Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La posizione di Alzheimer Europe sui nuovi farmaci anti-amiloide

logo alzheimer europe

La crescente prevalenza e onere del morbo di Alzheimer (MA) ha catalizzato enormi investimenti nella ricerca sulle cause, la diagnosi, il trattamento e le cure. Dopo molti fallimenti eclatanti, studi clinici recenti sui farmaci anti-amiloide hanno segnato una svolta per il campo, portando all'approvazione delle prime terapie modificanti la malattia per il MA da parte della FDA.

Spetta ora ai regolatori europei determinare se esistono prove sufficienti per approvare questi farmaci per i pazienti con lieve compromissione cognitiva o lieve demenza causata dal MA.

Qui, delineiamo la posizione di Alzheimer Europe sulle terapie anti-amiloide per il MA, che è stata adottata dal proprio consiglio di amministrazione dopo consultazioni con le associazioni aderenti e con il gruppo di lavoro di persone con demenza.

Oltre alle domande sull'efficacia, la sicurezza e i costi dei farmaci, evidenziamo questioni importanti che devono essere affrontate da industria, regolatori, pagatori, sistemi sanitari e governi, per garantire che i pazienti abbiano un accesso tempestivo, appropriato ed equo a trattamenti innovativi, indipendentemente dal loro stato socioeconomico, assicurativo o luogo di residenza.

Chiediamo inoltre investimenti continui nella ricerca di trattamenti che potrebbero dare benefici alle persone con MA più avanzato, nonché servizi di supporto e assistenza per aiutare le persone a vivere bene con la demenza in tutte le fasi della malattia.

Alzheimer Europe sottolinea il suo impegno per un approccio alla demenza basato sui diritti umani e la sua ferma convinzione che le persone con MA e altre forme di demenza hanno il diritto di ricevere una diagnosi accurata e tempestiva, nonché l'accesso al supporto, trattamento e cura centrati sul paziente.

Chiediamo all'industria di:

  • Adottare politiche di prezzi realistiche e sostenibili per i farmaci anti-amiloidi, riflettendo il vero valore del trattamento per i pazienti e la società e garantire l'accessibilità economica per i paesi a medio e basso reddito.
  • Garantire una comunicazione trasparente, tempestiva e accurata dei risultati degli studi clinici, ai partecipanti alla sperimentazione e alla comunità più ampia del MA.
  • Presentare chiaramente i benefici e i rischi dei farmaci anti-amiloidi in modo accessibile e inclusivo, fornendo informazioni culturalmente appropriate per i gruppi etnici e altre minoranze emarginate.
  • Continuare a investire nello sviluppo di diagnostica e trattamenti per altre cause e fasi della demenza, comprese le terapie sia sintomatiche che modificanti la malattia.

Chiediamo a regolatori, HTA e pagatori di:

  • Concedere un'autorizzazione di vendita per i trattamenti anti-amiloidi il cui rapporto rischio-beneficio abbia dimostrato di essere positivo.
  • Assicurarsi che l'etichetta per questi medicinali, nonché eventuali comunicazioni e raccomandazioni, affrontino chiaramente l'ammissibilità dei farmaci, i rapporti rischi/benefici e il rilevamento, il monitoraggio e la gestione degli loro effetti collaterali.
  • Supportare lo sviluppo dei registri dei pazienti per la raccolta a lungo termine di prove del mondo reale sull'efficacia e la sicurezza dei farmaci anti-amiloidi, compresi i dati sugli esiti significativi per i pazienti e i loro caregiver.
  • Sviluppare quadri chiari di rimborso per garantire una copertura equa per i farmaci anti-amiloidi, nonché i test di biomarcatori, la diagnostica e le scansioni che saranno necessarie per identificare, trattare e monitorare i pazienti ammissibili.
  • Assicurarsi che il rimborso di farmaci anti-amiloidi non influisca sulla copertura di trattamenti sintomatici e non farmacologici che sono enormemente apprezzati dalle persone con demenza e dai loro caregiver.

Invitiamo i governi e i sistemi sanitari a:

  • Impegnare fondi e risorse in modo che i pazienti possano accedere alla diagnosi e al trattamento nelle prime fasi del MA, quando hanno maggiori probabilità di beneficiare del trattamento con farmaci anti-amiloide.
  • Investire in infrastrutture per diagnosi, terapia farmacologica e monitoraggio degli effetti collaterali, compresi gli strumenti per la valutazione dei biomarcatori, le strutture per scansione cerebrale e i centri di infusione.
  • Espandere la capacità e la competenza della forza lavoro, aumentare il reclutamento e la formazione degli specialisti della demenza, dei medici di base e di altri professionisti dell'assistenza sanitaria per garantire un ampio accesso a diagnosi, trattamento e cure tempestive.
  • Sviluppare percorsi clinici guidati da biomarcatori che supportano la diagnosi e il trattamento del MA nelle prime fasi della malattia, integrate con percorsi esistenti incentrati sulla gestione dei sintomi della demenza di stadio successivo.
  • Sviluppare linee guida chiare su come identificare i pazienti che hanno maggiori probabilità di beneficiare di farmaci anti-amiloidi, nonché di orientamento e formazione sul rilevamento, il monitoraggio e la gestione degli effetti collaterali.
  • Garantire che gli investimenti in strumenti diagnostici e infrastrutture a supporto dell'accesso e della somministrazione di farmaci anti-amiloidi diano benefici anche alla comunità più vasta del MA, non solo dei pazienti.
  • Investire in misure tangibili per ridurre le disparità geografiche e socioeconomiche nell'accesso alla diagnosi e al trattamento, per evitare di esacerbare le disuguaglianze sanitarie esistenti.
  • Adottare strategie di demenza e politiche sanitarie che incorporano obiettivi specifici per consentire una diagnosi tempestiva e un accesso equo ai farmaci anti-amiloide per i pazienti in tutta Europa.

 

 

 


Fonte: Alzheimer Europe (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)