Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


«Non si paghi il farmaco salva-memoria»

C' è un farmaco, la memantina, che rallenta la progressione dell' Alzheimer, soprattutto preserva la perdita di memoria.

Ma in Italia, oltre a essere stato approvato dopo altri Paesi (dove è anche gratuito), è finito in fascia C. A pagamento. Quattro euro al giorno la cura. A carico delle famiglie.

La Regione Lombardia prima di decidere se intervenire, ha avviato uno studio per vedere l' efficacia della memantina.

Risultato. Il farmaco rallenta la progressione del male e può ridurre i costi della gestione dei malati.

Ogni anno un malato di Alzheimer costa alla famiglia e alla collettività 60.900 euro. Tremila euro al mese solo per cure e assistenza: 1.300 a carico della Regione. Il 32,7 per cento dei malati (un milione in Italia) è assistito da badanti straniere.

Età dei colpiti compresa tra i 30 e i 99 anni. La durata media della malattia è stimata tra gli 8 e 14 anni.

Con costi socio-sanitari in rapida evoluzione, per lo più legati all' assistenza del malato via via disabile, dalla mente al corpo. Meglio spendere prima allora.

E' quanto ha dimostrato lo studio osservazionale commissionato dalla Lombardia alle sue 41 Unità Alzheimer (Uva): 451 i pazienti studiati, non trattati con inibitori di acetilcolinesterasi (i farmaci gratuiti) ma con memantina (20 milligrammi al giorno). Tutti casi con demenza da Alzheimer moderata-severa.

Risultati vidimati dall' Istituto superiore di Sanità. «Efficacia del 25-30 per cento nel tenere sotto controllo l' evoluzione della malattia. Sovrapponibili agli altri farmaci, con la differenza che il meccanismo d' azione della memantina è diverso e un domani si potrebbe ipotizzare uno studio che abbini entrambi i medicinali sperando in una sinergia», commenta Claudio Mariani, clinico neurologo dell' università degli studi di Milano.

Articolo di Mario Pappagallo, Corriere della Sera, 30 giugno 2008, Archivio storico.

Notizie da non perdere

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)