Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Demenza può essere un fattore di rischio per infezione, ma non per morte da Covid-19

covid

Le persone che hanno la demenza hanno un rischio molto più elevato di essere infettate dal COVID-19, ma non più probabilità di morire a causa di esso, rispetto a quelle senza deterioramento cognitivo, secondo una nuova ricerca.


Lo studio, presentato dal 14 al 17 marzo alla Conferenza Internazionale dell'American Stroke Association, ha trovato che le persone con qualsiasi tipo di compromissione cognitiva avevano il 51% in più di probabilità di essere infettate. Il loro rischio di morire, tuttavia, non era superiore a quello dei coetanei con cervello non deteriorato, come ha dichiarato dal primo autore Alan Pan, scienziato di dati del Center for Outcomes Research dello Houston Methodist Hospital:

"Non abbiamo riscontrato un rischio addizionale di mortalità rispetto a quello che potresti trovare a causa di altre condizioni di salute sottostanti. Sebbene i tassi di mortalità fossero elevati per questi pazienti, erano più anziani e avevano altri problemi".


Pan e i suoi colleghi hanno esaminato i risultati dei test COVID-19, le diagnosi di demenza, i ricoveri ospedalieri e le morti per quasi 180.000 adulti dello Houston Methodist Hospital tra marzo e dicembre 2020. Hanno scoperto che 6.364 adulti di quelli testati per il COVID-19 avevano un qualche tipo di demenza, come il lieve decadimento cognitivo, l'Alzheimer, la demenza vascolare e altri tipi.


Rispetto agli adulti senza demenza, questo gruppo aveva circa 30 anni di più (età media 79 anni) e aveva più condizioni sottostanti, come pressione alta, insufficienza cardiaca, diabete e cancro. Il 20% degli adulti con demenza ricoverato in ospedale per COVID-19 è morto, rispetto al 9% di coloro che non avevano la demenza. Se abbinati uno-a-uno con coetanei che avevano condizioni sottostanti simili, tuttavia, il divario dei tassi di mortalità è scomparso.


Ciò differisce dalla precedente ricerca che aveva mostrato un rischio più elevato di morte da COVID-19 per le persone con demenza rispetto ai loro pari non deteriorati. Pan ha detto che la differenza potrebbe essere dovuta alla gamma delle pratiche di trattamento nei diversi sistemi sanitari: "La forza del nostro studio è aver fatto quelle analisi abbinate. Volevamo districare il vero effetto che ha il deterioramento cognitivo". I nuovi risultati sono considerati preliminari fino alla pubblicazione in un rivista peer-reviewed (a controllo dei pari).


Uno studio pubblicato il mese scorso su Alzheimer's and Dementia ha analizzato quasi 62 milioni di cartelle cliniche e ha trovato che le persone con demenza avevano il doppio delle probabilità di ottenere il virus. Ha anche scoperto che i neri con la demenza avevano un rischio ancora maggiore.


"Gli adulti con demenza sono più vulnerabili all'infezione da COVID-19, e ad altre malattie infettive, perché hanno più difficoltà a capire e a ricordare di seguire i protocolli di sicurezza", ha detto il dott. Jeff Williamson, capo di medicina geriatrica e gerontologia alla Wake Forest University di Winston-Salem, in Carolina del Nord, che non era coinvolto nel nuovo studio. "Molti di loro potrebbero non avere il senso del rischio. Spesso si espongono senza nemmeno essere consapevoli di ciò".


La vaccinazione è la migliore prevenzione per le persone con demenza, dicono gli esperti. Con scarsa memoria e capacità di funzionalità esecutive, le persone con demenza hanno meno capacità di aderire alle linee guida sulla sicurezza, come il distanziamento sociale, il lavaggio frequente delle mani e l'uso corretto della mascherina quando ci sono intorno altri, ha detto Pan.


Ancora Williamson:

"Le persone con demenza hanno anche livelli più elevati di infiammazione, che potrebbero indebolire il loro sistema immunitario e renderli più suscettibili all'infezione. Queste persone possono essere bersagli facili.

"Le persone nelle prime fasi della demenza hanno un rischio maggiore, perché hanno meno probabilità di avere dei caregiver a proteggerli, e i familiari potrebbero non essere ancora consapevoli del loro bisogno di protezione extra.

"Trovare modi per proteggere dal rischio le persone con disabilità cognitive, senza erodere la loro indipendenza, può essere difficile.

"Fai gli acquisti per conto loro in modo proattivo, prepara i pasti per loro in anticipo, e quindi non dovranno andare a prendere il cibo al negozio o entrare in un ristorante. Le famiglie devono pensare ai punti di rischio e mitigarli".

 

 

 


Fonte: Laura Williamson in American Heart Association (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Alan Pan, Jennifer Meeks, Thomas Potter, Osman Khan, Sudha Seshadri, Joseph Masdeu, Farhaan Vahidy. Covid-19 Susceptibility and Mortality Among Individuals With Mild Cognitive Impairment, Alzheimer’s Disease and Related Dementias. Stroke, 11 Mar 2021,DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)