Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Muscoli sono importanti per una buona salute: come mantenerli dopo la mezza età

Anche se è quasi impercettibile all'inizio, quasi ogni cellula, organo e processo biologico peggiora un po' per ogni anno di vita a partire circa dai 30. La somma di questi processi è ciò che chiamiamo invecchiamento.


Per la maggior parte di noi, la perdita di forza e massa muscolare forma alcuni dei primi ed evidenti cambiamenti che vediamo, legati all'età. Nonostante questo possa iniziare solo come qualche dolore e indolenzimento extra, nel tempo la mancanza di massa muscolare può portare a una serie di problemi, tra cui scarso equilibrio, fragilità e perdita di indipendenza. È associata anche a una miriade di problemi di salute, compreso un rischio più alto di diabete e malattie cardiovascolari e persino di demenza.


I ricercatori non sono del tutto sicuri del motivo per cui la massa muscolare diminuisce così tanto mentre invecchiamo, ma la buona notizia è che sappiamo che l'esercizio fisico può aiutare a ridurre questo impatto e può persino ritardare in parte questa inevitabile perdita muscolare. È inoltre dimostrato che l'attività fisica regolare riduce il rischio di malattie prevenibili, mantiene la funzione fisica fino in età avanzata e migliora persino la funzione immunitaria.

 

Continua a fare movimento

Data l'importanza dei muscoli per la salute, il modo migliore per mantenerli dopo i 30 è continuare a muoversi. Ma, diciamo che sei una persona che non si esercita regolarmente da alcuni anni o non ha mai fatto finora esercizio per costruire muscoli.


Innanzitutto, ricorda che l'invecchiamento non implica che devi evitare di fare esercizio pesante. La nostra ricerca ha suggerito che gli uomini sia giovani che anziani si sono ripresi in modo simile con l'allenamento di resistenza pesante per la formazione dei muscoli, purché l'allenamento fosse adattato al livello di forma fisica di ciascun partecipante.


Tuttavia, è importante considerare le tue capacità prima di iniziare ad allenarti. Un errore comune che le persone commettono dopo essersi allenate per anni (o addirittura decenni) sta nel cercare di fare ciò che facevano, o fare troppo e troppo in fretta, in quei primi allenamenti. Ciò può portare a lesioni, quindi è importante graduare gli allenamenti.


Realisticamente, il miglior piano di allenamento da seguire viene dalle raccomandazioni sull'attività fisica del SSN britannico per i 18-65enni, che dice che le persone dovrebbero puntare a essere fisicamente attive quasi tutti i giorni e fare esercizi di rafforzamento dei muscoli almeno due giorni alla settimana.


Ma che tipo di esercizi di sviluppo muscolare dovresti fare? Bene, in realtà c'è una miriade di tipi diversi di esercizio di resistenza tra cui scegliere, e tutti danno più o meno gli stessi benefici. Il cliché al quale le persone pensano immediatamente è l'atleta con grandi masse muscolari che solleva enormi pesi in palestra, ma ci sono molte altre opzioni là fuori.


Quindi, se preferisci fare esercizi a corpo libero come Pilates, usare bande di resistenza o un duro lavoro da disteso sollevando bilancieri, questo è ciò che dovresti puntare a fare due volte alla settimana. Il divertimento conta molto, soprattutto se ciò significa che manterrai le tue nuove routine di allenamento.


Anche l'esercizio basato sulla costanza (come cammino, corsa e bici) fa molto bene in diversi modi, oltre a costruire muscoli e migliorare la salute del cuore. C'è anche una relazione molto chiara tra longevità e attività fisica leggera quotidiana.


Tuttavia, è importante non fare troppo di una cosa buona, in particolare l'allenamento di resistenza ad alta intensità. La ricerca mostra che fare più attività fisica vigorosa ad alta intensità di quanto raccomandato, non è associato a sostanziali benefici sulla longevità. Per chiarezza, questi dati non suggeriscono che l'alta intensità sia negativa in termini di salute, solo che farne di più non è necessariamente meglio.

 

Le proteine sono importanti

Da un punto di vista dietetico, molte persone anziane non assumono abbastanza proteine. È necessario assumere proteine a ​​sufficienza per aumentare e mantenere la massa muscolare, ancora di più se ti alleni regolarmente. Le linee guida attuali raccomandano un minimo di 0,8g di proteine ​​per kg di massa corporea, al giorno, per tutti gli adulti.


Ma dovrai raddoppiarle a 1,6g per kg di massa corporea se stai cercando di costruire muscoli. Quindi, una persona che pesa 70 kg, dovrebbe mangiare circa 112g di proteine ​​al giorno per costruire muscoli. Questo equivale a circa un grande petto di pollo, un frullato proteico, tre uova e una scatola di tonno (anche se varia a seconda dei prodotti che usi, quindi assicurati di controllare le etichette).


Questo sembra essere particolarmente importante per gli anziani fisicamente attivi (più di 60 anni). È anche bene che le proteine ​​che consumi siano distribuite uniformemente durante il giorno per aiutare il corpo ad assorbirne il più possibile a ogni pasto.


Anche se, per quanto ti alleni, i muscoli diminuiranno comunque inevitabilmente con l'età, essere fisicamente attivi spesso è ancora uno dei modi migliori che conosciamo per massimizzare sia la buona salute, che la forma fisica, che la durata della vita. E prima prendi l'abitudine, meglio potresti mantenerti in tarda età.

 

 

 


Fonte: Bradley Elliott, docente di fisiologia, Università di Westminster

Pubblicato su The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.