Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ecco come la mutazione 'australiana' porta all'Alzheimer

 

Un team di scienziati dell'Istituto di Fisica e Tecnologia di Mosca (MIPT) e dell'Istituto di chimica bioorganica Shemyakin-Ovchinnikov (IBCh RAS) ha studiato una mutazione genetica ereditaria per scoprire i meccanismi molecolari generali che possono portare sia al morbo di Alzheimer (MA) a insorgenza precoce che alla forma della malattia causata da cambiamenti legati all'età nel corpo umano.


Comprendere questi meccanismi è necessario per sviluppare nuovi trattamenti mirati per questa malattia neurodegenerativa che sta diventando sempre più diffusa tra le popolazioni che invecchiano nei paesi sviluppati. I risultati dello studio sono stati pubblicati su ACS Chemical Biology.


La demenza è una sindrome in cui vi è un deterioramento della memoria, del pensiero, del comportamento e della capacità di svolgere attività quotidiane. Il MA è la forma più comune di demenza e può contribuire al 60-70% dei casi, secondo la scheda informativa dell'OMS. Ciò rende la demenza una priorità per la salute pubblica, con ingenti fondi stanziati per combatterla da parte sia dei governi che delle aziende farmaceutiche.


Politici di spicco come Margaret Thatcher e Ronald Reagan sono stati colpiti dal MA nei loro ultimi anni. Il MA è più comune dopo i 65 anni, ma a volte viene diagnosticato anche sotto i 40 anni. Circa il 10-15% dei casi a esordio precoce sono causati da predisposizione ereditaria. Gli studi integrati sulle mutazioni ereditarie o 'familiari' possono fornire ai ricercatori un indizio sui meccanismi chiave della patogenesi del MA, in particolare i suoi primi passi.


Il MA è associato all'accumulo di peptidi patogeni di amiloide-β nelle placche amiloidi all'interno del tessuto cerebrale. Questi peptidi sono frammenti corti (circa 40 aminoacidi) di 'proteina precursore dell'amiloide' (APP) che attraversa la membrana delle cellule cerebrali. La proteina APP viene scissa da vari enzimi come parte dell'attività dei neuroni.


La scissione sequenziale della 'grande' proteina APP (la cui funzione biologica non è ancora del tutto chiara) da parte degli enzimi β- e γ-secretasi produce peptidi amiloidi-β che in piccole quantità sono probabilmente necessari per sostenere le funzioni cerebrali. Tuttavia, la γ-secretasi taglia la catena APP (all'interno delle membrane dei neuroni) in frammenti consecutivi di lunghezza leggermente variabile, producendo così forme relativamente 'patogene' e 'non patogene' di peptidi amiloidi-β.


La forma patogena principale è costituita da 42 residui di amminoacidi (Aβ42), mentre la forma meno patogena è costituita da 40 residui (Aβ40). Il rapporto Aβ42 / Aβ40 negli esseri umani sani non è elevato, attestandosi approssimativamente su 1 a 9. Un rapporto Aβ42 / Aβ40 più elevato indica una produzione eccessiva di Aβ42 che porta al disturbo neurodegenerativo.


I ricercatori stanno attualmente testando un'ipotesi secondo cui i peptidi amiloidi-β sono partecipanti attivi dell'immunità innata del sistema nervoso umano e la loro maggiore produzione può essere causata da varie infiammazioni e lesioni cerebrali. Allo stesso tempo, molte mutazioni familiari associate all'insorgenza precoce del MA sono state trovate nel dominio transmembrana (TM) dell'APP.


Questa ricerca mirava a studiare la mutazione familiare 'australiana' (L723P) all'interno del dominio APP TM che è la causa dell'insorgenza precoce del MA. Gli scienziati hanno studiato il comportamento strutturale-dinamico del dominio mutante APP TM rispetto al tipo selvaggio mediante l'aiuto dell'ingegneria delle proteine, della risonanza magnetica nucleare ad alta risoluzione (NMR) e di simulazioni al computer.


La spettroscopia NMR è stata usata per confrontare il peptide APP di tipo selvaggio con il suo mutante mediante parametri quali 'elicità' della catena polipeptidica dell'amminoacido, la sua flessione e flessibilità, nonché l'accessibilità ai lipidi e alle molecole d'acqua.


I ricercatori hanno scoperto che la mutazione L723P causa la fusione locale dell'ultima curva dell'elica del dominio APP TM e inoltre raddrizza e stabilizza il dominio al centro della membrana lipidica. A parte questo, è stato notato che la mutazione aumenta l'accessibilità del dominio alle molecole d'acqua, che sposta la 'struttura' della sua scissione da parte della γ-secretasi, passando così tra cascate di scissione alternative ('patogene' e 'non patogene'). Ciò porta alla crescita del rapporto Aβ42 / Aβ40 e della concentrazione generale di amiloide-β all'interno del tessuto cerebrale.


Il ricercatore senior Eduard Bocharov, ha commentato:

"Inutile dire che questo studio tocca solo alcune delle cause del disturbo multifattoriale che è il MA. I meccanismi molecolari della sua patogenesi vengono studiati in numerosi laboratori in tutto il mondo. In particolare, viene prestata particolare attenzione allo studio del 'giocatore chiave' (​​la proteina precursore dell'amiloide), nonché alla sua scissione sequenziale da parte delle secretasi all'interno delle membrane dei neuroni.

"Abbiamo descritto una cascata di eventi che si verificano all'interno e intorno alla membrana cellulare mentre l'APP viene tagliata dal complesso enzimatico γ-secretasi. Abbiamo quindi usato una singola mutazione 'australiana' per rivelare i meccanismi molecolari alla base della patogenesi che possono portare sia all'inizio del MA che alla forma della malattia legata all'età".


I risultati dello studio suggeriscono un meccanismo semplice della patogenesi del MA associato all'impatto della mutazione 'australiana' sul comportamento strutturale-dinamico del dominio APP TM. Questo è ciò che porta alla scissione patologica dell'APP da parte delle secretasi e all'aumento dell'accumulo di amiloide-β patogeno attorno ai neuroni.


Vale la pena notare che l'insorgenza del MA legato all'età può essere spiegata da meccanismi simili, in cui l'effetto della mutazione è sostituito dall'impatto di fattori ambientali locali, come lo stress ossidativo o la composizione lipidica della membrana, inclusa la saturazione del colesterolo.


Una comprensione dettagliata dei meccanismi molecolari che regolano la generazione di peptidi amiloidogenici è essenziale per lo sviluppo di nuove strategie di trattamento mirate allo stadio primario della patogenesi del MA.

 

 

 


Fonte: Moscow Institute of Physics and Technology (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Eduard V. Bocharov, Kirill D. Nadezhdin, Anatoly S. Urban, Pavel E. Volynsky, Konstantin V. Pavlov, Roman G. Efremov, Alexander S. Arseniev, Olga V. Bocharova. Familial L723P Mutation Can Shift the Distribution between the Alternative APP Transmembrane Domain Cleavage Cascades by Local Unfolding of the Ε-Cleavage Site Suggesting a Straightforward Mechanism of Alzheimer’s Disease Pathogenesis. ACS Chem. Biol., 10 June 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

   

 

 

 


Fonte:

(> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)