Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'università di TelAviv scopre che la cannella può combattere l'Alzheimer

Ricercatori dell'università di Tel Aviv (TAU) hanno scoperto che un estratto di cannella inibisce lo sviluppo dell'Alzheimer (AD).

Gli scienziati, guidati dal Prof. Michael Ovadia del dipartimento di zoologia nella facoltà di scienze della vita, hanno isolato una sostanza dalla pianta di cannella, chiamata CEppt, che ha inibito la malattia nei topi di laboratorio.

Michael Ovadia - Nir Kafri - June 8 2011Michael Ovadia - Nir Kafri - 8 GIUGNO 2011
Michael Ovadia mostra la corteccia di cannella nel suo laboratorio. Foto di: Nir Kafri

Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica PLoS ONE a gennaio, è stata condotta con vari laboratori di scienze della vita della TAU, compresi quelli diretti dal Prof. Ehud Gazit, vice presidente di ricerca&sviluppo dell'università, dal Prof. Dan Segal e dal Dr. Dan Frenkel.

Nella prima fase, gli scienziati sono riusciti a dimostrare con un microscopio elettronico che il CEppt estratto inibisce la creazione di molecole di amiloide. Il rapporto dello studio dice che l'estrazione della sostanza ha comportato la creazione di polvere da stecche di cannella con un macinino da caffè che è stata isolata in una soluzione a 4 °C fino al momento dell'utilizzo. Hanno poi mescolato l'estratto nell'acqua potabile di topi e mosche e hanno esaminato l'effetto. Le mosche erano state allevate con il gene che stimola l'Alzheimer ed i topi sono stati allevati con cinque mutazioni genetiche che causano uno sviluppo aggressivo dell'Alzheimer a partire dall'età di due mesi.

Dopo quattro mesi gli scienziati hanno trovato che lo sviluppo della malattia aveva subito un rallentamento e la longevità e l'attività degli animali assomigliava a quella dei loro compagni sani.

Hanno trovato anche che l'estratto ha aiutato a rompere le fibre amiloidi già formate. "Questa scoperta indica la possibilità che la sostanza può non solo impedire l'AD, ma la può curare, dopo che le molecole che provocano l'Alzheimer si sono già formate", dice Ovadia.

Ovadia si era interessato alle qualità della cannella già da giovane, quando ha preso parte al Concorso Nazionale sulla Bibbia e gli è stato chiesto delle sostanze che formavano la polvere sacra che i sacerdoti diffondono sull'altare prima dei sacrifici. "Ho avuto un vuoto di memoria, e poi mi sono ricordato i materiali, tra cui la cannella, nel momento in cui è suonato il gong", dice. Le sostanze, tra cui anche la mirra, la cassia, la canna fragrante e l'olio di oliva, appaiono in Esodo capitolo 30, versetti 23-25. "La questione mi ha interessato per anni. Ho deciso di esaminare le caratteristiche della cannella e ho continuato fino a quando ho fatto la scoperta attuale" dice.

Tuttavia, se ti butti ad usare la cannella, Ovadia ti mette in guardia il suo eccessivo consumo. In dosi massicce la spezia potrebbe danneggiare le funzioni del fegato, a causa di un componente chiamato cinnamaldeide. La raccomandazione è di non superare i 10g di cannella al giorno, dice.

L'Università di Tel Aviv ha ottenuto un brevetto sull'estratto e sulle caratteristiche come integratore alimentare nel 2004. "La scoperta è estremamente interessante perché, mentre ci sono aziende che sviluppano sostanze sintetiche per inibire l'AD, l'estratto di cannella non è un farmaco con effetti collaterali, ma una sostanza naturale sicura, che gli esseri umani hanno consumato per generazioni", dice Ovadia. Finora gli scienziati non sono riusciti a isolare dall'estratto una singola molecola con proprietà curative: "Quando abbiamo provato a separare le sostanze della cannella e isolarle, si sono perse le proprietà curative, come succede con numerose sostanze naturali" dice.

Il team intende sperimentare l'estratto su animali diversi in futuro, in considerazione della difficoltà di esperimenti sulle persone, a causa della lenta progressione dell'Alzheimer.

Nel frattempo Ovadia sta già applicando i risultati a se stesso e beve tè con l'estratto di cannella ogni giorno. "Anche i miei studenti bevono tè di cannella ogni giorno. Non solo previene l'Alzheimer, ma altre malattie virali, come l'influenza", dice.

L'Alzheimer è una malattia progressiva e irreversibile del cervello che lentamente distrugge la memoria e la capacità di pensare, e alla fine anche la possibilità di svolgere i compiti più semplici. E' causata da processi nel cervello costituiti dall'accumulo di proteine amiloidi fuori dei neuroni e da grovigli di fibre. Si stima che circa 70.000 persone in Israele soffrono di Alzheimer e malattie simili che causano perdita di memoria. L'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che vi siano 18 milioni i malati di Alzheimer in tutto il mondo e il loro numero è destinato a salire a 34 milioni entro il 2025.

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce?
Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica. Non tenerla per te, non farci perdere l'occasione di conoscerla.


Pubblicato in Aaretz.com il 9 giugno 2011 - Traduzione di Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)