Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovo metodo identifica gli aggregati tau presenti in strutture del corpo sano

forms of tau proteinÈ emerso che non tutti gli accumuli di proteine ​​tau sono cattivi, e un team di ricercatori dell'Università della Pennsylvania ha sviluppato un metodo per dimostrarlo.


Usando modelli cellulari di mammiferi, i ricercatori hanno combinato la microscopia a risoluzione estremamente alta con l'apprendimento automatico per dimostrare che la tau forma in realtà un piccolo aggregato nell'ambito della fisiologia normale del corpo.


Attraverso questo, sono riusciti a distinguere gli aggregati presenti nelle condizioni sane da quelli associati alle malattie neurologiche, aprendo potenzialmente la porta alla selezione per trattamenti che potrebbero distruggere gli aggregati dannosi. Questa ricerca è stata pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences.


"Non ci sono molti strumenti che possono visualizzare aggregati proteici piccoli e patologici all'interno delle cellule", ha detto l'autrice senior dello studio, Melike Lakadamyali PhD, professoressa associata di fisiologia. "Ma attraverso l'apprendimento automatico, informato dalla microscopia a super-risoluzione, crediamo di essere riusciti a dimostrare che la tau costituisce sia aggregati fisiologici normali, che distinti aggregati patologici. In tal modo, abbiamo creato un metodo utile che potrebbe essere la base per una nuova ricerca sui trattamenti appropriati per le patologie relative alla tau".


La tau è una proteina attaccata alla struttura dei microtubuli degli assoni, le autostrade per i segnali delle cellule nervose. Finora si pensava che gli aggregati tau si formassero solo dopo che la tau si stacca dai microtubuli. Questi aggregati sono stati associati a alcune malattie neurologiche, compreso l'Alzheimer e altri tipi di demenza. Tuttavia, si scopre che piccoli aggregati di tau possono anche formarsi all'esterno delle condizioni di malattia.


"C'è intrinsecamente valore nell'essere in grado di dire quali aggregati tau fanno parte del sistema nervoso della persona sana e quali formano aggregati dannosi", ha detto la prima autrice dello studio, Melina Theoni Gyypaki, dottoranda nel laboratorio della Lakadamyali. "Sfortunatamente, non c'è stato ancora un processo abbastanza sensibile da fare quella distinzione all'interno delle cellule. Quindi abbiamo deciso di crearne uno usando modelli cellulari dei mammiferi".


Innanzitutto, i ricercatori hanno usato microscopi a risoluzione estremamente alta, in grado di vedere le singole molecole, per differenziare gli oligomeri fisiologici da quelli patologici (formazioni molecolari). Monomeri, dimeri e trimetri, che sono gli oligomeri costituiti da uno, due e tre molecole di tau, rispettivamente, erano più propensi a finire per essere associati alle condizioni fisiologiche sane perché erano associati ai microtubuli e alle funzionalità regolari.


Quando la squadra ha esaminato le strutture di tau associate a un modello cellulare di mammifero che approssimava la demenza frontotemporale con parkinsonismo collegato al cromosoma 17 (FTDP-17), una malattia associata all'aggregazione della tau, le strutture erano più grandi e più complesse. Questi sembravano aggregati patologici tau che si erano rotti.


Con le differenze assodate nella configurazione, i ricercatori hanno creato un algoritmo di apprendimento automatico per classificare gli aggregati patologici tau solo per la loro forma. Inoltre, hanno usato anticorpi in grado di rilevare e differenziare quando gli aggregati tau diventano 'iper-fosforilati', quando raccolgono molti gruppi di fosfato e tendono a rompersi dannosamente.


La combinazione di questi metodi ha mostrato che la tau contenente gruppi di fosfato su alcuni aminoacidi era più propensa a formare fibrille lineari, una struttura sottile, al contrario di altre forme di aggregati di tau.

"Il metodo che abbiamo sviluppato per identificare gli aggregati di tau non è ancora uno strumento diagnostico, ma pensiamo che sarebbe uno strumento di ricerca utile per chiunque sia interessato a studiare i meccanismi che portano all'oligomerizzazione proteica patologica nella malattia neurodegenerativa", ha detto la Lakadamyali.


Gli aggregati di tau non sono gli unici a cui questo metodo potrebbe essere usato per la loro classificazione. C'è l'opportunità di usarlo su altri accumuli di proteine ​​potenzialmente patologici, come l'alfa-sinucleina, che è associata al Parkinson o l'huntingtina, correlata alla malattia di Huntington. Potrebbe anche essere usato per selezionare potenziali trattamenti per queste condizioni che non danneggiano i complessi proteici regolari del corpo.


Il team sta studiando potenziali meccanismi per eliminare gli aggregati di tau e determinare quali altri percorsi potrebbero essere utili a questo riguardo.


"Stiamo anche usando il metodo che abbiamo ideato per visualizzare gli aggregati di tau nelle fette del tessuto cerebrale postmortem di individui con Alzheimer, e determinare il ruolo dei cambiamenti post-traslazionali della tau nell'aggregazione", ha detto la Lakadamyali.

 

 

 


Fonte: University of Pennsylvania (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Melina Theoni Gyparaki, Arian Arab, Elena Sorokina, Adriana Santiago-Ruiz, Christopher Bohrer, Jie Xiao, Melike Lakadamyali. Tau forms oligomeric complexes on microtubules that are distinct from tau aggregates. PNAS, 11 May 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.