Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Alluvioni e altre crisi possono essere molto difficili per le persone con demenza

flooding in italy

 

Mentre scriviamo dalla regione Northern Rivers del Nuovo Galles del Sud, altre parti dell'Australia orientale stanno affrontando condizioni che richiamano ricordi disagevoli delle inondazioni del 2017 e quelle di marzo di quest'anno. Molte persone sono affaticate e stanno ancora cercando di recuperare da quei disastri naturali devastanti.


Sappiamo dalle ricerche precedenti che le persone con condizioni di salute mentale preesistenti e con salute più scadente hanno maggiori probabilità di vivere nelle zone alluvionate.


Val, un attivista pro-demenza, a cui è stata diagnosticata la malattia neurodegenerativa, lo sa fin troppo bene:

"La mia casa si è allagata a marzo e poi ho trascorso una settimana in un centro di evacuazione locale perché non potevo tornare a casa. La mia casa era coperta di fango come tante altre e abbiamo dovuto buttare via molte cose. Otto mesi dopo, lo sconforto è ancora presente. Penso ancora, scenderò le scale e sarò immerso, ma no, è stato buttato fuori".


Gli eventi meteorologici estremi stanno aumentando a livello globale, così come il numero di persone con, o che si prevede avranno, la demenza. Le alluvioni sono stressanti per tutti, in particolare per quelli con demenza e coloro che si prendono cura di loro. Ma pianificare ed essere preparati può aiutare.

 

Situazioni stressanti

Nelle situazioni stressanti, come inondazioni e altre catastrofi naturali, le persone con demenza possono rispondere in modi inaspettati. Ciò potrebbe includere disorientamento, irrequietezza, vagare o non essere in grado di riconoscere le persone o le cose.


I sintomi possono aumentare così come il rischio di declino funzionale (un calo nei compiti giornalieri che una persona può svolgere in modo indipendente). Tutto ciò aggiunge anche extra stress ai caregiver.


Dementia Australia dà i seguenti 7 consigli che ogni caregiver può usare per supportare le persone con demenza:

  • cerca di fare semplici cambiamenti per semplificare la vita domestica, come i pasti preparati o l'aiuto per le pulizie;
  • dai tempo e spazio extra alla persona per fare il più possibile le cose per sè stessa;
  • ascolta senza cercare sempre di intrometterti e risolvere i problemi;
  • dai alla persona tempo extra per cercare parole che non riesce a trovare immediatamente;
  • usa una tecnologia intelligente, come avvisi di promemoria o avvertimenti di sicurezza;
  • aiuta a pianificare attività sociali;
  • incoraggia il movimento attivo sicuro e scelte sane.


Questi principi si applicano anche alla preparazione, alla risposta e al recupero da un'emergenza.

 

Essere preparati

Per semplificare l'esperienza di emergenza per qualcuno che ha la demenza e coinvolgerlo nel processo, ci sono diversi strumenti per essere preparati alle catastrofi naturali. Questi includono Emergency Preparedness Toolkit for People Living with Dementia (attrezzi di preparazione alle emergenze per le persone con demenza) o le liste di controllo Preparing for a Natural Disaster – the Guide to Using RediPlan for Carers of People with Dementia (prepararsi a un disastro naturale: la guida all'uso del Rediplan per i caregiver di persone con demenza), due testi in inglese, facilmente traducibili anche con Google Translate.


Sulla base della nostra esperienza di prima mano nel lavoro nei centri di evacuazione per le inondazioni, sappiamo che possono essere spazi molto rumorosi, caotici e disorientanti. Pur riconoscendo le difficoltà pratiche di organizzare centri di evacuazione nel mezzo di una crisi, il personale può aiutare a fornire supporto strutturale ed emotivo alle persone con demenza e ai loro caregiver nel seguente modo:

  • identificare rapidamente le persone con demenza e valutare le loro esigenze; un familiare o un amico può essere in grado di aiutare;
  • fornire spazi tranquilli e calmanti all'interno dei centri di evacuazione per ridurre lo stress;
  • dare priorità alle persone con demenza per il trasferimento in alloggi sicuri e stabili, piuttosto che lasciarli per lunghi periodi all'interno del centro sconosciuto tra volti sconosciuti;
  • includere un componente di formazione alla consapevolezza della demenza nei fornitori di servizi di emergenza, compresi i volontari.

 

Restare connessi online

Le persone hanno bisogno di competenze digitali per poter accedere alle informazioni e alla comunicazione durante le catastrofi. I social media vengono spesso usati per lo scambio di informazioni e gli avvisi di catastrofi, ma il loro accesso può essere una barriera per gli anziani.


Tuttavia, vi sono prove crescenti che le tecnologie digitali, come telefoni cellulari e computer, possono prevenire l'isolamento sociale e la solitudine nella demenza. L'abbiamo appurato anche nella nostra comunità locale.


L'anno scorso Dementia Inclusive Ballina ha gestito un programma di allenamento digitale con 50 caregiver. Abbiamo scoperto che il numero di persone che avevano parlato con i propri cari nelle 4 settimane precedenti online era raddoppiato dopo una formazione extra nell'uso di Zoom, Whatsapp e altri strumenti di comunicazione.


Il programma del governo federale Be Connected per gli australiani più anziani è una rete di organizzazioni comunitarie che danno supporto agli anziani per migliorare la loro alfabetizzazione digitale.


Puoi aiutare insegnando alle persone con demenza e i loro caregiver come accedere alle informazioni di disastro naturale e come connettersi durante un disastro. Queste competenze sono una parte importante di qualsiasi programma di formazione digitale per le persone anziane.

 

Cercare di avere una rete di persone intorno

Il ruolo di caregiver può essere estenuante. Le persone con demenza e i loro caregiver hanno un rischio alto di isolamento sociale. Ciò significa che possono essere difficili da raggiungere, specialmente durante le catastrofi.


I caregiver dovrebbero essere identificati e supportati per occuparsi della propria salute. Dare la priorità alla salute dei caregiver e al loro ambiente consente loro di continuare a prendersi cura dei loro cari dopo un disastro. Puoi aiutarli:

  • raggiungendoli e chiedendo loro se puoi aiutare; l'assistenza pratica potrebbe essere pulire dopo il disastro, assistere con gli acquisti, ricaricare telefoni in caso di interruzione di corrente o semplicemente prestare un orecchio utile in modo che i caregiver possano riferire;
  • seguendoli nel percorso quando emerge lo stress post-traumatico; prendersi cura è fondamentale per supportare il recupero a lungo termine;
  • facendo un ulteriore passo avanti e creando una comunità inclusiva per la demenza con un gruppo di persone locali.


Dementia Australia ha risorse utili per rendere inclusiva la demenza della tua comunità (a Ballina, ad esempio, attingiamo dalle evidenze della ricerca per collegare caregiver e persone con demenza nella regione) e c'è anche uno standard internazionale.


Le emergenze come le alluvioni sono incredibilmente stressanti per tutti. Con preparazione, connessioni online e un forte rete sociale possiamo mostrare la forza della comunità e prenderci cura specificamente delle persone con demenza e dei loro caregiver.

 

 

 


Fonte: Sabrina Pit (ricercatrice dell'Università di Sydney), Louise Horstmanshof (docente Southern Cross University) e Robert G Lingard (docente Southern Cross University)

Pubblicato su The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)