Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il 'crosstalk' tra i geni promuove l'infiammazione cerebrale nell'Alzheimer

Un nuovo studio degli scienziati del Massachusetts General Hospital (MGH) offre indizi su come prevenire l'infiammazione del tessuto cerebrale, che promuove il morbo di Alzheimer (MA). I risultati di questo studio, apparsi online su Neuron, potrebbero contribuire allo sviluppo di nuove terapie per il MA.


Sappiamo che il cervello delle persone con MA si riempie di depositi di cellule nervose danneggiate e di altre proteine, chiamate placche di amiloide, nonché formazioni aggrovigliate di proteine ​​chiamate tau.


"Ma se hai solo placche e grovigli, probabilmente non svilupperai il MA per molto tempo, forse mai", dice il neuroscienziato Rudolph E. Tanzi PhD, direttore dell'Unità di Ricerca su Invecchiamento e Genetica del MGH, e autore senior dello studio. Piuttosto, spiega Tanzi, è l'infiammazione che avviene in risposta a placche e grovigli (neuroinfiammazione), il principale killer dei neuroni, che porta al declino cognitivo.


Il laboratorio di Tanzi ha scoperto nel 2008 il primo gene associato alla neuroinfiammazione nel MA: il CD33. Questo gene porta il codice genetico dei recettori presenti sulle cellule microglia, che normalmente sono una sorta di domestiche del cervello, eliminando i detriti neurologici, comprese placche e grovigli. Nel 2013, Tanzi e colleghi hanno pubblicato la loro scoperta che il CD33 influenza l'attività delle microglia: quando il gene è altamente espresso, le microglia si trasformano da governanti in assassini dei neuroni, scatenando la neuroinfiammazione.


Nel frattempo, altri ricercatori hanno identificato un altro gene, TREM2, che ha l'effetto opposto del CD33: blocca la capacità delle microglia di promuovere la neuroinfiammazione. In altre parole, dice Tanzi, il CD33 è l'interruttore che accende la neuroinfiammazione, mentre il TREM2 è l'interruttore che la spegne. "Il Santo Graal in questo campo è stato scoprire come disattivare la neuroinfiammazione nelle microglia", afferma Tanzi.


Nella loro più recente inchiesta, Tanzi, la neuroscienziata Ana Griciuc PhD, e i loro colleghi hanno iniziato a scoprire come interagiscono CD33 e TREM2, e quale ruolo potrebbe avere il 'crosstalk' [interazione verbale] nella neuroinfiammazione e nell'origine del MA. Per fare ciò, si sono posti una domanda: cosa succede quando questi geni criticamente importanti vengono messi a tacere, individualmente e simultaneamente?


Per trovare le risposte, Tanzi e il suo team hanno studiato topi di laboratorio appositamente allevati per avere cambiamenti cerebrali e comportamenti coerenti con il MA. Il team ha iniziato osservando e testando un ceppo di topi MA che avevano i geni CD33 spenti. Hanno scoperto che questi topi avevano livelli ridotti di placca amiloide nel cervello e si comportavano meglio di altri topi MA su test di apprendimento e memoria, come trovare la strada in un labirinto.


Tuttavia, quando i topi avevano sia il CD33 che il TREM2 silenziati, i benefici del cervello e del comportamento scomparivano, cosa che avveniva anche quando veniva tacitato solo il singolo gene TREM2. "Questo ci dice che il TREM2 sta lavorando a valle del CD33 per controllare la neuroinfiammazione", afferma Tanzi. Tale teoria è stata rafforzata dal sequenziamento dell'RNA delle microglia, che ha indicato che sia CD33 che TREM2 regolano la neuroinfiammazione aumentando o diminuendo l'attività di una cellula immunitaria chiamata 'IL-1 beta' e il recettore cellulare IL-1RN.


"Stiamo sempre più realizzando che per aiutare i malati di MA, è fondamentale fermare la morte massiccia delle cellule nervose cerebrali causata dalla neuroinfiammazione", afferma Tanzi. "Ora vediamo che i geni CD33 e TREM2 sono i migliori bersagli farmacologici per raggiungere questo obiettivo".

 

 

 


Fonte: Massachusetts General Hospital (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ana Griciuc, Shaun Patel, Anthony N. Federico, Se Hoon Choi, Brendan J. Innes, Mary K. Oram, Gea Cereghetti, Danielle McGinty, Anthony Anselmo, Ruslan I. Sadreyev, Suzanne E. Hickman, Joseph El Khoury, Marco Colonna, Rudolph E. Tanzi. TREM2 Acts Downstream of CD33 in Modulating Microglial Pathology in Alzheimer’s Disease. Neuron, 10 July 2019, DOI: 10.1016/j.neuron.2019.06.010

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.