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Studio rovescia assioma sulla Tau: non stabilizza i microtubuli, ma li mantiene dinamici

Tau-Microtubules.jpgNell'immagine il ruolo di tau e MAP6 nella regolazione delle parti stabili (verdi) e dinamiche (rosse) dei microtubuli di un neurone. L'esaurimento della tau dai neuroni porta a una maggiore stabilità dei microtubuli.Un nuovo studio condotto da...

Obesità + invecchiamento legati ai segni dell'Alzheimer nel cervello

Un nuovo studio suggerisce che quando una persona che invecchia in modo normale segue una dieta ricca di grassi e ad alto contenuto di zuccheri (che porta all'obesità), può insorgere il morbo di Alzheimer (MA). Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che...

Metformina legata a minore mortalità nel diabete con demenza (vascolare)

Nuovi dati osservazionali suggeriscono che per i pazienti anziani con diabete e demenza, l'assunzione di metformina è associata a una riduzione della mortalità per ogni causa, mentre l'insulina è associata ad un rischio più alto di insufficienza cardiaca...
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Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare placche

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare placcheLe molecole NAA (rosse) si inseriscono tra fogli di amiloide-beta (verdi) per prevenire o invertire la formazione di fibrille amiloidi (Fonte: University of Pennsylvania).La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può...

Studio rivela la vera natura delle cellule accusate dell'Alzheimer

Studio rivela la vera natura delle cellule accusate dell'AlzheimerI punti neri nella foto sono le microglia, che sono più presenti nel cervello colpito dall'Alzheimer. (Foto: Laboratorio Carol Colton, Duke University / PA)Le cellule immunitarie comunemente attribuite al morbo di Alzheimer (MA) e ad altre malattie...

Perché l'occhio potrebbe essere la finestra per rilevare l'Alzheimer

Perché l'occhio potrebbe essere la finestra per rilevare l'AlzheimerAnomalie retiniche periferiche (Fonte: Optos plc.)I ricercatori della Queen's University di Belfast hanno dimostrato per la prima volta che l'occhio potrebbe essere un surrogato delle degenerazioni del cervello, come il morbo di Alzheimer (MA).Questa...

Risolto il caso della sottoplacca mancante: implicazioni per la scienza del cervello

Scienziati risolvono il caso della subplacca mancante: implicazioni per la scienza del cervelloLa subplacca (verde) si trova direttamente sotto la corteccia in sviluppo, lo strato più esterno del cervello, ma è stranamente assente nel cervello adulto. (Fonte: Rockefeller University)La scomparsa di un'intera area del cervello dovrebbe essere motivo...

Altre prove della teoria controversa sul ruolo dei virus nell'Alzheimer

L'analisi di grandi serie di dati provenienti da campioni cerebrali post-mortem di persone con e senza il morbo di Alzheimer (MA) ha dato nuove evidenze che le specie virali, in particolare gli herpes virus, potrebbero avere un ruolo nella biologia del...

I metalli nel cervello possono aggravare l'Alzheimer? Piccolo studio dice di si

Il morbo di Alzheimer (MA) potrebbe essere trattato meglio, grazie a una scoperta rivoluzionaria sulle proprietà dei metalli nel cervello coinvolti nella progressione della condizione neurodegenerativa, ottenuta da una collaborazione internazionale di...

Dubbi sulla 'cura dell'Alzheimer' annunciata da ricercatori irlandesi

Dubbi sulla 'cura dell'Alzheimer' annunciata da ricercatori irlandesiIeri scienziati irlandesi hanno suscitato speranze per i malati con morbo di Alzheimer (MA), quando hanno affermato che una formula nutrizionale complessa potrebbe essere la chiave per la malattia devastante. Il loro esperimento preliminare ha trovato che...

Annunciata una svolta per la cura dell'Alzheimer in forma di integratore

Annunciata una svolta per la cura dell'Alzheimer in forma di integratoreUna nuova e rivoluzionaria ricerca di un team di Waterford (Irlanda) ha identificato una combinazione unica di nutrienti per rallentare la progressione del morbo di Alzheimer (MA).Lo studio di 18 mesi, pubblicato nell'edizione di giugno del Journal of...

Raro studio in vivo mostra la forte influenza dei nodi cerebrali deboli sulla memoria

La nostra capacità di imparare, ricordare, risolvere problemi e parlare sono tutte funzioni cognitive legate a diverse parti del nostro cervello. Se i ricercatori potessero identificare come quelle parti del cervello comunicano e scambiano informazioni...

L'integrità dei sensi contribuisce a mantenere la cognizione nell'invecchiamento

Un team internazionale di scienziati ha sviluppato un nuovo modo di individuare a casa il declino cognitivo legato all'età, usando un test che chiede alle persone di rilevare suoni e flash sul proprio computer o telefono.Sviluppato da ricercatori di...

Stimolazione cerebrale profonda è promettente per over-65 con Alzheimer lieve

Stimolazione cerebrale profonda è promettente per over-65 con Alzheimer lieveUn'analisi per gruppo di età dei dati dello studio ADvance ha dimostrato che i partecipanti di età oltre i 65 anni continuano a trarre il maggior beneficio dalla "stimolazione cerebrale profonda" del fornice (DBS-f), come osservato nei dati dei risultati...

Con l'età si deteriorano anche i muscoli: perchè?

L'aspettativa di vita media è al massimo storico, e in aumento. Questo però comporta la crescita delle malattie del sistema nervoso legate all'età, come l'Alzheimer e le altre forme di demenza. Tuttavia, tali degenerazioni patologiche non riguardano solo...

Glia: cellule spesso trascurate sono la chiave di apprendimento e memoria

Neurons-and-astrocytes.jpgL'immagine mostra le interazioni tra neuroni (verdi) e astrociti (rossi). Fonte: Laboratorio Ethell, UC RiversideLe cellule gliali circondano i neuroni e forniscono supporto; più o meno come il personale ospedaliero e gli infermieri supportano i medici...

Gotta negli anziani legata a rischio più alto di demenza

Gotta negli anziani legata a rischio più alto di demenzaI risultati di uno studio presentato ieri all'Annual European Congress of Rheumatology (EULAR 2018) suggeriscono che la gotta è associata ad un rischio più elevato del 17-20% di demenza tra gli anziani (1).La gotta è una condizione molto comune. È...

Scoperto nuovo meccanismo di diffusione dell'Alzheimer nel cervello

Scoperto nuovo meccanismo di diffusione dell'Alzheimer nel cervelloNel morbo di Alzheimer (MA) il sistema di smaltimento dei rifiuti di una cellula può diffondere gli aggregati proteici nocivi tra i neuroni del cervello. La diffusione è stata ridotta negli esperimenti, suscitando la speranza di nuovi metodi diagnostici e...

Sarà possibile individuare precocemente le demenze causate dall’Ipertensione

Sarà possibile individuare precocemente le demenze causate dall’IpertensioneIl team del Laboratorio di AngioCardioNeurologia e Medicina Traslazionale dell'IRCCS Neuromed Il danno costante che l’ipertensione provoca nel cervello, e che può portare a forme di demenza progressiva, potrà essere individuato con molto anticipo rispetto...

Alzheimer: come alterano la funzione dei neuroni le placche di amiloide

Alzheimer: come alterano la funzione dei neuroni le placche di amiloideNeuroni ippocampali di ratto in coltura primaria mostrano una proteina solubile fluorescente (a sinistra) e le traiettorie corrispondenti al movimento dei recettori del glutammato sulla sua superficie, misurate seguendo singole molecole. (Fonte: © Patricio...

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I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

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Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

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Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

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Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

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Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

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Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

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L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

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