Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sonno di qualità e buon umore portano buona memoria di lavoro con l'età

Un gruppo di psicologi ha trovato forti associazioni tra la memoria di lavoro - elemento fondamentale di una mente funzionante - e tre fattori legati alla salute: il sonno, l'età e l'umore depresso. Il team riferisce inoltre che ognuno di questi fattori è associato a diversi aspetti della memoria di lavoro.


La memoria di lavoro è la parte della memoria a breve termine che immagazzina e gestisce temporaneamente le informazioni necessarie per compiti cognitivi come l'apprendimento, il ragionamento e la comprensione.


La memoria di lavoro è coinvolta in modo cruciale in molte funzioni cognitive superiori, come l'intelligenza, la risoluzione dei problemi creativi, il linguaggio e la pianificazione delle azioni. Ha un ruolo importante nel modo in cui elaboriamo, usiamo e ricordiamo le informazioni.


I ricercatori, guidati da Weiwei Zhang, assistente professore di psicologia all'Università della California di Riverside, hanno scoperto che l'età è negativamente correlata all'aspetto 'qualitativo' della memoria di lavoro, cioè la sua forza o la sua precisione. In altre parole, più è anziana la persona, più debole e meno precisa è la sua memoria.


Al contrario, scarsa qualità del sonno e umore depresso sono legati a una minore probabilità di ricordare un evento precedentemente sperimentato, che è l'aspetto 'quantitativo' della memoria di lavoro. Zhang ha detto:

"Altri ricercatori hanno già collegato separatamente ciascuno di questi fattori alla funzione complessiva della memoria di lavoro, ma il nostro lavoro ha esaminato per la prima volta il modo in cui questi fattori sono associati alla qualità e alla quantità della memoria.

"Tutti e tre i fattori sono correlati. Ad esempio, gli anziani hanno maggiori probabilità di avere un umore negativo rispetto ai giovani. La scarsa qualità del sonno è spesso associata all'umore depresso. L'approccio frammentario usato nelle precedenti indagini su queste relazioni - l'esame della relazione tra uno di questi fattori legati alla salute e la memoria di lavoro - potrebbe comportare la possibilità che un effetto osservato possa essere influenzato da altri fattori".


I ricercatori sono stati i primi a isolare statisticamente gli effetti dei tre fattori sulla quantità e sulla qualità della memoria di lavoro. Sebbene tutti e tre i fattori contribuiscano a una lamentela comune sulla memoria nebbiosa, sembrano comportarsi in modi diversi e possono derivare da meccanismi potenzialmente indipendenti nel cervello.


Questi risultati, apparsi nel Journal of International Neuropsychological Society, potrebbero portare a futuri interventi e trattamenti per contrastare gli impatti negativi di questi fattori sulla memoria di lavoro.


I ricercatori hanno eseguito due studi. Nel primo studio, hanno campionato 110 studenti universitari per misurare in modo auto-riferito la qualità del sonno e l'umore depresso, e la loro relazione indipendente con misurazioni sperimentali della memoria di lavoro. Nel secondo studio, i ricercatori hanno campionato 31 membri di una comunità, da 21 a 77 anni di età. In questo studio, i ricercatori hanno studiato l'età e il suo rapporto con la memoria di lavoro.


Zhang ha scritto:

"Abbiamo più informazioni ora sul modo in cui ognuno di questi fattori influisce sulla memoria di lavoro. Questo potrebbe darci una migliore comprensione del meccanismo sottostante nella demenza senile. Affinché la mente funzioni al meglio, è importante che gli anziani garantiscano una buona qualità del sonno e che siano di buon umore".


Il team, che comprende anche Weizhen Xie della UCR, Anne Berry della UC Berkeley e Cindy Lustig e Patricia Deldin dell'Università del Michigan di Ann Arbor, prevede di lavorare in seguito su potenziali interventi contro il declino della memoria che avviene con l'età.

 

 

 


Fonte: University of California - Riverside (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Weizhen Xie, Anne Berry, Cindy Lustig, Patricia Deldin, Weiwei Zhang. Poor Sleep Quality and Compromised Visual Working Memory Capacity. Journal of the International Neuropsychological Society, 29 Apr 2019, DOI: 10.1017/S1355617719000183

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)