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Le chiese imparano come provvedere ai bisogni delle famiglie che affrontano l'Alzheimer

Aiutare le famiglie che stanno affrontando l'Alzheimer è una passione per Sheila Welch. Lei stessa ha fatto quel viaggio anni fa come caregiver per sua madre, e ora gestisce un servizio di supporto alla demenza nella sua chiesa, la Due West Methodist United di Marietta.


Il servizio è nato quando due donne della chiesa hanno scoperto che entrambe si prendevano cura delle loro mamme con Alzheimer. "Sono letteralmente cadute l'una nelle braccia dell'altra nel parcheggio", ha detto la Welch.


Da quell'incontro, si è formato un gruppo di sostegno e il ministero (servizio) ha continuato a crescere ed evolversi negli ultimi sei anni. L'anno scorso, la chiesa ha aiutato più di 1.000 famiglie con eventi informativi per la demenza, come simposi, gruppi di supporto per i caregiver e una conferenza annuale dei caregiver.


Il passo naturale successivo è stato aiutare le altre chiese a iniziare il ministero per i loro caregiver: "Ho visto cosa stava succedendo nel nostro ministero e come continuava a crescere e ho pensato che la nostra zona non può essere l'unica che ha bisogno di questo", ha detto la Welch.


L'Alzheimer, una forma di demenza, è una malattia terminale caratterizzata da perdita di memoria, confusione e declino del giudizio e del ragionamento. Può anche comportare cambiamenti nella personalità e nel comportamento. I caregiver possono consumarsi nei loro compiti e si sentono isolati, persino dalla loro chiesa.


La Due West UMC ha messo insieme un gruppo di strumenti e un modello di come-fare, e lo scorso ottobre ha invitato i pastori e i leader della chiesa a un seminario. Hanno patrocinato un seminario secondario giovedì scorso, concentrato sul supporto a coloro che vivono con la malattia, che a sua volta aiuta tutta la famiglia.


La Welch afferma che questi workshop iniziali diventeranno eventi annuali per aumentare la consapevolezza sulla demenza e fornire strumenti per le chiese che vogliono fare qualcosa per aiutare.


Cindy Snyder di Madison ha partecipato al seminario iniziale, cercando di aiutare meglio un vicino che vive con l'Alzheimer ad esordio precoce. E' tornata a casa determinata a iniziare qualcosa nella sua chiesa di 500 membri a Madison, circa 60 miglia a est di Atlanta.


La Snyder e Margaret Ligon, direttrice della crescita spirituale degli adulti alla Madison First United Methodist, hanno formato una squadra e hanno organizzato un seminario comunitario. Hanno portato i relatori dell'Alzheimer's Association di Atlanta e altri. "Mi piaceva pensare che, se avessimo avuto una buona partecipazione, avremmo potuto avviare un gruppo di supporto qui", ha detto la Ligon. Non c'erano gruppi di supporto per caregiver di demenza nella Contea di Morgan.


I partecipanti volevano davvero un gruppo di sostegno, e molti hanno espresso sorpresa che altri stessero attraversando le loro stesse difficoltà. "Abbiamo visto la gente uscire dal laboratorio ed è stato come se potessero finalmente fare un respiro profondo", ha detto la igon.


La Madison UMC ha avviato il primo gruppo di supporto mensile per i caregiver a febbraio. I facilitatori addestrati hanno aiutato a guidare le discussioni, ma per lo più sono stati i partecipanti a raccontare le loro storie, a esprimere le loro preoccupazioni e a dare i suggerimenti che hanno appreso lungo la strada.


Insieme, hanno cominciato a vedere "come considerare questo come un viaggio felice, non un viaggio orribile", ha detto la Ligon, aggiungendo che non è difficile mettere insieme la conferenza o avviare il gruppo di supporto. Hanno usato il modello creato dalla Due West UMC e hanno esaminato le altre chiese nelle contee vicine.


La Welch ha detto che alcune chiese potrebbero non voler iniziare un nuovo ministero per i caregiver, ma possono aiutare queste famiglie semplicemente aumentando la consapevolezza e informando la congregazione e la comunità sulla demenza. Ha detto che questo aiuta a superare lo stigma e impedisce alle famiglie di sentirsi isolate.


Un altro punto di partenza è insegnare alle persone come comunicare con coloro che hanno la demenza, in modo da poter visitare i membri della chiesa afflitti dalla malattia. Questo li fa sentire come se facessero parte della congregazione, ha detto la Welch. "Non credo che ogni chiesa debba avere un servizio di supporto alla demenza, ma sento fortemente che è responsabilità della chiesa soddisfare i bisogni di coloro che hanno di fronte la demenza".

 

DIECI MODI CON CUI LE CHIESE POSSONO AIUTARE:

  1. Unire le forze con le altre chiese.
  2. Incoraggiare la partecipazione a incontri e seminari sulla demenza.
  3. Invitare informatori e attivisti di demenza a parlare in chiesa e nei gruppi comunitari.
  4. Ospitare una conferenza o un seminario.
  5. Avviare un servizio di supporto per far sapere alle famiglie che non sono sole.
  6. Imparare le abilità comunicative di base per comunicare con persone che vivono con una demenza, quindi visitarli.
  7. Creare un programma di sollievo.
  8. Unirsi ai leader della comunità già concentrati sul supporto della demenza.
  9. Trasformare la congregazione in amica della demenza, in modo che le famiglie che vivono con essa possano continuare ad adorare lì.
  10. Organizzare un gruppo di supporto.

 

 

 


Fonte: Laura Berrios in Atlanta Journal-Constitution (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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