Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Biogen spinge per l'OK accelerato di un altro farmaco per Alzheimer

biogen offices

Ora che la porta della FDA è stata aperta e allargata per i farmaci di Alzheimer che possono dimostrare una riduzione dell'amiloide, Biogen e i suoi partner della Eisai stanno spingendo per un rapido OK sul prossimo farmaco che segue il controverso percorso dell'aducanumab.


In una presentazione agli analisti finanziari, il responsabile di neurologia della EISAI, Ivan Cheung, ha delineato alcune aspettative ottimiste per il loro trattamento di nuova approvazione e ha preparato il palcoscenico per ciò che crede sarà l'ulteriore seguito per il BAN2401 (lecanemab), dopo un'astinenza di nuovi farmaci durata quasi 20 anni.


Dice Cheung:

"Sotto la rivoluzionaria definizione di terapia della FDA, abbiamo avviato colloqui con la FDA per cercare la via regolatrice ottimale e accelerata per il lecanemab. Esploreremo tutte le opzioni con la FDA, ascolteremo i loro consigli, incluso il percorso di approvazione accelerato".


Questa osservazione viene subito dopo le osservazioni di Dave Ricks, CEO della Eli Lilly, sui loro piani per spingere una richiesta BLA per il donanemab. Amplifica anche i commenti che Al Sandrock, capo R&S di Biogen, ha fatto due settimane fa, quando ha dichiarato che le due società "faranno tutto il possibile per accelerare il percorso regolamentare" del BAN2401.


Michael Yee, un potenziatore commerciale risoluto della Biogen, ha notato:

"Il BAN-2401 ha un effetto di riduzione della placca molto forte simile al LLY, anche se il ROG potrebbe avere un effetto minore. Il BAN2401 può anche avere meno effetti collaterali ARIA rispetto all'Aduhelm e non richiede la titolazione (anche se è dosato ogni 2 mesi invece dell'Aduhelm dosato ogni mese)".


Sia il BAN2401 che il donanemab sono stati benedetti con lo status di BTD subito dopo che l'approvazione dell'aducanumab ha innescato un crescendo di attacchi feroci alla FDA per aver dato la luce verde in base all'eliminazione dell'amiloide e per quello che i regolatori hanno sentito la ragionevole aspettativa che il biomarcatore avrebbe puntato al miglioramento del declino cognitivo per un enorme numero di pazienti di Alzheimer.


Nell'adottare la posizione di Biogen su un biomarcatore non provato, ignorando l'opposizione virtualmente unanime del gruppo di esperti esterni della FDA, l'agenzia ha innescato una tempesta di critiche. I principali ospedali hanno rifiutato di offrire immediatamente il farmaco perché i critici urlavano per l'assenza di qualsiasi dato solido che dimostra che funziona.


L'ICER (ente indipendente di valutazione dei farmaci) ha condannato il prezzo di $ 56.000 come interamente ingiustificato. I medici sono preoccupati per gli eventi avversi comuni come il gonfiore cerebrale e i micro-sanguinamenti. E la reazione ha spinto a una revisione di Medicare su come coprire il farmaco e a una richiesta del capo pro-tempore della FDA Janet Woodcock di un'indagine sul suo rapporto con la Biogen viste le domande sorte sui contatti tra dirigenti dell'azienda e Billy Dunn, capo di neurologia della FDA.


Niente di tutto ciò, però, sta impedendo ai produttori di farmaci di cogliere il momento dopo anni di frustrazioni in clinica. Gli analisti si aspettano che numerosi farmaci (Aduhelm, donanemab, Ban2401 e gantenumab di Roche) potrebbero raccogliere decine di miliardi di dollari in vendite annuali.


Con una serie di nuovi mega successi commerciali diretti  evidentemente al mercato, le polemiche e le reazioni degli esperti sembrano un piccolo prezzo da pagare.

 

 

 


Fonte: John Carroll in Endpoints News (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)