Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ricercatori della UCSB scoprono nuova direzione di ricerca per l'Alzheimer

In quello che definiscono 'nuova direzione' nello studio dell'Alzheimer, ricercatori della University of California di Santa Barbara (UCSB) hanno fatto una scoperta importante su ciò che accade alle cellule cerebrali che vengono distrutte in questa malattia e nelle demenze correlate.

I risultati sono pubblicati nella versione online di The Journal of Biological Chemistry.


Immagine di neuroni di ratto che crescono in un vetrino. Le sfere viola sono i nuclei delle cellule e il rosso corrisponde alla localizzazione di tau.X fosforilato

Stuart Feinstein, professore di Biologia Molecolare, Cellulare e di Sviluppo, autore senior, e co-direttore del Neuroscience Research Institute della UCSB, ha spiegato: "Con la demenza, le cellule cerebrali o neuroni, che sono necessarie alle competenze cognitive, non funzionano più correttamente. E poi, non ci sono neanche più, perché sono morte. Questo porta alla demenza; perdere la capacità neuronale".

Feinstein ha studiato la proteina chiamata "tau" per circa 30 anni, usando biochimica in provette e una grande varietà di cellule in coltura come modelli. In condizioni normali, la tau si trova nei lunghi assoni dei neuroni che servono a collegare i neuroni ai loro obiettivi, spesso lontano dal corpo cellulare stesso. Tra le funzioni principali della tau c'è quella di stabilizzare i microtubuli, che sono parte integrante del citoscheletro cellulare che è essenziale per molti aspetti della struttura e del funzionamento delle cellule neuronali.

Si sa da molti anni che un piccolo peptide chiamato beta-amiloide può causare la morte delle cellule neuronali e quindi la malattia di Alzheimer, anche se il meccanismo del suo funzionamento è ancora poco compreso. Recentemente, prove genetiche hanno dimostrato che la capacità del beta amiloide di uccidere i neuroni richiede la tau; tuttavia, ciò che fa alla tau è ancora un enigma. "Sappiamo che il beta amiloide è un cattivo soggetto", ha detto Feinstein. "Il beta amiloide causa malattia; il beta amiloide causa l'Alzheimer. La domanda è: come lo fa?".

Ha spiegato che la maggior parte dei ricercatori di Alzheimer sostengono che il beta amiloide fa diventare la tau eccessivamente anomalo e fosforilato. Questo significa che le proteine tau si modificano chimicamente impropriamente con gruppi di fosfati. "Molte delle nostre proteine vengono fosforilate", ha detto Feinstein. "Può succedere correttamente o no".


Jack Reifert (a sinistra) e Stuart Feinstein sono ricercatori della University of California Santa Barbara.

 

Feinstein ha aggiunto che lui e i suoi studenti volevano capire in dettaglio la presunta fosforilazione anormale della proteina tau, al fine di comprendere quello che va male. "Questo darebbe indizi utili alle aziende farmaceutiche, per trovare un obiettivo più preciso su cui lavorare" ha detto Feinstein. "Più capisce con precisione la biochimica del bersaglio, meglio la società farmaceutica può affrontare il problema".

Feinstein ha detto che è risultata infondata l'ipotesi iniziale del team, che il beta amiloide sia la causa della vasta e anomala fosforilazione della proteina tau. "A tutti noi piace avere una palla curva lanciata come ci piace, di tanto in tanto, giusto?" ha detto Feinstein. "Si vorrebbe vedere qualcosa di diverso e inaspettato". Il team di ricerca ha scoperto che quando hanno aggiunto beta amiloide nelle cellule neuronali, la tau in quelle cellule non si è fosforilata in maniera massiccia, come si pensava. Invece, si è osservata con sorpresa la frammentazione completa della tau entro una o due ore dall'esposizione delle cellule al beta amiloide. Dopo 24 ore le cellule erano morte.

Feinstein ha spiegato che la tau ha molti compiti, ma il suo lavoro che capiamo meglio è regolare il citoscheletro cellulare. Le cellule hanno uno scheletro proprio come ce l'hanno gli esseri umani. La differenza principale è che gli scheletri umani non cambiano forma molto bruscamente, mentre lo scheletro di una cellula è in costante crescita, accorciamento, e movimento. Lo fa per aiutare la cellula ad eseguire molte delle sue funzioni essenziali. Il citoscheletro è particolarmente importante per i neuroni a causa della loro grande lunghezza.

Feinstein sostiene che i neuroni nell'Alzheimer muoiono perché il loro citoscheletro non funziona correttamente. "Se si distrugge la tau, che è un importante regolatore dei microtubuli, si può facilmente vedere che consegue la morte cellulare", ha detto Feinstein. "Sappiamo dai farmaci anti-cancro che, se si trattano le cellule con farmaci che alterano il citoscheletro, le cellule muoiono", ha detto. "Secondo me, la stessa cosa potrebbe accadere qui [per l'Alzheimer]".

Il laboratorio Feinstein è ora al lavoro sulle implicazioni degli esperimenti descritti in questo articolo. Co-autori dell'articolo sono Jack Reifert, studente laureato, e DeeAnn Hartung-Cranston, ex studente laureato.

 

 


Pubblicato in EurekAlert! il 6 giugno 2011 - Traduzione di Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.