Una nuova e rivoluzionaria ricerca di un team di Waterford (Irlanda) ha identificato una combinazione unica di nutrienti per rallentare la progressione del morbo di Alzheimer (MA).
Lo studio di 18 mesi, pubblicato nell'edizione di giugno del Journal of Alzheimer's Disease, ha esaminato l'effetto di composti nutrizionali (presenti in alimenti comuni come trota, broccoli e peperoni) sulle persone con la condizione e ha acquisito un risultato "statisticamente significativo".
Lo studio, guidato dal dott. Alan Howard, autorevole accademico dell'Università di Cambridge, che ha inventato l'innovativa 'Dieta Cambridge', ha lavorato con persone che avevano la diagnosi di MA da lieve ad avanzato. Condotto da esperti del Nutrition Research Centre Ireland (NRCI) del Waterford Institute of Technology, in collaborazione con l'University Hospital Waterford, inizialmente si era proposto di esaminare la risposta biochimica dei pazienti affetti da MA a due diverse combinazioni di integratori alimentari.
La prima formula conteneva i carotenoidi maculari Luteina, Meso-Zeaxantina e Zeaxantina e la seconda combinava i carotenoidi maculari più un olio di pesce specificamente progettato [luteina, meso-zeaxantina, e zeaxantina a 10, 10, 2mg al giorno rispettivamente, più 1g giornaliero di olio di pesce con 430mg acido docoesaenoico (DHA) e 90mg di acido eicopentanenoico (EPA)].
Tuttavia, i ricercatori hanno fatto inaspettatamente una scoperta cruciale. Hanno visto che i pazienti che ricevevano la formula contenente olio di pesce mantenevano le capacità cognitive e la qualità della vita - ben oltre quelli che assumevano solo carotenoidi maculari. Sulla base delle segnalazioni dei caregiver, i partecipanti allo studio sono stati identificati in modo schiacciante per i loro esiti positivi, compresi i benefici funzionali nella memoria, nella vista e nell'umore.
Il dott. Howard, fondatore e presidente della Fondazione Howard, ha dichiarato:
"Questo rappresenta uno dei più importanti progressi medici del secolo. Il MA è la più grande crisi di sanità pubblica che abbiamo di fronte e le aziende farmaceutiche finora sono cadute ad ogni ostacolo nel trovare una soluzione. Questo studio ci dà quella svolta, in un unico composto naturale di sostanze nutritive".
Il professor John Nolan, fondatore del NRCI, che ha guidato lo studio, spiega:
"Il nostro lavoro precedente ha confermato che i carotenoidi si trovano negli occhi e che l'arricchimento di questi nutrienti essenziali con supplementi nutrizionali può migliorare la funzione visiva. Tuttavia, la loro alta concentrazione nel cervello umano sano suggerisce un ruolo di questi nutrienti anche nella cognizione.
"Sappiamo da diversi ampi studi basati sulla popolazione che la nutrizione è un fattore chiave nello sviluppo del MA, ma i tentativi di identificare una combinazione esatta di nutrienti che possono avere un impatto positivo sulla salute del cervello sono falliti - fino ad ora.
"Questo lavoro identifica un modo unico per migliorare i nutrienti localizzati nel cervello. Dato che la nostra popolazione cresce e invecchia e, soprattutto, che viviamo in un periodo in cui il valore nutrizionale degli alimenti continua a diminuire, ritengo che questa sia una scoperta preziosa che metterà alla prova le percezioni mondiali sul ruolo dell'alimentazione sulla funzione cerebrale".
La professoressa Riona Mulcahy dell'Ospedale Universitario Waterford è stata la consulente medica della ricerca. Ha aggiunto:
"Il miglior consiglio medico aggiornato suggerisce che è possibile ridurre il rischio di MA attraverso un consumo moderato di alcol, non fumare, essere fisicamente e mentalmente attivi e seguire una dieta ben bilanciata. Questo studio dimostra che le carenze dietetiche sono la chiave. La scienza ora ci sta aiutando a capire esattamente di quali nutrienti ha bisogno il nostro cervello. È uno sviluppo molto interessante".
Il Dr Howard ha aggiunto:
"La prossima domanda cruciale è come le persone con MA, o a rischio della condizione, possono ottenere una quantità sufficiente di questi nutrienti da una dieta sana ed equilibrata, per proteggere il cervello. La risposta è che non possono, a causa della quantità necessaria per effettuare tale cambiamento e il declino del valore nutritivo del cibo prima ancora che raggiunga il piatto. Un integratore, che sappiamo essere sicuro, economico ed efficace, potrebbe cambiare la vita ai milioni di persone con questa malattia.
"Credo che questa ricerca spiani la strada alla prevenzione potenziale dell'AD. A causa della piccola scala di questo studio iniziale, abbiamo ora finanziato un progetto più ampio per confermare questi risultati. Ma sarebbe negligente per noi ignorare questi risultati fino al prossimo studio, che richiederà diversi anni".
Il dott. George Perry, redattore capo del Journal of Alzheimer's Disease ha aggiunto:
"Lo studio di Nolan sull'Alzheimer è il primo studio controllato sulla biodisponibilità e sul beneficio clinico della terapia antiossidante combinata e dell'olio di pesce. Questo studio mette in evidenza il potere della ricerca precedente sugli occhi di questo Centro per guidare gli studi sul cervello".
È attualmente in corso la ricerca estesa, chiamata 're-Mind', che tiene traccia dell'impatto di questa nuova formula nutrizionale su 120 pazienti con MD da lieve a moderato. Sulla base di questa formula, è stato sviluppato un prodotto da banco, chiamato MemoryHealth, ora disponibile anche su www.memoryhealth.com.
Fonte: Waterford Institute of Technology (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: John M.Nolan, Riona Mulcahy, Rebecca Power, Rachel Moran, Alan N. Howard. Nutritional Intervention to Prevent Alzheimer’s Disease: Potential Benefits of Xanthophyll Carotenoids and Omega-3 Fatty Acids Combined. Journal of Alzheimer's Disease, vol. 64, no. 2, pp. 367-378, Published 19 June 2018 DOI: 10.3233/JAD-180160
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