto la prescrizione di Olanzapina. La Reynolds era anche ignara di tutte le regole che richiedono al personale di informare i pazienti e le loro famiglie sui farmaci prescritti in corso o sui loro potenziali effetti negativi. E non era a conoscenza dell'avviso rilasciato da Health Canada sull'Olanzapina.
Farmaci anti-psicotici non approvati per anziani con demenza
L'Olanzapina e gli altri anti-psicotici sono specificamente destinati a persone che soffrono di schizofrenia o disturbo bipolare. Ma in tutto il Nord America, i farmaci anti-psicotici sono stati comunemente prescritti a pazienti anziani affetti da demenza nonostante la pratica non sia approvata da Health Canada, o dalla sua controparte americana, la United States Food and Drug Administration. In realtà, la confezione dell'Olanzapina porta un avvertimento "black-box", che consiglia specificamente di NON usarlo per le persone anziane con demenza.
La Dssa Paula Rochon, ageriatr di Toronto, scienziato ed esperta nella prescrizione di farmaci anti-psicotici agli anziani, ha detto alla CBC che circa un terzo di tutti gli ospiti di strutture di cura a lungo termine in Canada sono trattati con antipsicotici. E queste persone hanno il doppio delle probabilità di essere ricoverati in ospedale, o morire, se hanno iniziato di recente una terapia con anti-psicotici. "Quello che vorremmo vedere è gente in cerca di approcci non-farmacologici", ha detto la Rochon. "Sappiamo chiaramente che questi farmaci non funzionano". Ma ha ammesso che ci sono poche altre buone opzioni.
Jodi Pifko detto che vuole che l'inchiesta sulla morte, e una causa che ha presentato, chiarisca di chi è "la responsabilità della morte di mia madre". Sia l'ospedale che il centro di assistenza continua hanno negato ogni accusa e dicono che non avrebbero fatto nulla di diverso per trattare Carol Pifko. "Ci sono molte cose che devono essere fatte in modo diverso", ha detto Jodi Pifko. "Questo deve essere riaffermato in modo che non accada a qualcun altro".
*************************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
************************
Scritto da Charles Rusnell, CBC News/Canada
Pubblicato in CBCNews.ca il 6 marzo 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.
Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra: |