Un nuovo studio suggerisce che il trattamento con la luce, adattato per aumentare la stimolazione circadiana durante il giorno, può migliorare il sonno, la depressione e l'agitazione nelle persone con Alzheimer e demenze correlate.
I risultati dimostrano che l'esposizione al trattamento di luce su misura, durante le ore diurne per quattro settimane, ha aumentato la qualità, l'efficienza e la durata totale del sonno. Ha inoltre ridotto significativamente i punteggi della depressione e dell'agitazione.
"E' un trattamento poco costoso, semplice, non farmacologico, per migliorare il sonno e il comportamento di pazienti di Alzheimer e demenza", ha detto il ricercatore principale Mariana Figueiro, PhD, professore associato e direttrice del programma «Luce e Salute» del Lighting Research Center al Rensselaer Polytechnic Institute di Troy, stato di New York. "I miglioramenti che abbiamo visto nell'agitazione e nella depressione sono stati impressionanti".
L'abstract [=sunto] della ricerca è stato pubblicato di recente in un supplemento online della rivista Sleep ed è stato presentato Lunedi 2 giugno a SLEEP 2014, la 28° riunione annuale della Associated Professional Sleep Societies LLC a Minneapolis in Minnesota. Lo studio pilota ha coinvolto 14 pazienti di una casa di cura, con Alzheimer e demenza correlata, installando nelle camere degli ospiti una sorgente di luce che produce bassi livelli (300-400 lux) di una luce bianco-bluastra con una temperatura di colore di oltre 9000 K.
L'esposizione alla luce è avvenuta durante le ore diurne, per un periodo di quattro settimane. Gli schemi luce-buio e attività-riposo sono stati raccolti con uno strumento tarato prima e dopo l'intervento di illuminazione. Attraverso questionari standardizzati sono state raccolte le misure della qualità del sonno, della depressione e dell'agitazione.
La Figueiro ha aggiunto che il miglioramento della qualità del sonno è stato anche associato ad altri cambiamenti comportamentali evidenti. "I rapporti soggettivi del personale infermieristico dicono che i pazienti erano più calmi, mangiavano meglio e il loro comportamento generale era più gestibile", ha detto.
Secondo i Centers for Disease Control and Prevention, l'Alzheimer è la forma più comune di demenza tra gli anziani, e colpisce ben cinque milioni di americani. La ricerca è stata finanziata dal National Institute on Aging che fa parte dei National Institutes of Health.
Fonte: American Academy of Sleep Medicine (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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