Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sono queste le cellule cerebrali dell'«occhio della mente»?

L5p neuronsI ricercatori ritengono che i neuroni L5p forniscano un collegamento anatomico unico tra lo stato e il contenuto della coscienza. (Foto: Shutterstock)

Nessuno sa che cosa collega la consapevolezza - lo stato di coscienza - con il suo contenuto, vale a dire i pensieri e le esperienze. Ora dei ricercatori propongono una soluzione elegante, un collegamento letterale e strutturale: ‘circuiti di contenuto’ all'interno della corteccia sono collegati a 'circuiti di commutazione’ che allocano la consapevolezza tramite cellule corticali chiamate 'neuroni L5p'.


Scrivendo in Frontiers in Systems Neuroscience, il gruppo offre evidenze e avvertimenti. La loro sfida agli sperimentalisti: se la coscienza richiede neuroni L5p, tutta l'attività del cervello senza di loro deve essere inconscia.

 

 

Stato o contenuto della coscienza

La maggior parte dei neuroscienziati che inseguono i meccanismi neurali della coscienza si concentrano sui suoi contenuti, misurando i cambiamenti nel cervello quando esso pensa a una cosa particolare: un odore, un ricordo, un'emozione. Piuttosto separati, altri studiano come il cervello si comporta durante stati di coscienza differenti, come lo stato di veglia vigile, il sogno, il sonno profondo o l'anestesia.


La maggior parte di loro concorda che i due sono indivisibili: non si può pensare o sentire o sperimentare qualcosa senza rendersene conto, nè essere a conoscenza del nulla. Ma a causa di un approccio diviso, “nessuno sa come e perché il contenuto e lo stato di coscienza sono accoppiati così strettamente”, dice il Dott. Jaan Aru, neuroscienziato dell'Università Humboldt di Berlino, primo autore della nuova teoria.

 

 

Circuiti separati

Il divario creato tra stato e contenuto della coscienza è anatomico. Si ritiene che il nostro stato di coscienza dipenda dall'attività dei circuiti cosiddetti 'talamo-corticali'.


Questi sono connessioni tra neuroni della corteccia e neuroni del talamo, un centro di collegamento grande come il pollice situato nel centro del cervello, che controlla l'afflusso di informazioni dai sensi (tranne l'odore). Si ritiene che i circuiti talamo-corticali siano il bersaglio dell'anestesia generale, e i danni a questi neuroni, a causa di tumori o ictus, si traducono spesso in coma.


Al contrario, studi di scansione funzionale del cervello hanno localizzato i contenuti della coscienza principalmente all'interno della corteccia, nei circuiti 'cortico-corticali'.

 

 

L'anello mancante?

Aru e colleghi ritengono che i neuroni L5p siano lì unicamente per colmare il divario. “I circuiti talamo-corticali e cortico-corticali si intersecano tramite i neuroni L5p”, spiega Aru. “Studi che hanno tracciato queste cellule al microscopio suggeriscono che esse partecipano a entrambi i circuiti, scambiando collegamenti sia con il talamo che con la corteccia”.


Studi funzionali del cervello suggeriscono che queste cellule possono infatti accoppiare stato e contenuti della coscienza. La scansione cerebrale a livello cellulare nei topi dimostra che i neuroni L5p rispondono a uno stimolo sensoriale (soffio d'aria alla gamba); che questa risposta aumenta quando l'animale è sveglio; e che è di gran lunga più forte quando l'animale reagisce allo stimolo (muove la gamba).


“Non possiamo sapere che cosa sta pensando il topo”, ammette Aru. “Ma se assumiamo che reagisce solo quando è cosciente dello stimolo, allora questo studio dimostra l'interazione tra lo stato [veglia] e il contenuto [esperienza sensoriale] della coscienza nei neuroni L5p”.


L'assunto è coerente con uno studio simile nei topi. Questo è andato oltre, mostrando che l'attivazione diretta dei neuroni L5p sensibili allo stimolo (per esempio con farmaci) induce l'animale a reagire a uno stimolo sensoriale debole, e a volte senza alcuno stimolo. “È come se il topo sperimenti uno stimolo illusorio; come se la stimolazione dei L5p crei coscienza“, aggiunge Aru.

 

 

Testare la teoria

La teoria è una prima iterazione che deve essere affinata, sottolinea Aru. “Il nostro obiettivo è convincere gli altri che il futuro lavoro sui meccanismi della coscienza dovrebbe puntare specificamente i neuroni L5p”.


Tuttavia, questa disposizione generale potrebbe spiegare alcune stranezze ben note della coscienza. Ad esempio, il ritardo di elaborazione di questo lungo centro di collegamento (dal circuito cortico-corticale al talamo-corticale e viceversa, tramite i neuroni L5p) potrebbe spiegare perché rapidi cambiamenti di stimoli spesso sfuggono alla percezione cosciente. (Pensiamo ai messaggi subliminali montati in video.)


Una caratteristica di questo fenomeno è il ‘mascheramento all'indietro’: quando due immagini sono presentate brevemente in rapida successione (50-100 ms), solo la seconda immagine viene percepita coscientemente. In questo caso, postula Aru “nel momento in cui lo stimolo completa il collegamento L5p-talamo-L5p, la seconda immagine ha preso il controllo sulla rappresentazione corticale precedente e ruba la scena presa dalla prima immagine”.


La teoria potrebbe anche aiutare a spiegare il motivo per cui di solito abbiamo poca comprensione consapevole in alcuni processi cerebrali, come pianificare il movimento o addirittura la sintassi.


“Tutta l'attività del cervello che non coinvolge (sufficientemente) i neuroni L5p rimane inconscia”, pronostica Aru. Qui sta la chiave per testare questa teoria emozionante.

 

 

 


Fonte: Frontiers (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Jaan Aru, Mototaka Suzuki, Renate Rutiku, Matthew E. Larkum, Talis Bachmann. Coupling the State and Contents of Consciousness. Frontiers in Systems Neuroscience, 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)