Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un peptide sintetico può inibire tossicità e aggregazione di proteine nell'Alzheimer

AP407 alpha sheet structureModello a sfere e bastoncini della struttura di AP407, uno dei peptidi sintetici di foglio alfa progettati per inibire gli oligomeri tossici dell'amiloide-beta (Fonte: Shea et al.)

L'Alzheimer è una malattia di aggregazione. I neuroni nel cervello umano producono una proteina chiamata amiloide-beta. Tali proteine, in sé stesse (chiamate monomeri di amiloide-beta), svolgono compiti importanti per i neuroni.


Ma nel cervello delle persone con morbo di Alzheimer (MA), i monomeri amiloide-beta hanno abbandonato il loro lavoro e si sono raggruppati. All'inizio formano oligomeri - piccoli gruppi di circa una dozzina di proteine ​​- e poi trecce più lunghe e infine grandi depositi chiamati placche.


Per anni, gli scienziati hanno creduto che fossero le placche ad attivare i disturbi cognitivi caratteristici del MA. Ma nuove ricerche implicano gli aggregati più piccoli di amiloide-beta come elementi tossici di questa malattia.


Ora, un team guidato da ricercatori dell'Università di Washington ha sviluppato peptidi sintetici che puntano e inibiscono quei piccoli aggregati tossici. Come riportano in un articolo pubblicato la settimana del 15 aprile su Proceedings of the National Academy of Sciences, i loro peptidi sintetici - che sono progettati per piegarsi in una struttura chiamata 'foglio alfa' - possono bloccare l'aggregazione iniziale dell'amiloide-beta e la maggior parte della fase tossica quando si formano gli oligomeri.


Il team ha dimostrato che l'attività di blocco del foglio alfa sintetico ha ridotto la tossicità innescata dall'amiloide-beta in cellule neuronali umane in coltura e ha inibito gli oligomeri di amiloide-beta in due animali modelli di laboratorio del MA. Questi risultati si aggiungono alle evidenze crescenti che gli oligomeri amiloide-beta, non le placche, sono gli agenti tossici dietro il MA.


I risultati indicano anche che i fogli alfa sintetici potrebbero costituire la base delle terapie per eliminare gli oligomeri tossici nelle persone, secondo l'autrice senior Valerie Daggett, professoressa di bioingegneria alla UW: "Si tratta di puntare una struttura specifica di amiloide-beta formata dagli oligomeri tossici. Quello che abbiamo mostrato qui è che possiamo progettare e costruire fogli alfa sintetici con strutture complementari per inibire l'aggregazione e la tossicità dell'amiloide-beta, lasciando intatti i monomeri biologicamente attivi".


Le proteine ​​cellulari assumono molte strutture 3D diverse e di solito si piegano prima in alcuni tipi di forme base. Il foglio alfa è una struttura proteica non standard, scoperta dal gruppo della Daggett usando simulazioni computazionali. Il team di ricerca aveva dimostrato in precedenza che i fogli alfa sono associati all'aggregazione dell'amiloide-beta.


Questi, e i risultati relativi, indicano che, in natura, i fogli alfa probabilmente sono presenti solo nei rari casi in cui le proteine ​​si piegano in modo errato e interagiscono in modi che interrompono la funzione cellulare, portando a malattie cosiddette da 'proteine mal ripiegate' come il MA.


In questo nuovo documento, la Daggett e il suo team dimostrano che gli oligomeri di amiloide-beta formano una struttura a foglio alfa mentre si aggregano in trecce e placche più lunghe. Criticamente, i fogli alfa sintetici del team possono effettivamente bloccare questa aggregazione legando e neutralizzando specificamente gli oligomeri tossici.


Utilizzando tecniche spettroscopiche sia nuove che convenzionali, il team della Daggett ha osservato le singole fasi di sviluppo dei gruppi di amiloide-beta, dai monomeri agli oligomeri a sei e 12 proteine ​​fino alle placche, nelle linee cellulari neurali umane. I ricercatori hanno confermato che gli stadi di oligomero erano più tossici per i neuroni, il che concorda con le segnalazioni cliniche di placche di amiloide-beta nel cervello di persone che non hanno il MA.


"L'amiloide-beta ha sicuramente un ruolo di primo piano nel MA, ma mentre storicamente l'attenzione è stata posta sulle placche, sempre più ricerche indicano invece che gli oligomeri di amiloide-beta sono gli agenti tossici che distruggono i neuroni", ha detto la Daggett.


In più, i ricercatori hanno progettato e costruito piccoli peptidi di fogli alfa sintetici, ciascuno composto da soli 23 aminoacidi, i mattoni delle proteine. I peptidi sintetici si ripiegano in una struttura a forcina e non sono tossici per le cellule. Ma i fogli alfa sintetici hanno neutralizzato gli oligomeri di amiloide-beta nelle colture di cellule neurali umane, inibendo l'ulteriore aggregazione attraverso il blocco di parte degli oligomeri coinvolti nella formazione di gruppi più grandi.


I peptidi hanno protetto anche gli animali da laboratorio dai danni degli oligomeri tossici. Nei campioni di tessuto cerebrale prelevati da topi, il gruppo ha osservato un calo fino all'82% dei livelli di oligomeri amiloide-beta dopo il trattamento con un peptide di foglio alfa sintetico. La somministrazione di un foglio alfa sintetico sui topi viventi ha provocato un calo del 40% dei livelli di oligomero amiloide-beta dopo 24 ore.


Nel comune verme da laboratorio Caenorhabditis elegans, un altro modello di MA, il trattamento con fogli di alfa sintetici ha ritardato l'insorgenza della paralisi indotta dall'amiloide-beta. Inoltre, i vermi C. elegans mostrano segni di danno intestinale quando sono nutriti con batteri che esprimono amiloide-beta. Questo danno è stato inibito quando gli scienziati hanno prima trattato i batteri con i loro fogli alfa sintetici.


Il team della Daggett sta continuando gli esperimenti con fogli alfa sintetici per progettare composti che sono ancora più efficaci nell'eliminare gli oligomeri di amiloide-beta. Per il presente studio, i ricercatori hanno anche creato un nuovo test di laboratorio che usa un foglio alfa sintetico per misurare i livelli di oligomeri di amiloide-beta.


Ritengono che questa analisi potrebbe costituire la base di un test clinico per rilevare gli oligomeri tossici nelle persone prima dell'insorgere dei sintomi del MA: "Quello che stiamo cercando sono le potenziali terapie contro l'amiloide-beta e le misure diagnostiche per rilevare gli oligomeri tossici nelle persone", ha affermato la Daggett. "Questi sono i prossimi passi".

 

 

 


Fonte: University of Washington | Seattle (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: n/d

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.