Uno studio recente condotto alla University of Eastern Finland ha associato gli analgesici oppioidi ad un aumento del 30% del rischio di polmonite nei soggetti con morbo di Alzheimer (MA). Il rischio era più pronunciato nei primi due mesi di utilizzo.
Lo studio, il primo ad analizzare l'associazione tra oppioidi e polmonite in questa popolazione, è pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease.
Il rischio di polmonite era più alto tra quelli che usavano oppioidi forti, come l'ossicodone o il fentanil, ma era alto anche tra quelli che usavano buprenorfina, tramadolo o codeina.
Le persone con tumore attivo sono state escluse dallo studio e nelle analisi sono state riportate altre malattie e l'uso di farmaci.
Gli oppiacei compromettono il riflesso della tosse e le funzioni respiratorie e causano sedazione, che sono probabilmente alla base dell'aumento del rischio di polmonite.
La polmonite è una complicanza grave ma relativamente comune tra le persone con MA, e spesso porta al ricovero in ospedale e persino alla morte. Gli oppioidi sono importanti nel trattamento del dolore acuto grave, ma il trattamento deve essere iniziato a basse dosi e rivalutato regolarmente sia per il beneficio sia per il danno.
La diagnosi e la valutazione del dolore sono difficili per le persone con MA a causa dei problemi di comunicazione.
Lo studio ha lavorato sulla coorte MEDALZ, che nel periodo 2010-2011 comprendeva 5.623 persone con MA diagnosticato in Finlandia. Ogni persona che ha iniziato l'uso di oppioidi è stata abbinata a una persona di confronto con MA che non prendeva oppioidi ma aveva stessa età, sesso e anno di diagnosi di MA. I dati per lo studio sono stati ricavati dai registri nazionali finlandesi.
Fonte: University of Eastern Finland (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: Aleksi Hamina, Heidi Taipale, Niina Karttunen Antti Tanskanen, Jari Tiihonen, Anna-Maija Tolppanen and Sirpa Hartikainen. Hospital-treated pneumonia associated with opioid use among community dwellers with Alzheimer’s disease. Journal of Alzheimer’s Disease. 20 May 2019, DOI: 10.3233/JAD-181295
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