Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cannabidiolo riduce la placca, migliora la cognizione nel modello di Alzheimer familiare

Cannabis Foto: Dmytro Tyshchenko / Shutterstock

Una serie di dosi elevate di cannabidiolo (CBD) per due settimane ha aiutato a ripristinare la funzione di due proteine, riducendo l'accumulo di placca di amiloide-beta (Aβ), un segno distintivo del morbo di Alzheimer (MA) e ha migliorato la cognizione in topi modello sperimentale di MA famigliare a insorgenza precoce, secondo una ricerca.


Le proteine ​​TREM2 e IL-33 sono importanti per la capacità delle cellule immunitarie del cervello di consumare letteralmente le cellule morte e altri detriti come la placca Aβ che si accumula nel cervello dei pazienti, e i livelli di entrambe sono diminuiti nel MA.


Il dott. Babak Baban, immunologo e professore associato di ricerca nel Dental College of Georgia (DCG), nonché autore senior dello studio, afferma che è la prima volta che si scopre che il CBD normalizza i livelli e le funzioni, migliorando la cognizione, poiché riduce anche i livelli della proteina immunitaria IL-6, che è associata ai livelli elevati di infiammazione presenti nel MA.


C'è un terribile bisogno di nuove terapie per migliorare gli esiti dei pazienti con questa condizione, che è considerata una delle minacce per la salute in crescita più rapida negli Stati Uniti, scrivono i ricercatori del DCG e del Medical College of Georgia sul Journal of Alzheimer's Disease.


"In questo momento abbiamo due classi di farmaci per trattare il MA", afferma il dott. John Morgan, neurologo e direttore dei programmi dei Disordini del Movimento e della Memoria al MCG. Una classe aumenta i livelli del neurotrasmettitore acetilcolina, che sono bassi anche nel MA, e l'altra opera attraverso i recettori NMDA coinvolti nella comunicazione tra i neuroni e che sono importanti per la memoria. "Ma non abbiamo nulla che arriva alla patofisiologia della malattia", afferma Morgan, coautore dello studio.


Gli investigatori di DCG e MCG hanno deciso di esaminare la capacità del CBD di affrontare alcuni dei sistemi cerebrali chiave che sono deteriorati nel MA. Hanno scoperto che il CBD sembra normalizzare i livelli di IL-33, una proteina espressa al suo massimo nel cervello degli esseri umani, dove aiuta a suonare l'allarme se c'è un invasore, come l'accumulo di Aβ.


Vi sono anche prove emergenti del suo ruolo come proteina normativa, la cui funzione di aumentare o ridurre la risposta immunitaria dipende dall'ambiente, dice Baban. Nel MA, ciò include abbassare l'infiammazione e tentare di ripristinare l'equilibrio del sistema immunitario, dice. Questi alti e bassi dell'espressione in salute e in malattia potrebbero rendere la IL-33 sia un buon biomarcatore che un obiettivo di trattamento per la malattia, dicono gli investigatori.


Il CBD ha migliorato anche l'espressione del TREM2 (triggering receptor expressed on myeloid cells 2, recettore di innesco espresso sulle cellule mieloidi 2), che si trova sulla superficie della cellula dove si combina con un'altra proteina per trasmettere segnali che attivano le cellule, comprese le cellule immunitarie. Nel cervello, la sua espressione è sulle microglia, una popolazione speciale di cellule immunitarie presenti solo nel cervello, dove sono cruciali per eliminare gli invasori, come i virus e i neuroni irrimediabilmente danneggiati.


Livelli bassi di TREM2 e varianti rare nel TREM2 sono associate al MA, e nel loro topo modello di TREM2 e IL-33 erano entrambi bassi. Le due proteine sono essenziali per un processo di pulizia naturale e continuo nel cervello chiamato fagocitosi, in cui le microglia consumano regolarmente l'Aβ, che viene prodotta normalmente nel cervello, come risultato della rottura della proteina precursore amiloide, che è importante per le sinapsi, i punti di connessione tra i neuroni interrotti dalla placca.


Hanno trovato che il trattamento con CBD aumenta i livelli di IL-33 e TREM2 di 7 e di 10 volte, rispettivamente. L'impatto del CBD sulla funzione cerebrale nel topo modello di MA a insorgenza precoce è stato valutato con metodi come la capacità di distinguere tra un oggetto familiare e uno nuovo, oltre a osservare il movimento dei roditori.


Le persone con MA possono sperimentare problemi di movimento come rigidità e andatura compromessa, afferma il dott. Hesam Khodadadi, dottorando del laboratorio di Baban. I topi con la malattia corrono continuamente in un cerchio stretto, comportamento interrotto dal trattamento con CBD, afferma Khodadadi, primo autore dello studio.


I passaggi successivi includono determinare le dosi ottimali e dare il CBD prima nel processo della malattia. Il composto è stato dato nelle fasi tarde per questo studio, e ora gli investigatori lo stanno usando ai primi segni di declino cognitivo, dice Khodadadi. Stanno anche esplorando sistemi di trasporto, incluso l'uso di un inalatore che dovrebbe aiutare a portare direttamente il CBD al cervello. Per gli studi pubblicati, il CBD è stato immesso nella pancia dei topi ogni secondo giorno per due settimane.


Il CBD dovrebbe essere altrettanto efficace, se non di più, nel tipo più comune e non familiare di MA, che probabilmente ha più bersagli per il CBD, scrive Baban. Stanno già esaminando il suo potenziale in un modello di questo tipo più comune e si stanno attivando per iniziare uno studio clinico.

[...]

 

 

 


Fonte: Toni Baker in Augusta University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Hesam Khodadadi, Évila Lopes Salles, Abbas Jarrahi, Vincenzo Costigliola, M B Khan, Jack Yu, John Morgan, David Hess, Kumar Vaibhav, Krishnan Dhandapani, Babak Baban. Cannabidiol Ameliorates Cognitive Function via Regulation of IL-33 and TREM2 Upregulation in a Murine Model of Alzheimer's Disease. J Alzheimers Dis, 17 Feb 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.