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Malati di Alzheimer possono sentire le emozioni molto dopo che i ricordi sono svaniti

Un nuovo studio dell'Università dello Iowa supporta ulteriormente un messaggio inevitabile: i caregiver hanno una profonda influenza, positiva o negativa, sullo stato emotivo delle persone con Alzheimer. I pazienti possono non ricordare una recente visita...

Pensi di avere l'Alzheimer? Studio suggerisce che potresti avere ragione

Una nuova ricerca eseguita da scienziati del «Sanders-Brown Center on Aging» dell'Università del Kentucky (UK) suggerisce che le persone che notano che la loro memoria sta scivolando via potrebbero avere una qualche ragione. La ricerca, guidata da...

Il caso delle cellule cerebrali morenti che spingono quelle nuove a nascere

Le cellule cerebrali che si moltiplicano per aiutare gli uccelli a cantare le loro migliori melodie durante la stagione degli amori, muoiono naturalmente più avanti nell'anno.Dei ricercatori hanno descritto per la prima volta la serie di eventi che...

Una micotossina presente in molti tipi di cibi deteriora la rigenerazione dei neuroni

Uno studio, uno dei primi a livello mondiale, ha analizzato l'effetto dell'ocratossina A nella zona subventricolare del cervello, che per i mammiferi adulti è il luogo dove avviene principalmente la neurogenesi.La ricerca, svolta alla Facoltà di Scienze...

Scoperto l'interruttore che spegne / accende l'invecchiamento cellulare

Scienziati del Salk Institute hanno scoperto un interruttore cellulare di accensione/spegnimento che potrebbe essere la chiave per un invecchiamento sano.Questo interruttore punta al modo di incoraggiare le cellule sane a continuare a dividersi e a...

Semplice test può aiutare a rilevare l'Alzheimer prima che appaiano i segni della demenza

Ricercatori della York University affermano che un semplice test, che unisce pensiero e movimento, può aiutare a rilevare il rischio più alto di sviluppare l'Alzheimer, prima ancora che ci siano i segni comportamentali rivelatori della demenza.Il Prof...
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Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al cancro

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto un difetto in un percorso cruciale di segnalazione cellulare, che secondo loro contribuisce alla sovrapproduzione di proteina tossica nel cervello dei pazienti di Alzheimer, così come...

La sindrome di Down aiuta i ricercatori a capire l'Alzheimer

La sindrome di Down aiuta i ricercatori a capire l'AlzheimerUn partecipante allo studio del Waisman sulla relazione tra sindrome di Down e Alzheimer è sottoposto a scansione PET. (Foto: Centro Waisman)Il legame tra una proteina correntemente associata all'Alzheimer e il suo impatto su memoria e cognizione può non...

Perchè lo stress ci rende meno socievoli?

Perché quando le persone sono troppo stressate, diventano spesso anche burbere, scontrose, sgradevoli, distratte o smemorate?I ricercatori del Brain Mind Institute (BMI) del Politecnico di Losanna hanno appena messo in evidenza un meccanismo sinaptico...

Una singola dose di antidepressivo cambia il cervello

Una singola dose di antidepressivo è sufficiente a produrre cambiamenti drastici nella architettura funzionale del cervello umano. Scansioni cerebrali eseguite su persone prima e dopo una singola dose acuta di un SSRI (inibitore del riassorbimento della...

Stop sedativi: scoperto nuovo "nodo del sonno" nel cervello

Un circuito che favorisce il sonno, situato in profondità nel tronco encefalico primitivo, ci rivela come cadiamo nel sonno profondo.Scoperto da ricercatori della Harvard School of Medicine e della University at Buffalo, questo è solo il secondo "nodo...

Scoperto nuovo meccanismo coinvolto nella formazione della memoria

Dei ricercatori della University of Alabama di Birmingham segnalano la scoperta di un nuovo meccanismo nel cervello coinvolto nella formazione della memoria e dell'apprendimento.Nel rapporto, pubblicato on line questa settimana in Nature, il team di...

Confermati effetti neuroprotettivi della Sirtuin 1 su topi con Alzheimer

Uno studio coordinato dall'Università di Barcellona (UB) descrive un meccanismo con un ruolo chiave nell'evoluzione dell'Alzheimer. Secondo il documento, pubblicato nel Journal of Alzheimer, l'attivazione della proteina Sirtuina 1, in un modello di topo...

Curare l'insonnia degli anziani riduce infiammazione e rischio di malattie croniche

La mancanza di sonno può farci star male. E anche se ognuno di noi ha una notte insonne occasionalmente, per coloro che soffrono di insonnia cronica - circa il 15 per cento degli anziani negli Stati Uniti - quella perdita di sonno può aumentare il rischio...

Il cervello può «compensare» l'Alzheimer

Il cervello umano è capace di trovare una soluzione neurale per compensare l'accumulo di amiloide-beta, una proteina distruttiva associata all'Alzheimer, secondo un nuovo studio condotto da ricercatori della University of California di Berkeley. I...

Caregivers di famigliari con nuova diagnosi di malattia mentale sono a rischio di ansia

I ricercatori della Facoltà di Infermieristica della Case Western Reserve University, che hanno studiato il disagio emotivo del prendersi cura di un famigliare con diagnosi di una malattia mentale, hanno trovato che l'ansia è alta nel caregiver primario...

Quando e quanto è importante la vitamina E

Tra le notizie contrastanti sul bisogno di vitamina E e quanto ne è richiesta, una nuova analisi pubblicata ieri indica che sono particolarmente critici dei livelli adeguati di questo micronutriente essenziale per i più giovani, per gli anziani e per le...

Lo zenzero può aiutare contro l'Alzheimer?

Un nuovo studio suggerisce che mangiare lo zenzero spesso, o prendere un integratore di zenzero, può aiutare a prevenire l'Alzheimer. Lo studio dimostra che l'integrazione con 6-shogaol, un composto presente nello zenzero, contribuisce a prevenire il...

Rottura della segnalazione cellulare porta alla neurodegenerazione

I ricercatori del RIKEN Brain Science Institute in Giappone, in collaborazione con la Juntendo University e la Japan Science and Technology Agency, hanno scoperto che un recettore delle cellule ampiamente coinvolto nella segnalazione intracellulare del...

L'uso per lungo tempo di pillole per ansia e sonno può essere legato all'Alzheimer

L'assunzione delle benzodiazepine - farmaci largamente prescritti per trattare l'ansia e l'insonnia - è associata all'aumento del rischio di sviluppare l'Alzheimer, in particolare per chi le usa per lungo tempo, suggerisce un nuovo studio.I ricercatori...

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In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

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Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

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