Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Trovate info importanti sul modo in cui la memoria cambia con l'età

Attraverso esperimenti nei topi, dei ricercatori hanno scoperto che ci sono differenze drastiche nel modo in cui sono memorizzati i ricordi in età avanzata, rispetto alla giovane età adulta. Queste differenze, a livello cellulare, implicano che è molto più difficile modificare i ricordi fatti in vecchiaia.


Nel cervello i ricordi sono memorizzati con il rafforzamento delle connessioni tra le cellule nervose, le sinapsi. Il richiamo di un ricordo può modificare queste connessioni, permettendo ai ricordi di essere aggiornati per adattarsi a una nuova situazione. Fino ad oggi i ricercatori non sapevano se questo processo di aggiornamento della memoria è influenzato dall'età.


Dei ricercatori hanno addestrato topi giovani adulti e  anziani in un compito di memoria, trovando che l'età degli animali non influenza la loro capacità complessiva di produrre nuovi ricordi. Tuttavia, quando hanno analizzato le loro sinapsi, prima e dopo l'operazione di memoria, i ricercatori hanno trovato differenze fondamentali tra i topi più anziani e quelli più giovani.


Negli animali più vecchi i nuovi ricordi sono stati fissati con un meccanismo completamente diverso da quello dei topi più giovani. Inoltre, nei topi più anziani, i cambiamenti sinaptici legati ai nuovi ricordi erano molto più difficili da modificare rispetto ai cambiamenti osservati nei topi più giovani.


I processi biologici di base per stabilire i ricordi sono condivisi dai mammiferi, quindi è probabile che la formazione della memoria nell'uomo segua gli stessi processi scoperti nei topi.


Il prof. Karl Peter Giese, autore senior dello studio, ha detto:

I nostri risultati danno un'intuizione fondamentale sul modo in cui i processi di memoria cambiano con l'età. Abbiamo scoperto che, a differenza dei topi più giovani, i ricordi nei topi più anziani non vengono modificati quando sono richiamati. Questa natura ‘fissa’ dei ricordi formati in età avanzata è legata direttamente al modo alternativo con cui sono depositati i ricordi, come rivelato dalla nostra ricerca.

Fino ad ora si pensava che gli anziani formassero i ricordi esattamente allo stesso modo dei più giovani, così che per superare i problemi di memoria si sarebbe dovuto semplicemente coinvolgere il ripristino di questa capacità. Tuttavia, i nostri risultati suggeriscono che questo non è vero, e che c'è una importante differenza biologica nel modo in cui i ricordi sono immagazzinati in età avanzata rispetto alla giovane età adulta.


I risultati potrebbero avere implicazioni per le condizioni in cui il richiamo della memoria è un problema, come il disturbo da stress post-traumatico (PTSD). Il prof. Giese suggerisce di considerare l'età nel trattare i pazienti con PTSD, poiché il confronto e la modifica dei ricordi traumatici è una caratteristica fondamentale di alcuni trattamenti psicologici, come la terapia cognitivo-comportamentale focalizzata sul trauma.


Lo studio è pubblicato sulla rivista Current Biology ed è finanziato dall'UK Biotechnology and Biological Sciences Research Council.

 

 

 


Fonte: King's College London (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Wajeeha Aziz, Igor Kraev, Keiko Mizuno, Alastair Kirby, Ton Fang, Huzefa Rupawala, Kamillia Kasbi, Stephanie Rothe, Felix Jozsa, Kobi Rosenblum, Michael Stewart, K. Peter Giese. Multi-input Synapses, but Not LTP-Strengthened Synapses, Correlate with Hippocampal Memory Storage in Aged Mice. Current Biology, 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.