Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La terapia cognitivo-comportamentale contro l'insonnia

Un nuovo studio mostra per la prima volta la riduzione dell'uso dei servizi e delle spese sanitarie per merito di un breve trattamento con terapia cognitivo-comportamentale per l'insonnia (CBTI). [I disturbi del sonno sono considerati un fattore di rischio per l'Alzheimer].


I risultati mostrano che il sonno migliora per l'86 per cento dei pazienti insonni che completano almeno tre sedute di CBTI. Nei sei mesi successivi al trattamento, diminuisce l'uso dei servizi sanitari e si riducono i costi di assistenza di più di 200 dollari in media per chi completa il trattamento.


"La terapia cognitivo-comportamentale per l'insonnia è un trattamento altamente efficace, e questo studio dimostra che un intervento relativamente breve può avere anche un impatto economico positivo", ha detto il ricercatore principale Christina McCrae, PhD, professore associato di psicologia clinica e della salute all'Università della Florida di Gainesville in Florida. "L'insonnia rimane un disturbo sotto-trattato, e una breve terapia cognitivo-comportamentale può aiutare ad aumentare l'accesso alle cure e ridurre il peso dell'insonnia".


I risultati dello studio appaiono nel numero del 15 febbraio del Journal of Clinical Sleep Medicine, pubblicato dalla American Academy of Sleep Medicine. "Ogni anno si compilano milioni di prescrizioni negli Stati Uniti e si spendono miliardi di dollari per curare l'insonnia", ha detto Michael T. Smith, PhD, presidente della «Society of Behavioral Sleep Medicine». "Questo studio conferma che la terapia cognitivo-comportamentale è clinicamente efficace, e fornisce nuove prove promettenti che anche un breve trattamento di CBTI può ridurre i costi di utilizzo dell'assistenza sanitaria".


Insieme ai colleghi del «VA Pittsburgh Healthcare System» e della Drexel University di Philadelphia, la McCrae ha esaminato le cartelle cliniche di 84 pazienti ambulatoriali trattati in una clinica di medicina comportamentale del sonno con sede in un centro accreditato per i disturbi del sonno. I componenti del trattamento includevano l'istruzione sul sonno, l'igiene del sonno, la terapia di controllo dello stimolo, la restrizione del sonno, un esercizio di rilassamento di 10 minuti, e la terapia cognitiva.


Le sei sedute settimanali sono state guidate da studenti laureati in psicologia clinica e stagisti pre-dottorato. Sono stati misurati diversi indicatori di uso delle spese sanitarie per un periodo di sei mesi prima e dopo il trattamento: il numero di visite allo studio del medico, i costi relativi alle visite ambulatoriali, il numero di farmaci, e i costi stimati e l'uso dell'assistenza sanitaria.


Gli autori hanno notato che il costo di un breve trattamento con CBTI (circa 460 dollari = 335 Euro) può annullare il risparmio a breve termine ottenuto nei primi sei mesi dopo il trattamento. Tuttavia, il vantaggio della CBTI è che gli effetti sono di lunga durata, il che significa che non ci sono costi di trattamento permanenti. Pertanto, la CBTI ha il potenziale di produrre risparmi notevoli a lungo termine, specialmente quando i singoli risultati sono proiettati sulla vasta popolazione di pazienti insonni del sistema sanitario.

 

 

 

 


FonteAmerican Academy of Sleep Medicine (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Christina S. McCrae, Adam D. Bramoweth, Jacob Williams, Alicia Roth, Caterina Mosti. Impact of Brief Cognitive Behavioral Treatment for Insomnia on Health Care Utilization and Costs. Journal of Clinical Sleep Medicine, 2014; DOI: 10.5664/jcsm.3436

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.